Due appuntamenti con il grande cinema tra passato e presente questa settimana al Teatro Palladium.
Mercoledì 13 febbraio alle ore 20.30 torna “Ritorno in pellicola”, una rassegna a ingresso gratuito dedicata a grandi film della storia del cinema italiano proiettati in 35mm, co-organizzata dall’Università degli Studi Roma Tre con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e la rivista di critica cinematografica Quinlan.it. Ospite di questo secondo incontro il Maestro del montaggio Roberto Perpignani, storico collaboratore di alcuni tra i più noti registi italiani tra i quali i fratelli Taviani e Bernardo Bertolucci. Insieme a Vito Zagarrio (Università degli Studi Roma Tre), Juan Francisco Del Valle (Cineteca Nazionale) e Alessandro Aniballi (Quinlan.it) introduce Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci (1964).
Sabato 16 febbraio alle ore 20:30 per la rassegna “Incontri col cinema” ci sarà la proiezione di Sembra mio figlio (2018), lungometraggio acclamato al Festival di Locarno della pluripremiata Costanza Quatriglio. La regista presenta il film in dialogo con Vito Zagarrio (Università degli Studi Roma Tre).
La visione in pellicola di Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci vuole essere un omaggio a un grande maestro del cinema italiano scomparso lo scorso 26 novembre 2018.Parma, 1962. Fabrizio, un giovane studente, avverte la difficoltà di conciliare l’appartenenza alla borghesia e la militanza nel Partito Comunista Italiano. Resta traumatizzato dalla morte del suo amico Agostino, annegato nel Po. Il ritorno della zia Gina, una giovane e misteriosa donna che risiede a Milano, aumenta il suo disorientamento: la zia si innamora di lui e Fabrizio ricambia. La zia tuttavia ritorna a Milano. Fabrizio, conscio della sua debolezza e dell’impossibilità di realizzare le sue aspirazioni personali e politiche, sceglie il rispetto delle convenzioni.
In un’epoca in cui la pellicola è pressoché scomparsa, travolta dalla rivoluzione digitale, è fondamentale piuttosto riproporre il vecchio e inossidabile 35mm, riscoprendo il piacere di vedere sul loro supporto originale alcuni dei grandi capolavori del nostro cinema e dando così la possibilità al pubblico, di giovani e non, di assaporare di nuovo la bellezza di questo tipo di visione.
Già nel maggio scorso, in occasione del Roma Tre Film Festival, è stato proiettato, nello splendore del cinemascope, C’era una volta il west di Sergio Leone. Questo grazie al proiettore 35mm che il Palladium, già mitico cinema della Garbatella, ha conservato nella sua cabina di proiezione. Si tratta di ribadire il fascino di quello che è stato per la maggior parte della sua storia l’unico modo di fruizione del cinema, un modo che inevitabilmente oggi ha un sapore vintage e cinefilo, ma che allo stesso tempo deve diventare un indispensabile strumento didattico per le varie leve di studenti del Dams, oltre che per tutte le nuove generazioni che magari non hanno mai avuto modo di vedere un film in 35mm.
Infatti, accanto a proiezioni serali e a master class con registi e tecnici, il Palladium intende recuperare nel prossimo futuro anche la formula delle matinée per i giovani, con titoli che rappresentino l’indispensabile presupposto per costruire una competenza in ambito cinematografico. E’ il vecchio sogno del fondatore del Dams, Lino Miccichè, che si batteva per il Cinema-Cinema, in pellicola e in sala. Questo sogno è ancora vivo, pur senza nulla togliere alle intriganti – e inevitabili – mutazioni digitali.
Daniela Currò, conservatore della Cineteca Nazionale, ha dichiarato: “Il CSC – Cineteca Nazionale porta avanti da anni la missione di diffondere la cultura cinematografica a livello nazionale ed internazionale tramite la proiezione di pellicole d’archivio e film restaurati. Diffondere il cinema vuol anche dire anche educare il pubblico all’immagine ed alla sua corretta fruizione: con Ritorno in pellicola, iniziativa in collaborazione con Università degli Studi Roma Tre – Teatro Palladium e Quinlan.it, la maggiore cineteca d’Italia offre al pubblico la possibilità di rivedere classici del cinema sul medium che li ha originati, la pellicola, e capire, assieme a registi, direttori della fotografia, archivisti e restauratori, la storia di quei film, delle pellicole che li hanno consegnati a noi e perché è importante conservarle e valorizzarle. Nel gergo del restauro cinematografico il “ritorno in pellicola” è la fase in cui le immagini, restaurate digitalmente, vengono riportate su pellicola, l’unico mezzo in grado di garantirne la sopravvivenza nel lungo termine. Con questa iniziativa la Cineteca Nazionale mette a disposizione le preziose copie del proprio archivio per dare al pubblico, ormai abituato alle immagini digitali, la possibilità di effettuare metaforicamente lo stesso percorso, scoprendo il fascino delle copie d’epoca o lo splendore dei restauri 35mm e provando quella che, nel caso dei più giovani, è una nuova esperienza.”
Fonte: GDG press