È tutto pronto per la quarta edizione di “A Vigevano Jazz”, rassegna in programma da martedì 30 aprile a sabato 18 maggio nella città dei Duchi a cura del sassofonista Gabriele Comeglio, che ne è il direttore artistico. In programma non solo grandi esibizioni con jazzisti di primo piano della scena nazionale e internazionale (un nome su tutti: il sassofonista e clarinettista Bob Mintzer), ma anche iniziative collaterali come i workshop con alcuni artisti che prenderanno parte al festival, le conferenze con i musicologi e i concerti nelle scuole cittadine (martedì 30 aprile e venerdì 3 maggio), che arricchiranno l’offerta culturale della manifestazione. Tutto, come sempre, rigorosamente a ingresso libero.
L’inaugurazione del festival coinciderà, come da tradizione ormai consolidata, con l’International Jazz Day, la giornata in cui in tutto il mondo si celebrano i valori artistici e sociali di questa musica: martedì 30 aprile, nell’auditorium San Dionigi (ore 21), a due passi dalla splendida piazza Ducale, la Big Band Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio (con Tazio Forte al pianoforte) proporrà un “Tributo al jazz italiano” e, in particolare, ad alcune grandi figure che, a onor del vero, non hanno mai avuto un adeguato riconoscimento del proprio valore artistico. Il primo omaggio riguarderà il contrabbassista e compositore Giorgio Azzolini (91 anni compiuti da poco), già membro del mitico quintetto Basso-Valdambrini, che ha inciso e suonato con nomi leggendari del jazz tradizionale, da Chet Baker a Billie Holiday, da Gato Barbieri a Stephane Grappelli, solo per citarne alcuni. Si proseguirà con Attilio Donadio, grandissimo sassofonista (scomparso nel 1999) ed eccezionale arrangiatore e bandleader, nonché a lungo direttore dell’Orchestra della Radio Svizzera e collaboratore, tra gli altri, di Gorni Kramer, Armando Trovajoli, Gerry Mulligan e Chet Baker.
In questo evento speciale non potrà mancare neppure un tributo a Bruno De Filippi, chitarrista ma soprattutto specialista di uno strumento poco diffuso in ambito jazzistico: l’armonica cromatica. Anche De Filippi (che ci ha lasciato nel 2010) ha suonato, nel corso di una carriera ultracinquantennale, con grandi artisti, tra cui Louis Armstrong, Bud Shank e Les Paul. La giornata inaugurale del festival si concluderà con il ricordo del compianto Leandro Prete, già primo sax tenore dell’Orchestra Rai di Milano, musicista completo e versatile e docente di grande livello, che ha formato generazioni di jazzisti poi affermatisi stabilmente sulla scena italiana.
Il secondo appuntamento di “A Vigevano Jazz” si svolgerà venerdì 3 maggio al Teatro Cagnoni (ore 21; ingresso gratuito ad inviti fino ad esaurimento posti; gli inviti si ritirano presso il teatro) con lo spettacolo “The Duke – Omaggio a Duke Ellington”, con la presenza sul palco anche dell’attore Tullio Solenghi. Sotto la direzione musicale di Gabriele Comeglio, l’Orchestra Città di Vigevano, la vocalist Caterina Comeglio e la Garbagnate Music Academy Jazz Ensemble eseguiranno alcune delle più note composizioni del grande pianista e direttore d’orchestra statunitense, di cui quest’anno ricorre il 120° anniversario della nascita. In questo concerto, Ellington, una delle figure musicali più importanti di tutto il Novecento, verrà raccontato, attraverso le sue stesse parole, dalla voce recitante di Solenghi. Quella di venerdì 3 maggio sarà una prima nazionale con arrangiamenti realizzati per l’occasione da Gabriele Comeglio, che non è nuovo a “incursioni” nel vastissimo repertorio del Duca.
