A 7 anni dall’uscita di “L’ultimo terrestre”, Gian Alfonso Pacinotti in arte GIPI, uno dei più famosi fumettisti e illustratori italiani, è tornato dietro e davanti la macchina da presa con “Il ragazzo più felice del mondo”. Il film presentato nella sezione Sconfini alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha raccolto un ottimo successo di pubblico e critica.
Il ragazzo più felice del mondo è una storia vera.
C’è una persona che da più di vent’anni manda lettere cartacee scritte a mano a tutti gli autori di fumetti italiani spacciandosi per un ragazzino di 15 anni.
Nelle lettere, piene di complimenti, chiede sempre “uno schizzetto” in regalo.
Per agevolare il compito ogni busta contiene un cartoncino bianco e un francobollo per la risposta. C’è un fumettista italiano, Gipi, che inizia a indagare su questa persona.
Chi è veramente? Perché si nasconde dietro la falsa identità di un adolescente?
Vuole girare un documentario, trovare questa persona, intervistare gli altri autori che hanno ricevuto la lettera: come si sono sentiti quando l’hanno ricevuta? E come quando hanno scoperto che si trattava, sostanzialmente, di una truffa?
Per realizzarlo, recluta degli amici.
Sono solo degli amici. Completamente incompetenti. Nessuno di loro ha mai lavorato a un documentario. Il fonico, per esempio, non sa neppure che non deve stare in campo.
Ma c’è una storia da raccontare e, per Gipi, raccontare storie è la cosa più importante che c’è.
Ma questa è anche una storia non scritta, che si adatta alle scoperte del momento.
Solo per il finale Gipi ha le idee chiare: vuole prendere un bus, caricarlo di tutti i fumettisti che hanno ricevuto la lettera (basterà un solo bus?) e portarli a casa di questa persona.
Ma non per metterlo in imbarazzo o svelare la truffa.
No. Vuole fargli passare una giornata bellissima, con tutti gli autori di fumetti che gli fanno ogni disegno, a comando, in modo che non debba più nascondersi dietro una falsa identità.
Ma le cose non vanno mai come vorremmo. E durante la lavorazione del documentario tutto si trasforma, sfugge, scappa di mano.
Ed è così che Gipi si troverà a dover riflettere sul senso stesso del “raccontare storie” e sulle scelte morali che stanno a monte di questo desiderio.
Cercando “il ragazzo più felice del mondo”, in una ricerca maldestra e dai contorni comici e deliranti, Gipi troverà tutt’altro e lo stesso documentario, alla fine, si trasformerà in un film.
Gipi (pseudonimo di Gian-Alfonso Pacinotti) è uno dei più famosi fumettisti e illustratori italiani.
È nato a Pisa nel 1963 e vive a Roma. Nel 1994 inizia a pubblicare racconti su riviste satiriche italiane mentre lavora come illustratore per la stampa nazionale e l’editoria.
Il suo libro a fumetti Appunti per una storia di guerra viene pubblicato in Francia nel 2005 e poi in Italia e negli Stati Uniti, vincendo il premio per la Miglior sceneggiatura e il Miglior Album al prestigioso Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême consacrando così il suo lavoro a livello internazionale.
Con Gli innocenti per la serie Ignatz guadagna una nomination agli Eisner Award e il premio Max & Moritz. Tutti i suoi libri hanno ricevuto riconoscimenti in Italia e all’estero: Esterno Notte, Questa è la stanza, S., LMVDM – La mia vita disegnata male, Diario di fiume e altre storie e l’antologia Baci dalla Provincia e sono tutti tradotti e pubblicati in Europa, USA e Asia.
Gipi ha realizzato il suo lungometraggio d’esordio L’ultimo terrestre, prodotto da Fandango e presentato in anteprima alla 68^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Il suo graphic novel, Unastoria, è diventato il primo fumetto in Italia ad essere candidato per il Premio Strega. È anche un appassionato giocatore e game designer. Nel 2015, ha inventato e illustrato un gioco di carte chiamato Bruti che è diventato molto popolare.
Il suo ultimo libro a fumetti La terra dei figli è un best seller pubblicato in 16 edizioni straniere.
Le sue attività recenti lo vedono impegnato nella realizzazione di cortometraggi satirici per la trasmissione TV Propaganda Live e per la versione on-line del settimanale Internazionale.
Fonte: Nicolò Gallio | QMI INTERACTIVE – FILM, MARKETING, COMMUNICATIONS