Ricordando Cristiana, occhi blu, giornalista, presa da folle passione per quest’isola di Lampedusa, ai confini del regno, più africana che italiana, esposta ai venti di scirocco e tramontana, alle vicissitudini della storia, all’andirivieni di onde e di umani. Migranti li chiamano. Come le tartarughe si muovono, ma al contrario, gli uni dal mare aperto – a volte, molto spesso ci restano nel ‘gurgite alto’ – le altre cercano la loro libertà uscendo dalle rene di isola dei Conigli, dove Domenico Modugno si inteneriva e intonava canzoni alle stelle.
Cristina Marano ci ha lasciato che aveva la giovane età di 45 anni, ma da qui non ha mai voluto allontanarsi con le sue spoglie mortali. L’Associazione Occhiblu onlus l’ha ricordata con lo spettacolo teatrale Lampedusa Beach, un monologo sull’emigrazione. L’attrice franco algerina Nadia Kibout, su testo e regia di Lina Prosa, simula il lamento del mare che raccoglie anime e corpi sulla spiaggia o nel porto di Lampedusa, dove tutto si ricongiunge, vicende umane, culture e lingue, in un unico lamento di dolore che sale al cielo. Brava, molto brava!
I ritmi afro-mediterranei con Edoardo Bennato e altri cantanti danno il senso di questo crogiuolo uniformato da secoli di viaggi attraverso il mare.
Al mattino dopo, sabato 9 luglio, la conferenza nella sala dell’aeroporto su ‘Comunicazione e Migranti’, condotta dalla giornalista Elvira Terranova. Partecipano il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, Vittorio di Trapani dell’Ordine siciliano dei giornalisti e Riccardo Arena del sindacato Usigrai. Inoltre sono presenti molti artisti, come Claudio Baglioni ed Edoardo Bennato.
“Andare sui luoghi!” – sollecita la sindaca Nicolini – “Nessuno aveva capito cosa stava succedendo nel 2011. Libertà di stampa ma verifica delle notizie, andando sui luoghi. Far tesoro dell’esperienza è una grande occasione per i giovani. Qui c’è anche lo Stato. Usiamo Lampedusa per parlare di Futuro”.
“L’Europa o qui inizia o qui finisce” – prosegue Pietro Grassi, aggiungendo – “Lampedusa è un modello da esportare. Dal rappresentante dell’Unicef ho appreso il significato di Umanità. Abbiamo bisogno di una strategia per l’Unione Europea. Conoscevamo già anni fa che molti erano pronti ad arrivare ma il problema fu disatteso. Il soccorso in mare è un dovere oltre che un diritto. L’Italia è un crocevia di civiltà e questo messaggio dobbiamo portare in Europa”.
Il sindaco Leoluca Orlando racconta della Carta di Palermo e della identità come scelta. Una città che ha già realizzato la Consulta di 26 nazionalità straniere. Sul permesso di soggiorno non ha dubbi: “Aboliamolo! Facendo così cessare il traffico e la condizione di schiavitù dei popoli migranti”.
Interviene anche Baglioni, che sostiene i progetti di sviluppo e di integrazione dell’isola. Come? Dando fisicità ai sogni… e promuovendo l’arte dell’incontro: “Questo è un movimento naturale e per farlo capire abbiamo cantato per 10 anni su quest’isola. L’abbiamo chiamato respiro perché di tutto possiamo privarci ma del respiro no. O scià”.
Seguono altre testimonianze toccanti. Il rappresentante dell’Usigrai Vittorio Di Trapani lancia la proposta di firmare il nuovo contratto del servizio pubblico proprio qui a Lampedusa, parte di una strategia che porti a ‘illuminare le periferie’. Alle 19 al campo sportivo che sarà restaurato dal Coni e dalla Lega Calcio B la partita Lampedusa-Resto del mondo, con la partecipazione di migranti, attori, musicisti e giornalisti. Risultato 4 a 0 per gli ospiti. Alla sera la cerimonia di consegna dei premi ‘Cristiana Matano’, per la stampa estera, la stampa italiana e al giornalista emergente.
Info: Donatella Aiosa – Associazione Occhiblu onlus, www.occhibluonlus.com, occhibluonlus@gmail.com