La stagione lirica 2018/2019 dell’associazione VoceAllOpera presso lo Spazio Teatro 89 di Milano continua con “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, in programma venerdì 15(ore 20) e domenica 17 marzo (ore 15). La prova generale, aperta ai giovani e agli anziani, si svolgerà mercoledì 13 marzo alle ore 15.
La rilettura del capolavoro verdiano è affidata al regista Gianmaria Aliverta, che ha operato su due fronti. Da un lato, insieme al giovane direttore Nicolò Jacopo Suppa, ha scelto di rimanere fedele alla partitura. «Verdi concepisce quest’opera come un flusso costante di musica e drammaturgia, quasi un film ante-litteram. Noi abbiamo eliminato tutte quelle puntature che imprigionerebbero questo flusso in formule chiuse secondo lo schema recitativo-aria-cabaletta, eccezione fatta per “Cortigiani, vil razza dannata”, in quanto Rigoletto va a toccare per l’unica volta una nota che apre nuovi scenari drammaturgici e musicali» afferma Suppa. Dall’altro lato, scavando nel personaggio di Rigoletto, Aliverta pone l’accento sulla sua deformità, cercando di comprendere le ragioni del suo animo inquieto.
Del resto, proprio la malformazione è l’aspetto centrale, l’elemento che caratterizza il protagonista, come ebbero modo di argomentare lo scrittore francese Victor Hugo nel dramma “Le Roi s’amuse” (a cui Verdi si rifà), Verdi stesso e il Piave contro i tentativi di censura dell’opera: «Rigoletto è deforme, Rigoletto è malato, Rigoletto è il buffone di corte. Triplice infelicità che lo rende cattivo. Rigoletto odia il re perché è re, i gentiluomini perché sono gentiluomini, gli uomini perché non hanno tutti una gobba sulla schiena». Come detto, Aliverta rimette al centro la deformità di Rigoletto perché solo evidenziando la sua malformazione si può leggere il personaggio e provare a caprirlo. L’odio che egli cova verso il mondo esterno lo acceca al punto di scambiare l’isolamento e la prigionia della figlioletta Gilda per amore paterno e protezione: «Il mio Rigoletto sarà un travestito che organizza i festini dell’alta società finanziaria per il Duca e procaccia a lui e ai suoi ospiti escort giovani e belle – spiega il regista – A causa della sua deformità, il protagonista deve indossare abiti femminili, motivo di derisione e umiliazione. Rigoletto viene concepito come mero oggetto sessuale, benché lui non si prostituisca. Da ciò nasce il suo odio verso la società che, allo stesso tempo, lo schernisce ma che di lui ha bisogno. Un odio che lo condurrà verso il baratro, trascinando dietro di sé la figlia che tanto ha cercato di proteggere ma a cui ha solo sottratto la libertà individuale. Verdi mette in scena l’ennesima denuncia alla società, una società che giudica l’apparenza prima ancora della sostanza, che non si fa mai un esame di coscienza. Così come fa Rigoletto stesso, che odia chiunque lo giudichi, ma è lui il primo a non soffermarsi sulle conseguenze delle proprie azioni, finendo per diventare il sicario della figlia e darne poi la colpa al fato».
Il cast, formato come sempre da giovani talenti, è stato selezionato nelle ultime audizioni indette da VoceAllOpera: Rigoletto sarà il baritono piemontese Alessio Verna, Gilda il soprano campano Sabrina Sanza e il Duca di Mantova il tenore calabrese Davide Tuscano. Sparafucile sarà Carlo Andrea Masciadri, Maddalena e Giovanna saranno impersonate da Camilla Antonini, Monterone da Emil Abdullaiev, il Conte di Ceprano da Mariano Orozco, Borsa da Maurizio De Valerio, Marullo da Francesco Auriemma, la Contessa di Ceprano e il Paggio da Luana Lombardi e l’Usciere da Gabriele Faccialà. Il Coro VoceAllOpera sarà diretto dal maestro Diego Terreni.
Nicolò Jacopo Suppa dirigerà un organico orchestrale di 41 elementi composto dall’Orchestra d’archi dell’Ensemble Testori e dalla Civica Orchestra di Fiati di Milano, che nel 2019 festeggia i suoi 160 anni di storia e che per la prima volta in assoluto diventerà parte integrante dell’ensemble musicale di uno spettacolo lirico.
Le scenografie, ideate da Alessia Colosso, sono state realizzate dagli ospiti della comunità psichiatrica riabilitativa “La Casa di Anania” della Fondazione Castellini di Melegnano, i quali hanno partecipato al laboratorio di approfondimento dell’opera tenuto da Aliverta e saranno ospiti degli spettacoli in teatro. I costumi sono ideati da Sara Marcucci e le luci da Elisabetta Campanelli.
La stagione lirica di VoceAllOpera è resa possibile grazie alla sinergia con lo Spazio Teatro 89, il Fondo Morosini, l’Ensemble Testori, la Fondazione Castellini e il Comune di Milano.
Fonte: Ufficio Stampa Spazio Teatro 89