Se agosto è il mese delle sagre e delle feste patronali, dei concerti e delle grandi kermesse culturali, che raccolgono tanta gente (quasi tutti sono in vacanza e tornano pure gli emigranti a dar man forte), i mesi di settembre e ottobre non sono da meno, occupando il cartellone con eventi che consentono da un lato di non dimenticare subito l’estate e dall’altro di traghettare i festaioli verso le classiche ricorrenze dei defunti e del Natale.
Appunto in questo periodo non mancano tutta una serie di feste, per lo più di intonazione mariana, ma pure di devozione ai santi, che trovano il loro culmine nelle processioni domenicali che riescono a coinvolgere confratelli e fedeli, complice anche il bel tempo che caratterizza il nostro autunno.
Talvolta si sommano anche i riti di ringraziamento per il buon raccolto. E’ evidente in questo l’influenza delle radici religiose della nostra società, anche se è sempre presente il rischio che l’aspetto spirituale di una festa ceda a espressioni profane che poco hanno a che fare con la fede.
In ogni caso tali feste evidenziano l’interesse per le innumerevoli ricchezze che la fede e la sensibilità, la devozione e la religiosità popolare dei padri hanno suscitato e hanno sviluppato durante i secoli.
Oggi questi riti antichi sono chiamati a riprendere vigore adeguandosi al contesto attuale. Per questo non possono continuare a riproporre in maniera acritica qualcosa di stantio, ma devono portare una nuova visione per rinsaldare quel messaggio iniziale, positivo, vero che hanno rappresentato.
In quest’opera sono benemerite tutte quelle associazioni cittadine che hanno raccolto il testimone e che vivono la loro aderenza al territorio ravvivandone le tradizioni. Tanto più benemeriti questi sodalizi quando riescono ad attirare fresche energie giovanili e si avvalgono di apporti caratterizzati da creatività, entusiasmo, spirito d’amicizia, dimestichezza con le nuove tecnologie, e che recano nuove suggestioni agli antichi riti.
Nel clima di promozione si inserisce anche l’aspetto economico e commerciale sotto forma di valorizzazione della gastronomia, cogliendo l’occasione per presentare i prodotti tipici del luogo e della stagione.
Tutti questi elementi, anche con valenza economica, uniti a una religiosità popolare genuina, sono motivo di sussistenza per tante realtà territoriali che diversamente rischierebbero l’abbandono.
E anche tante feste, che diversamente rischierebbero di essere dimenticate, ricordando il passato, cioè le radici, diventano elementi di svago per i residenti, di promozione territoriale, di turismo, di richiamo per i giovani, e forse anche di formazione.