Il 23 e 24 ottobre, si apre la stagione n. 29 promossa dall’Associazione “Amici del Teatro di Locarno”. L’inizio è affidato a “I due gemelli veneziani”, spettacolo fresco di debutto al festival estivo di Borgio Verezzi. Lo spettacolo adattato con grande sapienza dall’attore e drammaturgo Natalino Balasso dall’omonimo testo goldoniano è intelligente, godibile e coraggioso. Scritto da Goldoni nel 1747 narra la vicenda del saggio e spavaldo Tonino e del ridicolo e sciocco Zanetto. Nel libero adattamento di Natalino Balasso, classe 1960, si insiste sul fatto che quasi tutti vogliono apparire quello che non sono attraverso l’impiego deliberato della menzogna e della finzione.
Il tema dello scontro tra reale e virtuale evidenzia, nella felice riscrittura di un autore che conosce bene i tempi comici, la fallacità delle nostre percezioni. Balasso ha scritto la pièce su commissione dal regista e attore Jurij Ferrini. Nella rappresentazione, che ha quale tratti caratterizzanti la genialità delle soluzioni e lo stile pungente e sarcastico, vengono apportate alcune modifiche rispetto al copione di Goldoni: Tonino da saggio e spiritoso qual era diventa un fascinoso criminale in fuga dalla legge; lo sciocco e sprovveduto Zanetto è un cantante in cerca fortuna che vuole sposarsi con Rosaura per scongiurare i sospetti di una sua omosessualità; la vicenda è ambientata negli anni Settanta del Novecento. Frequenti poi sono le rapide entrate e uscite dal ruolo da parte degli attori e gli ammiccamenti divertenti col pubblico chiamato di continuo in causa. Una serie di coincidenze e rocamboleschi scambi di persona daranno luogo, come del resto in Goldoni stesso, ad un trascinante gioco degli equivoci basato sull’alternanza di giochi, equivoci e doppi sensi irresistibili, godibili gag e situazioni comico-grottesche.
Questo lavoro si giova della convincente interpretazione della giovane compagnia. I sette attori in scena sono impegnati in più ruoli, come nel caso di Jurji Ferrini che interpreta i due gemelli, e sanno rendere bene i 16 personaggi del testo di Goldoni grazie all’utilizzo consapevole di ogni strumento a loro disposizione: dal corpo scattante alla duttilità della voce, dall’architettura dello spazio scenico alla sapiente manipolazione del tempo ritmico
Info e prenotazioni sul sito www.teatrodilocarno.ch
Fonte: Ufficio Stampa Teatro di Locarno