Cornici affascinanti e insolite per una serie di concerti unici.
E’ iniziato il 19 ottobre da Bologna il tour di Carlot-ta, pianista e compositrice, che dopo il successo dell’anteprima a Torino presenta per la prima volta live il suo nuovo album “Murmure”, un canzoniere folk-pop interamente costruito attorno alle sonorità dell’organo a canne.
Uno strumento antico e imponente che si associa normalmente al repertorio sacro e al contesto liturgico, sotto l’abile guida di Carlot-ta condurrà il pubblico in un viaggio che esplora in modo contemporaneo e drammatico le sue infinite possibilità sonore, alternando momenti intimi e malinconici a registri scanzonati e irriverenti, solenni e impetuosi. Tra ballate romantiche, valse musette, danze macabre e motivetti synth-pop, prende così vita un tour che non poteva svolgersi se non nelle chiese e negli auditorium. L’artista suonerà inevitabilmente uno strumento ogni volta diverso con le sue specifiche caratteristiche e peculiarità, dando vita a un concerto sempre irripetibile. Ad accompagnarla tra i visual curati da Matteo Bellizi e Natsumi Corona, i fedeli compagni di sempre: Christopher Ghidoni (synth, voce e chitarra); e Paolo Pasqualin (percussioni).
Iniziato il 9 ottobre nel capoluogo dell’Emilia Romagna nell’Oratorio San Filippo Neri, il tour, realizzato con il contributo di Siae, S’illumina e del Ministero per i beni e le attività culturali sarà il 27 ottobre a Cagliari nella Chiesa Santo Sepolcro all’interno del Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo; il 9 novembre a Milano nella chiesa Cristiana Protestante per JazzMi; il 16 novembre a Roma nella Chiesta Protestante; per fare poi tappa il 1 dicembre a Firenze all’Auditorium ente CRF; e il 2 dicembre a Trevi (Perugia) nella Chiesa Museo di San Francesco. Una serie di concerti gratuiti a eccezione di Milano, che proseguiranno con nuove date in via di aggiornamento.
Uscito lo scorso aprile per Incipit Records/Egea Music, il disco è stato registrato tra Italia, Svezia e Danimarca ed è prodotto da Paul Evans, parte del team del Greenhouse Studio di Reykjavik che annovera tra le sue produzioni album di Björk, Sigur Ros, Damon Albarn, Cocorosie e molti altri.
Murmure è il suono che l’aria produce quando entra nei polmoni e in questo contesto rappresenta il respiro delle canne d’organo. Un amore a prima vista per Carlot-ta, che per lo strumento ha momentaneamente abbandonato il piano.
“L’organo a canne – racconta – è inevitabilmente connesso a un luogo e un posto ben preciso. Per suonarlo devi necessariamente spostarti nel suo spazio, cosa che non succede con nessun altro strumento. Non lo puoi possedere. Ogni movimento attiva un meccanismo complicato, che fa entrare l’aria nelle canne e lo fa respirare. È come dare vita a un animale, enorme e grottesco. Ti fa sentire potente, e allo stesso tempo carico di un timore reverenziale”.
Dieci canzoni originali in inglese e una in francese in cui l’uso personale degli strumenti e della voce ricorda Björk (artista a cui critici e giornalisti l’hanno paragonata), “Murmure” è un disco epico e trionfale, oscuro e immaginifico. Esplora luoghi, suoni, emozioni, muovendosi con abilità tra riferimenti letterari e biblici.
Percussioni e tessiture elettroniche dettano il tempo per un canzoniere cupo e barocco, in cui la musica risente delle influenze nord-europee, del cabaret weimariano, del chamber folk, della canzone francese. Un disco fuori dal tempo dalla scrittura contemporanea e marcatamente pop.
Ventisette anni e 300 concerti all’attivo, Carlot-ta – al secolo Carlotta Sillano – firma con Murmure il suo terzo disco, preceduto da Songs of Mountain Stream (2014, anno in cui vince il premio SIAE alla Creatività) e Make me a Picture of the Sun (2011, secondo posto al Tenco, Premio Ciampi per la Migliore Opera Prima, Premio MEI Supersound per il miglior disco dell’anno).
Fonte: GDG press