Da bambino rimanevo affascinato da una prozia, ex insegnante, che ogni sera, oltre al breviario, si intratteneva nella lettura di qualche pagina del vocabolario della lingua italiana, raccomandandomi di osservare questa sana abitudine una volta diventato adulto. “E’ nutrimento per la mente”, amava ripetere la vecchia prozia.
Non ho mai messo in atto tale esercizio, ma devo ammettere che ci ho pensato tante volte.
Fermarsi nella lettura di una pagina del vocabolario, seppure certamente apporterebbe un beneficio alla mia dialettica, non credo mi possa entusiasmare più di tanto e, se anche ci provassi, probabilmente mi annoierei fino a scivolare nel sonno dopo pochi minuti.
Sono però convinto che continuare ad acquisire costantemente conoscenza nella vita è importante per ognuno di noi.
A volte ciò può essere fatto anche con delle piccole abitudini. Per esempio: vi siete mai soffermati ad indagare su chi veramente era il personaggio al quale è intestata la via dove abitate?
La maggior parte delle persone, sono certo, non l’ha mai fatto!
Figuriamoci andare ad informarsi su chi sia quel personaggio al quale è intestata la via dove lavoriamo, quella che percorriamo ogni giorno per portare i bambini a scuola, quella dove sono situati gli uffici pubblici che solitamente frequentiamo.
Capita così che tutti risponderemmo ben sapere chi era il personaggio al quale è intestata piazza Garibaldi, viale Mazzini, corso Cavour. Ma poi, anche di fronte a nomi a volte famosi, è il black out. Via Giuseppe Cesare Abba? E via Cimarosa? E ancora, via Pallavicino?
Senza considerare che, spesso, si hanno difficoltà a ricordare i nomi propri degli intestatari delle vie.
Ancora più macroscopico è il deficit quando ci troviamo di fronte a una via molto famosa, del cui personaggio alla quale è intestata non abbiamo la più pallida idea di chi sia stato. E’ il caso, per esempio, di via D’Amelio a Palermo, resa tristemente nota per l’attentato al magistrato Paolo Borsellino. Parafrasando il Manzoni mi verrebbe da dire: D’Amelio, chi era costui?
La moderna tecnologia a portata di tutti, da Wikipedia a Google e a tutta una serie di archivi presenti in rete, ci consente di arrivare subito a tutte le informazioni delle quali necessitiamo per soddisfare qualche sana curiosità. E chissà, magari anche per stimolare il bisogno di approfondimento.
Se prendessimo questa piccola abitudine forse acquisiremmo qualche conoscenza in più. Se prendessimo questa piccola abitudine magari scopriremmo che le vie intestate a personaggi femminili sono veramente poche. Solamente il 3% delle vie di Milano sono intestate a donne, mentre a Roma la percentuale è del 3,5%.
Troppo poco si sono dette a San Giuliano Milanese le attiviste del “Gruppo NO alla Violenza sulle Donne” che, in occasione dell’8 Marzo – Giornata Internazionale della Donna, ha lanciato un’iniziativa alla quale l’Amministrazione Comunale ha risposto positivamente con il bando del concorso “Intitolerei una via di San Giuliano Milanese a una donna: il suo nome è…”.
Fino all’8 giugno i cittadini possono proporre il nome di una donna (scienziata, artista, letterata, ecc.), accompagnando la proposta con un breve testo che ne indichi la motivazione (info e regolamento su: www.sangiulianonline.it). L’Amministrazione Comunale terrà conto dei suggerimenti pervenuti per intitolare future vie cittadine, piazze, parchi o luoghi pubblici.
Una buona iniziativa che, se unita alla sana abitudine di tenerci informati sui personaggi ai quali sono intestati i luoghi nei quali viviamo, potrebbe farci scoprire aspetti inaspettati anche dell’altra metà del mondo.