Antigone è un simbolo, sempre attuale, del coraggio, del diritto naturale, della libertà di coscienza contro ogni forma di sopraffazione. (Massimo Venturiello)
Dopo il grande successo delle repliche estive nelle splendide cornici del Castello di Santa Severa, del Teatro antico di Taormina e del Plautus Festival di Sarsina, lunedì 15 e martedì 16 ottobre alle 21:00 Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio ospita Antigone, capolavoro di Sofocle la cui regia è affidata Massimo Venturiello.
Nel cast, accanto a Carla Cassola, Camillo Grassi, Angelo Tanzi, Franco Silvestri e lo stesso Massimo Venturiello nel ruolo del tiranno Creonte, anche un gruppo di attori selezionato nell’ambito di Officina Pasolini: Ludovica Bove, Andrea Colangelo, Stefano De Santis, Francesco Patanè, Giulia Sanna, Giuseppe Spezia, Silvia Micunco, quest’ultima nel ruolo di aiuto regista.
Antigone, capolavoro assoluto della produzione sofoclea, scritta nella seconda metà del V secolo a.C., rappresenta l’episodio conclusivo delle tragedie del ciclo tebano, dopo Edipo re e Edipo a Colono. Com’è ben noto, la protagonista di questa tragedia si ribella alle leggi dello Stato in nome delle “leggi non scritte degli dei, inalterabili, fisse”, cioè dei valori assoluti dell’umanità, e sfida il potere e sacrifica la propria vita diventando un simbolo, sempre attuale, del coraggio, del diritto naturale, della libertà di coscienza contro ogni forma di sopraffazione. Dopo tanti secoli il conflitto tra Creonte e Antigone continua ad interrogare la coscienza degli uomini.
Spiega Massimo Venturiello: È la grande forza politica del testo a renderlo sempre attuale: l’eterna lotta tra ribellione libertaria e potere tirannico, tra autorità e potere. Accanto a questa tematica, un altro aspetto altrettanto significativo è quello del ruolo femminile nella società greca. Spetta all’uomo e non alla donna difendere le proprie azioni, non spetta a lei difendere i propri punti di vista e contrapporsi alle regole della società. Al modello di donna ideale, Antigone si contrappone (moderna eroina) mostrando che non c’è nulla che può o deve impedire il proprio pensiero. Noi tutti siamo ovviamente dalla parte di Antigone, ma è proprio vero che Creonte deve cedere alle sue ragioni? La legge deve piegarsi e lasciare impunito chi trasgredisce le regole costituite, seppure questo avvenga secondo un giusto fine? Ci sono le ragioni di Antigone, ma ci sono anche quelle di Creonte. Sofocle, nostro contemporaneo, a distanza di 25 secoli non vuole indicarci chi ha ragione o torto, ma continua a sollecitare in noi una riflessione di non poco peso ponendoci delle domande alle quali ognuno potrà rispondere a suo modo.
Ad esempio: Chi è oggi in Italia Antigone? Chi è Creonte?
Foto in evidenza: ANTIGONE. Carla Cassola e Massimo Venturiello
Fonte: GDG press