Inaugura al REf18, con una programmazione di eventi e performance che dal 4 al 7 Ottobre animerà il Mattatoio (Testaccio) di Roma, Digitalive, il nuovo focus curato da Federica Patti interamente dedicato alle nuove culture del digitale e con il quale il Romaeuropa Festival prosegue la sua decennale esperienza nell’ambito della ricerca artistica legata alle nuove tecnologie.
ll real time che caratterizza da sempre la performance art e la dimensione corporea che nutre questa disciplina dialogano con l’universo immateriale della rete e del digitale. Cosa vuol dire essere “qui e ora” nei tempi della rete e della globalizzazione? Se la dimensione “performativa” è una costante delle nostre comunicazioni quotidiane, come può trasformarsi allora la performance art? E in che modo può raccontare il nostro presente?
App, social network, siti web, ma anche incontro tra corpo umano e macchina, materiale e suono sono caratteristiche del focus che vedrà protagonisti artisti italiani che con la loro pratica performativa, sospesa tra reale e virtuale, stanno rinnovando il concetto stesso di performance, di musica, di arti visive e di spettacolo dal vivo.
Ad aprire il focus il 4 ottobre una serata dal titolo “Digital Attitude” all’insegna della nuova collaborazione con Spring Attitude Festival. I due festival accomunati dalla volontà di innovazione e dal gusto per la ricerca artistica, uniscono per la prima volta le forze in un unico evento inaugurale al Mattatoio di Testaccio: un percorso immersivo per esplorare le culture e gli immaginari digitali.
Ad aprire le cerimonie di una serata in cui il foyer sarà costantemente sonorizzato da SA Sound System, sarà l’italo-ungherese Kamilia Kard, artista concentrata a indagare le relazioni fra identità reale e identità digitale e qui impegnata per la prima volta ad esplorare la realtà virtuale. Video selfie e gif sono gli elementi di un’estetica ricca di colori cangianti, effetti glitterati e una sana dose di kitsch. Back Symphony dei Quiet Ensemble – duo composto da Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli che esplora le relazioni fa tecnologia e natura – è invece un concerto sinfonico di oggetti semplici e meccanici che prende vita in un backstage, quasi nascondendosi dall’essere umano. In questo spazio vuoto appaiono gradualmente meccanismi fragili e oggettistica stroboscopica per dare vita a un crescendo dinamico e ritmico coinvolgente. Una sinfonia composta da un’orchestra non umana che improvvisamente rivela la sua anima per svanire nell’ombra non appena si riaprirà il sipario.
Esperienza visiva e uditiva unica per lo spettatore promette di essere Eingeweide, la performance del new media artist Marco Donnarumma e della bioartist Margherita Pevere. In scena, Amygdala, protesi robotica guidata da intelligenza artificiale che le consente di apprendere in tempo reale attraverso prove ed errori e interagire in modo imprevedibile con i due performer, in una danza/lotta uomo-macchina che prefigura il nostro futuro più vicino. Performer transdisciplinare napoletano di fama internazionale, Marco Donnarumma ha presentato le sue visioni in oltre 60 Paesi, passando dalla Biennale di Venezia al Sonar di Barcellona, dal Transmediale di Berlino al FILE di San Paolo.
A far esplodere definitivamente questo squarcio di futuro ci penserà il live A/V di un gigante come Roly Porter in compagnia di Marcel Weber aka MFO. Fra la dubstep e Isaac Newton, fra i Tangerine Dream e Tarkowski, Porter ha lasciato una traccia indelebile nell’elettronica dell’ultimo decennio, sia con il progetto Vex’d insieme a Jamie Teasdale aka Kuedo, che nella sua carriera solistica.
Digital Live prosegue nei giorni seguenti con The Cool Couple che costruisce degli spazi appositamente pensati per la meditazione in Karma Fails – Meditation is Visualization; con il collettivo fuse* che trasporta lo spettatore nei paesaggi virtuali e immersivi della performance Dökk, IOCOSE che con la performance web Moving Windows Forward si contrappone con ironia all’immaginario del progresso tecnologico.
Suoni elettronici e atmosfere clubbing, invece, animano le esibizioni di Andrea Familari in coppia con Black Fanfare (Demetrio Castellucci) per il live AV Improvisation, di Caterina Barbieri che presenta il suo Pattern of Consciousness
Alla capacità di un computer di percepire e comprendere una composizione musicale è rivolto Noise is full of words di Void, mentre Polisonum con Materia Lumina crea una performance sonora in anteprima per REf18 che farà risuonare negli spazi del Mattatoio i suoni generati da un ensemble di musicisti campanari che agisce da remoto.
Ma l’anima tecnologica del REf18 trova il suo cuore anche in uno degli spazi storici di Roma. Nella Sala Santa Rita, infatti, saranno presentate le installazioni site specific di NONE Collective e del tedesco Robert Henke che con Linee e Punti No. 1 costruirà un vero e proprio dialogo tra l’architettura e un organismo elettronico animato dai laser e dal suono. «Questa non è un’installazione» ha affermato d’altronde lo stesso Henke «ma qualcosa di vivo, una geometria che respira lentamente all’interno di una forma solida».
Foto in evidenza: Donnarumma-Pevere Eingeweide by Vason
Fonte: GDG press