Torna dal 26 al 28 luglio nelle storiche cave di estrazione di marmo e granito tra le sponde del Lago Maggiore e la Val D’Ossola, in Piemonte, Nextones, il festival internazionale di musica elettronica e arti digitali nato nel 2014 come parte del festival Tones On The Stones.
Giunto alla sua VI edizione, il festival – che nelle edizioni precedenti ha ospitato artisti internazionali del calibro di Ben Frost, Robert Henke e Max Cooper, per citarne soltanto alcuni – si sviluppa in tre giorni di performance visive e musicali, completamente immersi nel circostante contesto naturale, con la possibilità di scoprire le tradizioni enogastronomiche e il patrimonio naturalistico del territorio.
Novità di quest’anno, la curatela artistica di Threes, agenzia improntata alla sostenibilità culturale (già dietro Terraforma) che ha scelto come fulcro della campagna di comunicazione il linguaggio fotografico come mezzo per rappresentare la straordinaria unicità della Cava La Beola di Monte a Montecrestese (VCO).
Protagonisti di questa edizione alcuni degli artisti più interessanti della scena elettronica internazionale che attraverso le loro performance multimediali riescono a raccontare le grandi trasformazioni dell’uomo, della natura e della tecnologia che segnano il mondo contemporaneo. A partire da Caterina Barbieri, compositrice italiana di base a Berlino che insieme all’artista visivo Ruben Spini il 26 luglio presenta al festival in prima italiana un live A/V dal suggestivo titolo Time-Blind. Una performance in cui la ricerca sonora della Barbieri sull’uso creativo delle tecniche di computazione – è appena uscito il suo nuovo album Ecstatic Computation – in grado di innescare nell’ascoltatore allucinazioni temporali e condizioni di estasi e contemplazione si fonde con l’indagine di Ruben Spini sull’arte sacra e il sentimento religioso in generale, che scardina il linguaggio del documentario per rileggere in chiave cibernetica il rapporto uomo-natura.
Il dominio della tecnologia e della comunicazione nella vita quotidiana sono invece i temi al centro del live A/V di Amnesia Scanner, duo tedesco i cui lavori vengono regolarmente presentati sia nei club che in gallerie e istituzioni artistiche come l’ICA e la Serpentine Gallery a Londra o l’HKW di Berlino. Fra ricerca sonora e visual design, la performance di Amnesia Scanner in programma sempre il 26 luglio è una riflessione su vulnerabilità del sistema, sovraccarico di informazioni e eccesso sensoriale.
La prima serata del festival sarà l’occasione per assistere alla proiezione de Il Capo di Yuri Ancarani. Classe 1972, il videoartista nato a Ravenna ha esposto le sue opere in alcuni dei più prestigiosi luoghi dell’arte contemporanea come l’Hammer Museum di Los Angeles, il Guggenheim di New York, il MAXXI di Roma e la Fondazione Sandretto di Torino. Il film, a metà fra documentario e opera d’arte contemporanea, è stato girato nello scenario insolito e incantevole delle Alpi Apuane, con la cava accecante, bianca e senza binari.
Un polveroso paesaggio lunare quasi impraticabile che diventa lo spazio perfetto per il linguaggio non convenzionale, fatto di segni e gesti, utilizzato dai cavatori al lavoro. A completare il quadro della prima serata di Nextones 2019, un tripudio di house, ambient e minimal techno con il dj set di Nina Kraviz, cantante, compositrice, producer e dj siberiana, fra le artiste più significative della scena elettronica globale.
Il 27 luglio, imperdibile l’appuntamento con un’altra prima italiana, Time Machines, uno speciale show audio-visuale firmato da Drew McDowall per celebrare i 20 anni dell’omonimo, epico, leggendario album dei Coil. Un’opera che metteva in relazione la drone music con le esperienze psichedeliche derivanti dall’assunzione di sostanze allucinogene. Per l’occasione, McDowall, componente dei Coil, ha coinvolto nel progetto l’artista britannico Florence To.
La dimensione visionaria di Nextones 2019 esplode ulteriormente nell’altra performance audio-video del 27 luglio che vedrà protagonisti Sinjin Hawke e Zora Jones. Fondatori del progetto Fractal Fantasy, etichetta A/V e on line experience, i due produttori dediti alla ricerca sulla realtà virtuale hanno collaborato con artisti del calibro di Kanye West e Dj Rashad. Il loro nuovo show si basa sulla tecnologia motion capture che traduce i loro movimenti in tracce sonore e visive e li trasforma in avatar su un grande schermo che si erge davanti al pubblico.
Sul fronte dei dj set, invece, si alterneranno alla consolle Laurel Halo e Batu. Nata nel Michigan ma di base a Berlino, la musica di Laurel Halo è naturalmente influenzata dallo stile di Detroit e dalle sonorità in voga in Germania e nel Regno Unito.
Fra i pilastri della label Hyperdub, la Halo ha composto la colonna sonora di Still Be There, film prodotto da Transmediale con la popstar virtuale giapponese Hatsune Miku. Fondatore dell’etichetta Timedance, il britannico Batu ha esordito nel 2013 ed è oggi considerato uno dei giovani producer più talentuosi degli ultimi anni.
Prima di immergersi nelle performance serali ad alto tasso tecnologico e visionario, il pubblico di Nextones avrà la possibilità di vivere esperienze non meno affascinanti grazie a un programma di escursioni che mette in risalto una delle grandi specificità di questo festival, il rapporto fra l’estremamente antico e la prefigurazione di mondi a venire.
Fra venerdì 26 e domenica 28 luglio si potrà scegliere fra diversi percorsi, dalla durata e difficoltà variabile, come l’itinerario archeologico nel Montecrestese alla scoperta di un’area costituita da complessi megalitici e da un tempio gallo-romano; oppure quello lungo la via del Gries, itinerario del XIV secolo che congiungeva Milano e Berna, battuto principalmente per motivi commerciali; o, ancora, lo spettacolo naturale degli Orridi di Uriezzo, grandi cavità subcircolari formatesi durante l’ultima era glaciale quando la valle Antigorio era completamente coperta dal ghiaccio del Toce. Nel segno dell’estremo relax invece l’immersione domenicale nella natura che abita l’Alpe Devero e la visita del suggestivo piccolo paesino Crampiolo, nel cuore del Parco dell’Alpe Veglia e del Devero.
Fonte: GDG Press