Cambio di sede per il terzo concerto del festival: venerdì 10 maggio (ore 21), alla Cavallerizza del Castello riflettori puntati sul progetto “Marilyn in jazz” con l’ensemble guidato dalla cantante Beatrice Zanolini e composto da alcuni più apprezzati musicisti della scena nazionale (Gabriele Comeglio ai sassofoni, Giulio Visibelli al sax e al flauto, Claudio Angeleri al pianoforte, Emilio Soana alla tromba, Riccardo Bianchi alla chitarra, Roberto Piccolo al contrabbasso e Marco Castiglioni alla batteria). Introdotto dal musicologo Maurizio Franco, lo spettacolo indagherà la sfera pubblica e quella privata di Marilyn Monroe, la diva per antonomasia: prima come donna, poi come attrice e infine come icona immortale attraverso storie esclusive, retroscena, canzoni del suo tempo e brani tratti dai suoi film più noti, eseguiti con inediti arrangiamenti jazz e swing. Ad unire i brani alcuni aneddoti originali per un coinvolgente “racconto musicale”, a cura dell’attore Nicola Stravalaci, ricco di emozioni, ironia e sorprese.
Finale con il botto, venerdì 17 maggio (sempre alla Cavallerizza del Castello e sempre alle ore 21), con il live del sassofonista e clarinettista Bob Mintzer, che insieme alla Jazz Company sarà impegnato in un omaggio al pianista e compositore americano Don Grolnick. Prematuramente scomparso, Grolnick, con cui Mintzer ha collaborato spesso, ha suonato con alcuni dei più grandi musicisti internazionali, da Gato Barbieri a George Benson, da Ron Carter ai Manhattan Transfer, da John Scofield a James Taylor. Il concerto di Vigevano celebrerà questo grande artista con l’esecuzione di alcune sue composizioni arrangiate per big band da Gabriele Comeglio in prima esecuzione assoluta.
Sono due i momenti formativi del festival, entrambi ospitati nel Ridotto del Teatro Cagnoni (sempre alle ore 17), con due docenti d’eccezione: il primo workshop è in programma sabato 11 maggio con Emilio Soana, uno dei più talentuosi trombettisti a livello internazionale. Solista ispirato e dalla potente voce strumentale, Soana è stato prima tromba dell’Orchestra Rai di Milano, mentre oggi lo è della Civica Jazz Band di Milano, della Montecarlo Night Orchestra e, occasionalmente, di altre big band. Ha collaborato con notissimi jazzisti quali Gerry Mulligan, Art Farmer, Francis Boland, Harry Edison, Kenny Barron, Curtis Fuller, Ray Brown, Kay Winding e Clark Terry e con i principali musicisti italiani.
La seconda masterclass, sabato 18 maggio, è con il polistrumentista Bob Mintzer, solista versatile e completo ma anche grande orchestratore e arrangiatore. Nel corso della sua carriera Mintzer ha collezionato una serie di prestigiose collaborazioni, tra cui spiccano quelle con Tito Puente, Eumir Deodato, Jaco Pastorius e con diverse big band. Dal 1990, infine, è membro degli Yellowjackets, la più longeva e creativa fusion band della storia, con cui ha compiuto diversi tour mondiali e ottenuto ben nove nomination ai Grammy.
Da non perdere la conferenza su Duke Ellington di Luca Bragalini, musicologo e docente di Storia e analisi del jazz al Conservatorio de L’Aquila, in programma sabato 4 maggio (alle ore 17) nel Ridotto del Teatro Cagnoni. Bragalini si cimenterà in un’affascinante narrazione tratta dalla sua ultima monografia intitolata “Dalla Scala a Harlem. I sogni sinfonici di Duke Ellington” (EDT, 2018). Dalla pagina scritta si leverà uno storytelling con rari video, musiche inedite, immagini e parole, che racconterà una delle più neglette e affascinanti opere del Duca e che metterà in luce il rapporto di quest’ultimo con il Reverendo King. Non mancheranno riferimenti alla religione, alla storia dell’arte e alla storia sociale afroamericana che amplieranno gli orizzonti oltre la dimensione strettamente musicale.
Fonte: Ufficio Stampa Andrea Conta