
La mostra, promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, Regione Emilia-Romagna, Unione della Romagna Faentina, Comune di Faenza, Museo Carlo Zauli, inaugurerà in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio
Dal 15 marzo al 22 giugno 2025 le Collezioni Comunali d’Arte del Settore Musei Civici Bologna accolgono il progetto espositivo itinerante Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea, un approfondimento affidato ad importanti artiste e artisti italiani e internazionali che hanno vissuto, vivono, o frequentano assiduamente il territorio solcato dalle celebri argille azzurre comprese tra i Comuni di Cesena e Castel San Pietro Terme.

La mostra, a cura di Matteo Zauli, è promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, Regione Emilia-Romagna, Unione della Romagna Faentina, Comune di Faenza e Museo Carlo Zauli.
Partner Museo Carlo Zauli per Azzurro fragile BPER Banca Private Cesare Ponti.
L’inaugurazione si svolge venerdì 14 marzo 2025 alle ore 17.30 in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero della Cultura nel 2016 con l’obiettivo di promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati.
Dopo l’esposizione IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua fortemente voluta dal Comune di Bologna e organizzata alle Collezioni Comunali d’Arte a pochi mesi di distanza dall’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo nel maggio 2023, Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea costituisce la seconda espressione progettuale della convenzione sottoscritta tra Settore Musei Civici Bologna e Museo Carlo Zauli per la realizzazione di attività di ricerca, artistiche, culturali, didattiche, divulgative, partecipative che possano contribuire alla ricerca, valorizzazione, divulgazione e innovazione della cultura della ceramica e delle arti.
La mostra, articolata in tre sezioni, si apre con un’ampia introduzione documentaristica che fornisce al pubblico informazioni storiche e naturalistiche su questo peculiare territorio, sottolineandone il ruolo svolto nello sviluppo dell’artigianato e dell’arte ceramica fin dall’epoca romana e testimoniando la fascinazione esercitata attraverso contributi filmici e fotografici affidati a Riccardo Calamandrei, Claudio Betti e Gruppo Fotografia Aula 21.

Video, colore, 4’31”
Il percorso di visita prosegue con una sezione storica dove sono esposte xilografie, fotografie e disegni di Francesco Nonni (Faenza, 1885 – ivi, 1976), figura poliedrica di pittore, decoratore, illustratore, incisore, ceramista e xilografo che già dal 1925 più volte aveva scelto i calanchi come teatro delle proprie raffinatissime opere, due opere scultoree di Carlo Zauli (Faenza, 1929 – ivi, 2002), che proprio dai calanchi aveva tratto fortissima ispirazione per l’aspetto materico che caratterizza la sua scultura e tre collage su tavola di Giovanni Pini (Bologna, 1929 – Solarolo, 2020), artista “irregolare della pittura” che si è confrontato con tutte le esperienze artistiche più significative del secolo scorso, dalle Avanguardie Storiche all’Art Brut.
La sezione contemporanea presenta artiste e artisti legati fortemente ai territori delle argille azzurre – per esservi nati o per aver scelto di viverci – con opere in molti casi prodotte appositamente per questo progetto e realizzate con diverse tecniche espressive: Sergia Avveduti, Gaia Carboni, Jacopo Casadei, Marco Ceroni, Silvia Chiarini, Barbara De Ponti, Oscar Dominguez, Filippo Maestroni, Cesare Reggiani, Andrea Salvatori, Marco Samorè, Juan Esteban Sandoval, Noriko Yamaguchi, Monica Zauli e Italo Zuffi.

Dalla pittura alla fotografia, dal disegno alla scultura e all’installazione, la mostra è un viaggio nei calanchi affidato a molteplici linguaggi, che riflette tutta l’eterogeneità dell’arte contemporanea. Azzurro fragile nasce in connessione e rientra nel Festival dei Calanchi e delle Argille Azzurre ideato dal Museo Carlo Zauli e sviluppato insieme al Comune di Faenza.
Giunto alla IV edizione, in programma a settembre 2025, il progetto di turismo culturale e audience development è teso alla creazione di un vero e proprio Parco Culturale e si pone come obiettivo la valorizzazione del vastissimo patrimonio naturale e culturale della zona geografica dei cosiddetti “calanchi delle argille azzurre”, un’area geografica compresa tra i territori di Forlì, Faenza, Brisighella,Riolo Terme, Castel Bolognese, Imola e Castel San Pietro Terme.
Un territorio che comprende terrazze panoramiche, scorci mozzafiato, argille pregiate, fonti di acqua termale, vigne e coltivazioni pregiate e che è oggetto di innumerevoli storie, narrazioni, leggende. Un’area che è alla base dell’intera storia della ceramica di tutto il nostro territorio e che fu d’ispirazione per molti artisti, ed in particolare Carlo Zauli, che a queste terre dedicò tanta parte del suo lavoro artistico. Un’area, dunque, che in pochissimi chilometri quadrati raccoglie meraviglie naturalistiche e culturali, ponendo le basi di un doppio binario che questo progetto vuole percorrere.
La mostra sarà corredata da una pubblicazione che riprodurrà le vedute di allestimento delle opere alle Collezioni Comunali d’Arte, accompagnate dai testi di Eva Degl’Innocenti, Silvia Battistini, Massimo Isola e Matteo Zauli.
Artiste e artisti
Sezione introduttiva: Giambattista Borsieri de Kanilfeld, Claudio Betti, Riccardo Calamandrei, Gruppo Fotografia Aula 21.
Sezione storica: Francesco Nonni, Giovanni Pini, Carlo Zauli.
Sezione contemporanea: Sergia Avveduti, Gaia Carboni, Jacopo Casadei, Marco Ceroni, Silvia Chiarini, Barbara De Ponti, Oscar Dominguez, Filippo Maestroni, Cesare Reggiani, Andrea Salvatori, Marco Samorè, Juan Esteban Sandoval, Noriko Yamaguchi, Monica Zauli, Italo Zuffi.
*Nella foto in evidenza: Riccardo Calamandrei. I calanchi tra storia, arte e natura, 2021. Video, colore, 4’31”
Fonte: Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna