La mostra è accompagnata da un testo di Paolo Di Capua, artista e fondatore di HyunnArt Studio. Verranno esposte alcune grandi tele e sulla mensola un ‘libro’ pieghevole, esemplare più che unico, che in totale estensione raggiunge i 5 metri di lunghezza.
Dopo avervi già esposto in diverse occasioni, alla soglia del 2000, Vincenzo Scolamiero torna nello HyunnArt Studio con una mostra personale in cui presenta lavori recentissimi, inediti, legati alla sua ultima produzione, esposta nel Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz di Viterbo nel 2023 con la mostra personale Di terra, acqua e vento.
Nel testo in catalogo Paolo Di Capua evidenzia: Per le opere che vengono esposte in questa circostanza mi sento di parlare di una pittura plastica di Vincenzo Scolamiero eppure senza pesi, in assenza di qualsivoglia sensazione di gravità, in cui si alternano simultaneamente profondità, delicatezza e trasparenza sullo stesso avvolgente piano percettivo, secondo dinamiche imprevedibili di limpida essenzialità. Sfiorando con lo sguardo le immagini le possiamo sentire estremamente concentrate e dilatate allo stesso tempo, in un insieme di stratificazioni senza soluzione di continuità. Come solari nubi in continuo movimento ci attraggono e ci incantano in grado di ribaltare ogni pregiudizio precostituito. Davanti ai nostri occhi un lirico vento sposta e spiazza il campo visivo, attraversando paesaggi tra sogno e veglia.
Dalla conca dei colori, come fosse un cratere vulcanico, i verdi, i neri e il color dell’oro attingono dalle onde della meditazione, dal fuoco, dalle arie di antiche musiche, da spartiti del tutto contemporanei, da un non so che di raffinatamente orientale, ma anche dalla terra e dal fango, da radici e rami secchi, da contorti tralci di vite con gli appassiti acini, da rimandi letterari di un profondo e libero pensiero, fondendosi in atmosfere notturne, si imprimono e si svelano sulle larghe campiture accuratamente predisposte, per via di gesti ampi e veloci, ma anche a volte lentissimi, scoprendone la meraviglia contrapposta alla caducità della vita.
Vincenzo Scolamiero è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma, città nella quale vive e lavora. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. La sua prima personale si tiene nel 1987 presso la storica galleria Al Ferro di Cavallo di Roma. In seguito ha esposto in rilevanti spazi nazionali e internazionali, tra Roma (oltre a diverse gallerie private, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Palazzo delle Esposizioni, Chiostro del Bramante, Gam, Macro), Milano, Venezia, Bologna, Torino, Rimini, Treviso, New York, Seul, Busan, Pechino, Fenghuang. Partecipa alla Quadriennale di Roma (1996), alla Biennale di Venezia (2011) ed è vincitore della LXV Edizione del Premio Michetti (2014). Nel 2017 collabora con la compositrice Silvia Colasanti ( video-scenografie e immagini per il frontespizio e il booklet del Requiem Stringeranno nei pugni una cometa; 7 libri-opera sul Quartetto d’Archi Ogni cosa ad ogni cosa ha detto addio, Edizioni Eos-Libri d’Artista di Piero Varroni in Roma). Nel 2019 il Museo Carlo Bilotti di Roma ospita una sua personale dal titolo La declinante ombra, a cura di Gabriele Simongini (Catalogo De Luca). Nel 2021/22 la sua mostra Del silenzio e della trasparenza si tiene al Palazzo Pubblico a Siena – sale dei Magazzini del Sale e presso la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, a cura del Comune di Siena Assessorato alla Cultura e di inner room Siena (Catalogo De Luca). Nel maggio 2022 è protagonista di uno dei Martedì critici di Alberto Dambruoso. Nel 2023 la mostra Di terra, acqua e vento al Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz di Viterbo. Dal 1996 collabora con la galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.
*Nella foto in evidenza: Di altri luoghi, china e pigmenti, 70×120, 2023
Fonte: Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart