Sei opere murali firmate da alcuni de migliori artisti della street art mondiale, concerti, workshop di poesia e disegno, docufim e dibattiti sull’arte, finali nazionali di Poetry Slam e molti altri eventi in calendario fino al prossimo 15 settembre. Tagliato il nastro di partenza lunedì scorso, FestiWall, Festival internazionale di arte pubblica, entra nel vivo della sua quinta e ultima edizione a Ragusa, rinnovando un appuntamento che dal 2015 ha rivitalizzato, attraverso l’arte murale, diversi quartieri del capoluogo ibleo, dal centro storico alle periferie, stimolando l’interesse di migliaia di persone.
Le opere di quest’anno, firmate da Elian Chali (Argentina), Case Maclaim (Germania), M-City (Polonia), Ciredz (Italia), Ampparito (Spagna) e Fasoli aka Jaz (Argentina), si concentrano prevalentemente sulla via d’uscita della città, la Zona Industriale, motore produttivo che negli ultimi tempi ha subìto la morsa della crisi economica globale, cercando resilienza tra fabbriche dismesse e nuove imprese, lungo arterie spopolate che reclamano ancora un’identità. Quartier generale e cuore pulsante di quasi tutti gli incontri culturali è invece lo Skate Park, il nuovo impianto sportivo cittadino – unico nel suo genere in Sicilia – inaugurato ufficialmente proprio in occasione di FestiWall 2019. All’interno della struttura, una settimana costellata di eventi, dal concerto jazz del talentuoso Francesco Cafiso ai laboratori sul gesto segnico diretti da Giovanni Robustelli, dal workshop sulla poesia contemporanea dello slammer Sergio Garau alle performance di rapper e dj di fama nazionale e internazionale, senza dimenticare i corsi gratuiti di skateboarding – disciplina olimpica ai Giochi di Tokyo 2020 – diretti da Southopia, l’Associazione sportiva cui è stata affidata la gestione dell’impianto.
A rendere speciale l’headquarter, intrecciando immagini, musica e poesia, la prima opera realizzata per FestiWall 2019, “Traiettorie e Forme”, che Elian Chali ha finito di dipingere in questi giorni sulla superfice orizzontale dell’impianto sportivo, nello stile astratto e minimale che lo ha reso celebre in tutto il mondo: un linguaggio caratterizzato dall’uso dei colori primari e dalla sovrapposizione di linee ed elementi geometrici essenziali, alla ricerca di un dialogo tra la prospettiva di chi osserva e l’ambiente circostante.
In parallelo all’opera di Elian, non lontano dallo Skate Park, lungo una delle strade che porta all’uscita della città, è stato completato anche il secondo cantiere del Festival, stavolta su sviluppo verticale. Il muro porta la firma dell’artista tedesco Case Maclaim, uno dei massimi sperimentatori della street art europea, fra i capostipiti del muralismo contemporaneo, fondatore della Ma’Claim Crew insieme ad Akut, Rusk e Tasso. Il contesto urbano che fa da sfondo alla sua nuova opera rappresenta il ponte ideale tra il quartier generale di FestiWall e la Zona Industriale, dove stanno prendendo corpo tutti gli altri cantieri, a partire dal prospetto di un’ex fabbrica di materiale bituminoso, sul quale è già al lavoro l’artista polacco M-City, noto per il suo stile d’impatto, caratterizzato dall’uso degli stencil e da un realismo post-capitalistico dove l’ingranaggio, la macchina, sovrasta l’individuo per assecondare il ciclo di produzione e consumo. Ad arricchire una line-up d’eccezione, Fasoli aka Jaz, altro esponente di spicco del graffitismo argentino, concentrato sulla scoperta dei diversi aspetti della natura umana e sullo sviluppo di temi sociali e politici; Ciredz, artista sardo ispirato dallo studio architettonico-paesaggistico dei “luoghi indecisi”, frutto dell’intervento antropico sulla natura; Ampparito, artista spagnolo apprezzato per il suo linguaggio concettuale e dissacrante, sviluppato per provocazioni e allegorie. Inoltre, per questa quinta e ultima edizione, il Festival dà spazio anche alla creatività territoriale con una Graffiti jam che vede impegnati i migliori artisti siciliani nella realizzazione di un lavoro collettivo.
FestiWall conclude così il suo percorso di analisi sul tessuto cittadino di Ragusa, iniziato quattro anni fa con l’obiettivo di restituire la fruizione culturale alla sua dimensione pubblica e gratuita attraverso un processo di rigenerazione urbana “partecipata”, stimolando un dialogo tra immaginario collettivo e identità dei quartieri, e contrastando, con l’espressione artistica, le logiche di espansione edilizia che hanno tagliato il legame relazionale tra spazio e comunità. Le sei opere di quest’anno si aggiungeranno agli oltre 30 interventi realizzati dal 2015 – tra muralismo, installazioni site specific e recupero di beni comunali in disuso – in diverse aree del capoluogo ibleo soggette a gentrificazione o cementificazione compulsiva, dal centro storico fino alle periferie. Ogni intervento, ricorda il direttore artistico del Festival, Vincenzo Cascone, «ha preso in esame un tassello della città, riflettendo, di volta in volta, la storia, le criticità, la percorribilità e la percezione di ogni frammento urbano attraverso la visione degli artisti, con linguaggi differenti e trasversali, declinati sulle sfumature dell’astrazione o dello stile figurativo, incentrati su un unico messaggio implicito: l’arte come connettore sociale, come scambio fra l’autore e la cittadinanza, fra la sensibilità del primo e l’apertura all’ascolto della seconda».
FestiWall 2019 è patrocinato dal Comune di Ragusa e dall’Ars, l’Assemblea Regionale Siciliana.
Fonte: Ufficio Stampa FestiWall 2019