“E poi il detto lupo vivette due anni in Agobbio; ed entravasi domesticamente per le case a uscio a uscio, senza fare male a persona e senza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalle genti; e andandosi così per la terra e per le case, giammai niun cane gli abbaiava dietro. (Fioretti, cap. XXI)”
Non posso che iniziare con una citazione del mio mentore San Francesco d ’Assisi, patrono d’Italia e ‘fratello’ degli animali. Mi avvicinai, come tanti altri concittadini, quindi alla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente un’associazione senza fini di lucro fondata dal suo attuale presidente, on. Michela Vittoria Brambilla. La finalità della LEIDAA è la conservazione della natura, la tutela della fauna selvatica, l’abolizione della caccia, la lotta al bracconaggio, al commercio illegale di fauna e in genere alle illegalità a danno della natura e degli animali, la diffusione di uno stile di vita e di scelte alimentari più sostenibili.
Essa combatte contro ogni forma di abuso e maltrattamento degli animali, chiede l’abolizione della sperimentazione in vivo, degli allevamenti intensivi, dell’utilizzo degli animali nei circhi, negli spettacoli e nelle manifestazioni popolari, vuole vietare gli zoo e i delfinari ed è contro l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali da pelliccia. L’impegno dei volontari è di occuparsi del mantenimento, della cura e del benessere dei tanti animali abbandonati in Italia, soprattutto cani, e garantisce affidi e adozioni sicure. Si prendono cura delle colonie feline e sono attivi a tutti i livelli per contrastare la violenza sugli animali e il loro sfruttamento. Importante la collaborazione regolare con le forze dell’ordine ed in particolare con il Corpo Forestale dello Stato, attraverso una convenzione allo scopo stipulata l’11/07/2013, per la prevenzione e repressione di reati a danno degli animali e dell’ambiente. Da un punto di vista istituzionale la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente è una associazione ambientalista riconosciuta con decreto del Ministero dell’Ambiente n. 231 del 21/12/2012, ed è inoltre riconosciuta dal Ministero della Salute con il decreto n. 9 del 2013 ai fini dell’affidamento di cani oggetto di provvedimenti di sequestro o confisca a norma del codice penale. Una riflessione è necessaria, in quanto è da oltre diecimila anni che l’uomo, ovvero fin da quando ha iniziato il processo di domesticazione di alcune specie animali, ha instaurato con loro un rapporto intenso, fatto, se non di amore, di grande rispetto, conoscenza e riconoscenza. Oggi questo rapporto ancestrale sembra essersi incrinato, forse definitivamente, a causa dell’industrializzazione dell’allevamento che ha ridotto gli animali (ma non solo) alla stregua di macchine. Gli animali, nonostante quello che la zootecnia ha provato ad inculcarci, non sono soltanto oggetto del lavoro, ma “partecipano” alla vita sociale. Lavorare con gli animali equivale a vivere con gli animali. Le società umane si sono costruite, nel bene e nel male, assieme agli animali. Essi fanno parte di noi, della nostra identità di esseri umani”.( citazione di Jocelyne Porcher) Chi vive a stretto contatto con uno o più animali sa di cosa parlo. È un sentimento che non si può spiegare a parole e che purtroppo alcune persone non riescono nemmeno a capire. I nostri amici condividono le nostre giornate, attraverso un amore incondizionato nei nostri confrontii, senza mai aspettarsi qualcosa in cambio se non le coccole.
Del resto non possiamo dimenticare uno scritto di Madre Teresa di Calcutta, che doverosamente rammento e riporto: “Perché ti danno tutto, senza chiedere niente. Perchè contro il potere dell’uomo con le armi sono indifesi. Perché sono eterni bambini, perché non sanno cos’è l’odio ne la guerra. Perchè non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima. Perché non conoscono né l’invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro. Perchè vivono senza avere una lussuosa dimora. Perché non comprano l’amore, semplicemente lo aspettano e perché sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano saremmo molto vicini a Dio.”
Un grande segnale è stato dato dalla recente manifestazione di Milano del 22 settembre scorso, una marcia da piazza Cordusio a piazza San Carlo con l’adesione di ventitré associazioni di protezione animale, grandi e piccole: Enpa, Lav, Lndc, Oipa, Gaia, Earth, Cuori e Zampe, Anima Meticcia, Animare, Podenco’s Angels Rescue, Camminiamo insieme Onlus, Impronte amiche, Cani e mici per amici, Zampe d’oro onlus, Oasi santa Giuliana, Collettivo animalista, Amici per i baffi, Cuor di pelo, Crazy cats, International animal protection league, Associazione amici dei mici onlus, Sos levrieri, Arcamica onlus.