Nicole è una donna attenta a controllare la propria vita fin nei più insignificanti dettagli. La sua piccola Lucy è una bambina di otto anni solitaria e problematica. Roman, suo marito, è un uomo affascinante e più vecchio di lei, colpevole di aver in passato messo a repentaglio il loro matrimonio con un tradimento.
Sogni inquietanti e inspiegabili tormentano Nicole. Oscure presenze si manifestano all’interno e nei dintorni della loro isolata villa di montagna. La ragione non è più sufficiente a spiegare gli angoscianti fenomeni che si palesano. Lucy è chiaramente in pericolo e Nicole deve trovare la forza di mettere in discussione tutte le proprie certezze per salvare la bambina.
Ma più Nicole crede di avvicinarsi alla soluzione di quello che ormai è diventato un incubo, più il pericolo diventa incombente, reale, tangibile.
Arriva dal 19 aprile al cinema con Altre Storie Parlami di Lucy, la storia di una madre costretta ad affrontare una realtà oscura e indecifrabile per salvare la sua bambina.
Un sofisticato dramma psicologico diretto da Giuseppe Petitto, che ha anche collaborato alla sceneggiatura e al montaggio, con l’intensa interpretazione di Antonia Liskova, prodotto da Martha Production, Ventura Film e Gustav Film. Documentarista stimato a livello internazionale, attivo nella produzione di film legati ai diritti umani per i quali ha ricevuto numerosi premi e gli elogi di grandi registi, tra cui Martin Scorsese e Arthur Penn, Giuseppe Petitto è scomparso prematuramente nel 2015 per un incidente stradale.
Parlami di Lucy racconta la storia di Nicole, una donna attenta a controllare la propria vita fin nei più insignificanti dettagli, che vive insieme alla sua piccola Lucy, una bambina solitaria e problematica, e Roman, un marito distante, spesso lontano dalla famiglia per lavoro.
Sogni inquietanti tormentano Nicole e misteriosi avvenimenti sembrano minacciare sua figlia Lucy. Più si sforza di capirne l’origine per salvare la bambina, di arrivare alla soluzione di quello che è diventato per lei un incubo, più il pericolo sembra avvicinarsi…
«Il racconto si sviluppa quasi esclusivamente all’interno delle pareti della casa isolata della famiglia, circondata da montagne e abeti. – ha dichiarato il regista – Un luogo inizialmente piacevole e rassicurante, poi inquietante e claustrofobico. Nicole finisce per essere intrappolata nella sua stessa casa, preda delle sue stesse ombre… E le incombenti montagne del Nord-Est italiano suggeriscono immediatamente un senso di libertà e paura, di sentieri pericolosi e vasti paesaggi, una metafora del viaggio di Nicole verso la verità.»
«Giuseppe ci ha lasciato in eredità il suo gioiello più prezioso – afferma la produttrice Martha Capello – Parlami di Lucy è il suo primo film ma anche la dimostrazione del suo grande talento e della profonda sensibilità e amore verso i bambini, di cui ha saputo in ogni sua opera raccontare con sincerità il loro punto di vista. Ha fatto in tempo a concludere il suo primo film di finzione e conoscendo il suo profilo umano e artistico, sono certa che conquistare il grande schermo per lui sarebbe stata una vittoria.»
La storia di una madre in difficoltà, di mancanze, di traumi irrisolti e di ricordi difficili da accettare, alla quale fa da sfondo l’eccezionale colonna sonora di Teho Teardo.