Numerose aziende nell’ultimo decennio hanno subito i colpi della crisi, durissima. Tanto che molti imprenditori italiani, almeno un migliaio, soprattutto nel Nord Est d’Italia, hanno deciso di farla finita con la vita. Come se fosse colpa loro, attribuendosi la responsabilità del cattivo andamento delle loro aziende. In realtà, analizzando più approfonditamente i dati, si può concludere che le difficoltà economiche e di mercato, anziché trovare nello Stato e nelle Banche un porto sicuro o sollievo, sono state aggravate grazie alle politiche di chiusura dei conti e alle richieste repentine di rientro dall’esposizione.
Si è giunti con le leggi – ultimo il Decreto 27 giugno 2015 n. 83, coordinato con la Legge di conversione del 6 agosto 2015, n. 13 recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria – ad un’operazione di semplificazione delle procedure e alla rapida esecuzione di pignoramento del patrimonio e di vendita all’asta dei beni, indipendentemente dal fatto che le somme dovute fossero di entità notevolmente inferiori a quanto posseduto. Casi che hanno riguardato anche aziende pugliesi, come per es. la vicenda di Felice Basile da Altamura (Ba), tecnico delle Industrie Elettriche ed Elettroniche, raccontata nel suo libro “L’Italia al contrario”, 2019, Gruppo Albatros Il Filo di Roma, e quella della famiglia Margari di Casarano (Le) che si è vista pignorare tutto il patrimonio, finanche il cinematografo, l’unico aperto in città. Storie drammatiche che ora vedono i protagonisti opporsi a queste procedure. La loro l’intenzione è di organizzare una associazione nazionale per coinvolgere le istituzioni e far cambiare le norme, in modo che alle banche sia impedito, sic et simpliciter, di poter per legge fregarsene delle conseguenze etiche ed economiche sulle famiglie, gettandole sul lastrico e provocando gesti estremi di chi perde tutto, mentre avrebbero potuto con un piano di rientro concordato saldare i loro debiti.
Perciò è stata organizzata dalla Associazione Culturale Orizzonte con sedi in Poggiardo (Le) e San Giuliano Milanese, in collaborazione con l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, una serata in cui poter esporre i loro casi e le ragioni che li hanno spinti a muoversi contro questo malcostume legalizzato. Il 3 gennaio 2010 con inizio alle ore 18,30 a Casarano nel cinema chiuso, ma riaperto eccezionalmente con l’auspicio che possa riprendere la sua normale programmazione, verrà proiettato il film di Fabrizio Cattani “Cronaca di una passione”, 2016, con Vittorio Viviani e Valeria Ciangottini e successivamente presentato il libro di Felice Basile.
“Da qui deve partire il riscatto delle nostre famiglie e di tante altre che hanno subito in questi anni le angherie delle banche perché non si arrivi più a queste situazioni disperate. Lo Stato e gli istituti bancari aiutino le famiglie, anziché affossarle!” – così gli organizzatori. E rimandano alla petizione online promossa per invertire la rotta: “Fermare i fallimenti e la vendita dei beni messi all’asta dalle banche!” http://chng.it/RQcgnhbK, indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Prefetto di Lecce e al Sindaco.