L’uscita di questo libro/saggio recentissimo di Christian Rocca, pubblicato nel novembre 2023, è un incitamento a sostenere le ragioni dell’Ucraina, di questo Stato e di questo popolo che si battono “follemente” per la libertà, per difendere la propria cultura e l’indipendenza e la vita, e con esse anche le nostre.
Ci siamo visti spesso questi due ultimi anni con Christian Rocca nel foyer del Teatro Franco Parenti di Milano o nella sala grande nel corso di manifestazioni a sostegno della lotta dei popoli oppressi da regimi autoritari come quello iraniano o dall’esercito russo che in una cosiddetta operazione speciale mirava a rovesciare il governo legittimo ucraino e a imporre la pax putiniana. La propensione di Christian Rocca a farsi paladino di cause umanitarie non è solo un esercizio di giustizia universale ma è una esigenza profonda, che nasce dal cuore, nel sostenere gli sforzi di chi rivendica la propria condizione di libertà individuale e collettiva. Una esigenza innata di affermazione dei diritti universali ovunque questi siano calpestati.
Storie inverosimili che dovrebbero smuovere l’opinione pubblica e le potenze mondiali, e che invece persistono con questi comportamenti oppressivi, soverchianti le legittime istanze di libertà e di democrazia. Dobbiamo dare atto a Christian Rocca che il suo costante impegno scuote le nostre coscienze e fa indietreggiare quelle posizioni camuffate da pacifismo che chiedono il cessate il fuoco, senza però mai condannare gli aggressori e i potenti che reprimono nel sangue le voci dei rivoltosi e delle donne coraggiose che non accettano di subire limitazioni pesanti al diritto di parola, di espressione del pensiero e di manifestazione.
Christian Rocca si è mosso immediatamente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo inviato per sovvertire il governo legittimo e imporre l’ordine imperialista e zarista di Putin, mirante a privare della libertà e della indipendenza l’Ucraina, faticosamente conquistate nelle piazze con la partecipazione attiva dei cittadini ucraini, e ad allargare il dominio sovietico sulle ex repubbliche sovietiche. Prima accampando come pretesto i continui scontri alle frontiere del Donbass e del Donetsk e poi definendo il suo intervento, senza mai nominare la parola guerra, come operazione speciale di denazificazione, riprendendo in questo modo i fasti dell’Armata Rossa contro le divisioni tedesche risospinte da Stalingrado fino al Reichstag, il Palazzo del Parlamento di Berlino. Ma questa volta ha fatto male i suoi conti Putin, perché ha incontrato la Resistenza di tutto un popolo che, memore delle antiche forme crudeli di oppressione e di massacro adoperate dal regime staliniano culminate nell’Holomodor nel 1932-33 e della rivoluzione pacifica di piazza Maidan nel 2014, ha fatto scudo comune dei corpi e dei vessilli, respingendo le truppe sovietiche ai confini. Purtroppo non riuscendo ad evitare gli eccidi e i massacri nei confronti degli inermi cittadini come a Bucha o dei soldati che hanno resistito eroicamente come a Mariupol, alle acciaierie di Azovstal. E di deportare gli abitanti e i bambini in territorio russo, pur di allontanarli dal suolo patrio.
Christian racconta le vicende precedenti che hanno portato gli ucraini a porre il loro desiderio di smarcarsi dalle prepotenze sovietiche prima e russe poi in nome della cultura comune europea che rivendicano come loro terreno di identificazione e di progresso. Proprio come quella signora trucidata a Bucha che conservava stretto nella mano ormai inerme il portachiavi con la bandiera europea. Su questo è fallito il piano di Putin, che sperava sulla divisione dell’Occidente e degli Stati Uniti, ma che ha trovato una saldezza insperata eppure convinta della NATO. Un aiuto che bisogna continuare a elargire, considerando che la difesa del suolo patrio ucraino è la difesa della comune patria europea e quindi il loro sforzo nella difesa del loro paese vale anche per il nostro, nel nome dei tanti soldati sacrificatisi e dei cittadini comuni e intellettuali scomparsi come Victoria Amelina, uccisa dai russi il 27 giugno scorso nel bombardamento di Kramatorsk mentre accoglieva una delegazione di scrittori e giornalisti colombiani. “Slava Ukraini”, gloria all’Ucraina, a cui con gli ucraini rispondiamo “Heroiam slava”, Gloria agli eroi, per affermare il diritto degli ucraini alla indipendenza e alla libertà della loro Patria e della nostra Patria Comune, l’Europa.
Linkiesta Books Editore, novembre 2023, Milano, pp. 158, € 17.00, gratuito se ci si abbona a Linkiesta di cui Christian Rocca è il direttore editoriale.