Iconica, ammaliante, intensa. Anna Calvi, la cantautrice inglese con sangue italiano divenuta in pochissimo tempo un’icona della musica internazionale, torna nel nostro Paese e sarà mercoledì 21 novembre al Teatro Regio di Parma, scegliendo il Barezzi Festival di Parma per la prima delle tre date italiane di presentazione del nuovo disco “Hunter”, in uscita il 31 agosto.
Un altro nome prestigioso che va ad affiancare altri grandi artisti come Nils Frahm e Paolo Conte e si aggiunge la straordinaria line up della dodicesima edizione del Barezzi Festival, che si preannuncia più ricca ed interessante di sempre. Un cartellone che dimostra come Barezzi sia divenuto sempre più un punto di riferimento tra i festival contemporanei, con il suo profilo elevato e di caratura internazionale.
Il Festival, ispirato dalla figura di Antonio Barezzi, mecenate del M° Giuseppe Verdi, prosegue lungo la sua rotta caratterizzata da incontri tra generi e sperimentazioni, celebrando i grandi della musica e valorizzando le più illuminate proposte contemporanee.
Con la sua voce toccante e l’inseparabile chitarra, Anna Calvi è passionale, viscerale, energica; in una manciata di anni è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama musicale contemporaneo, nominata, dopo il primo album, ai BRIT Awards e a due Mercury Prize.
Il suo nuovo lavoro si chiama “Hunter” e sarà pubblicato il 31 agosto, cinque anni dopo il precedente disco di inediti. L’annuncio del nuovo album è stato accompagnato dal video del primo singolo “Don’t Beat The Girl Out Of My Boy.”,una canzone che racconta la felicità come atto di ribellione, la libertà di identificarsi in ciò che più ci aggrada, senza restrizioni dalla società, racconta la stessa artista.
A proposito di “Hunter” Anna Calvi ha scritto: “Sto dando la caccia a qualcosa – desidero di più, desidero esperienze, azione, libertà sessuale, intimità, il desiderio di sentirsi forti, protetti ed infine, il desiderio di trovare qualcosa di bello in questo caos…Penso che se ci fosse consentito essere da qualche parte nel mezzo, non spinti verso gli estremi della femminilità e della mascolinità, saremmo più vicini alla libertà. Voglio scoprire com’è essere qualcosa d’altro, qualcosa che sia diverso da ciò a cui sono stata attribuita. Voglio esplorare una sessualità sovversiva, che va oltre a ciò che ci si aspetta da una donna in questa società patriarcale ed eteronormativa…Lo scopo di quest’album è quello di essere primordiale e bellissimo, femminile e mascolino, vulnerabile e forte, essere il cacciatore, ma anche la preda”.
Il concerto, come l’intera programmazione del festival, beneficia della partecipazione e del sostegno di Diageo – Tanqueray, partner che da tre anni crede nel “progetto Barezzi” e lo supporta.
Fonte: GDG press