Rimango impressionato da alcune letture estive riguardanti talune realizzazioni in architetture pagane o religiose.
Un primo esempio la Cappella Rosslyn costruita tra il 1450 ed il 1480 a pochi chilometri da Edimburgo progettata seguendo i dettami della geometria sacra, ma che presenta alcune apparenti anomalie. L’interno della Cappella è interamente coperto di simboli scolpiti e tutta la costruzione è progettata secondo i principi della geometria sacra. Molto di tutto ciò è sicuramente massonico. Troviamo per esempio la “colonna dell’apprendista”, un esplicito parallelo con il mito massonico di Hiram Abiff (indicato come l’architetto a capo della costruzione del Tempio di Salomone, edificato attorno all’anno 988 a.C.) e l’apprendista che vi è raffigurato è noto come “figlio della vedova”, una definizione massonica di rilievo. L’architrave presente accanto a questa colonna riporta l’iscrizione: “Il vino è forte, il re è più forte, le donne sono le più forti, ma la Verità vince tutto“. Ma se il simbolismo di Rosslyn è in gran parte massonico, ci sono molte caratteristiche tipiche anche del simbolismo templare come ad esempio la planimetria ispirata alla croce templare, e sculture con la basilare immagine dei due guerrieri su un solo cavallo che contrassegna il sigillo dell’Ordine.
Tutto questo è decisamente curioso perché, stando ai testi di storia, la Massoneria ebbe inizio non prima del tardo 1500 e dopo il 1312 i Templari non erano più una potenza degna di nota. Quindi le decorazioni della Cappella, che risalgono circa al 1460, si direbbero troppo in anticipo per i massoni e troppo differito per i Templari.
Nella Cappella Rosslyn c’è comunque un simbolismo non classicamente massone o templare. All’Interno poi sono molte le immagini pagane e anche islamiche. Attraverso alcune scale situate vicino al Pilastro dell’apprendista si accede ad una piccola cripta che, secondo le teorie, celerebbe la camera nascosta dei Templari. Nessuno sa esattamente dove sia e cosa ci sia dietro; sigillata per centinaia di anni, è del tutto inaccessibile, circostanza che ha indubbiamente contribuito a farla avvolgere dal mistero. L’esterno si trova una scultura che rappresenta Hermes messaggero degli dei nell’ antica Grecia, una chiara allusione all’ermetismo, così come all’interno troviamo oltre un centinaio di rappresentazioni dell’Uomo Verde, il dio pagano celtico della vegetazione in cui venne data particolare importanza fra i celti in quanto consiste graficamente nella commistione di due simboli ricorrenti ovvero la testa, simbolo di forza e vigore e il vischio utilizzato per curare le malattie divenendo un simbolo di forza vitale.
Per rientrare nel nostro amato Paese rilevante è l’opera di Alessandro Antonelli che è stato un libero muratore massonico nonché un artista che è riuscito a trasporre gli ideali massonici in modo così mirabile ed evidente nella sua architettura. Mi riferisco al lato nascosto della Cupola di San Gaudenzio alta 121 metri nella città di Novara, il numero 24 ricorre moltissimo negli elementi della Cupola, ed è uno dei numeri più usati in massoneria. Infatti corrisponde al doppio dei segni zodiacali presenti nel tempio, ma ricorda anche la data di fondazione della massoneria moderna avvenuta il 24 giugno del 1717. Guardando dal basso verso l’alto, si percepisce chiaramente la circonferenza della Cupola e il punto centrale della guglia: il cerchio con un punto in mezzo è in effetti uno dei simboli più antichi della tradizione massonica, anche se tra i meno conosciuti. Il percorso che porta verso la parte superiore della Cupola è presentata come una passeggiata originale e fantastica. Per il massone è il percorso iniziatico verso il miglioramento di se stesso, verso l’alto; mentre c’è chi ipotizza che la sala del Compasso realizzata nel sottotetto potesse essere un vero e proprio tempio massonico.
Un altro esempio che sorprende chi visita la Città Eterna è il quartiere progettato da Gino Coppedè, dubbio massone, una realtà incompiuta in quanto iniziò la costruzione nel 1915 ma lui morì nel 1927. Alcuni hanno identificato una serie di significati simbolici presenti nel quartiere Coppedè, come il lampadario posto sotto l’arco sarebbe un simbolo di luce legato alle attività massoniche, cosi come i vari rimandi al tempio di Salomone. Gli animali scelti per le decorazioni sono senz’altro significativi: il ragno e le api, ad esempio, sembrano rinviare al lavoro e alla costruzione di elementi perfetti. Basta pensare alla ragnatela e l’alveare che con la loro simmetria hanno sempre affascinato l’essere umano. Le rane e le fate sarebbero invece da intendersi come creature di passaggio tra un mondo e l’altro: la terra e l’acqua, il reale e l’utopistico.
Per questo motivo, l’Architettura è tesa a replicare in maniera tassativa quei canoni e quelle Leggi prime di cui la Natura si compone, al fine di vivere in piena armonia con essa, secondo necessità.
Poi, per una serie svariata di motivi che sono alla base della decadenza dell’attuale società, l’uomo, in quanto pensante, ha deciso che l’essere una parte del tutto fosse un ruolo troppo riduttivo per sé e per la sua smania di potere e conquista. Così, in uno slancio d’ego incontrollato, e assecondando l’esigenza di fortune materiali sempre più consistenti e a discapito di una ricchezza interiore, ha iniziato a contravvenire a quelle regole prime, anteponendo loro una legge umana, prevalentemente finalizzata al controllo sociale e di mercato, e subordinando ad essi qualsiasi principio, etico o naturale che dir si voglia, per opportunismo e speculazione.
Dobbiamo rimettere l’uomo al centro dell’Universo, e non l’Universo al servizio dell’uomo, se vogliamo tornare a vivere armoniosamente. Questo possiamo realizzarlo anche sviluppando un’architettura etica che si rifaccia a quelle regole prime che gli antichi rispettosamente ci hanno trasmesso.
*Nella foto in evidenza: La Cripta della Cappella di Rosslyn