Il culto per la Madonna di Chapi, originato in Perù e dalla comunità peruviana introdotto in città, è ormai patrimonio comune anche dei sangiulianesi.
Dopo l’interruzione imposta dal periodo pandemico, la Festa della Madonna di Chapi riprende a San Giuliano Milanese con fervore.
Il 1 maggio 2024 segna il 25° anniversario del suo arrivo in città. Un anniversario che merita una rievocazione della sua storia.
Nel 1999 la statua della Madonna di Chapi, completa delle vesti ricamate in oro, viene portata a San Giuliano Milanese dalla comunità peruviana che ad essa è devota. La venerazione per questa Madonna dai capelli neri nasce in Perù, ed esattamente ad Arequipa, la seconda città più grande del paese, e si diffonde già alcuni secoli addietro soprattutto nella zona meridionale, dopo la sua apparizione a dei poveri minatori che estraevano dalle miniere oro e argento. Da allora la venerazione per la Madonna di Chapi si diffuse in tutto il paese e ancor oggi è fortemente sentita dalla popolazione peruviana.
Ed è così che la forte comunità peruviana presente a San Giuliano Milanese decise di continuare la propria tradizione importando la preziosa statuina.
Inizialmente la statua venne ospitata in una casa privata, dove la comunità peruviana si recava a pregare, ma l’allora parroco offrì presto ospitalità a questa Madonna all’interno della Chiesa di San Giuliano Martire dove, nel tempo, è divenuta oggetto di culto anche dei sangiulianesi.
I peruviani, a questo punto, ritenendo che la Madonna di Chapi fosse di tutti, decisero di donarla alla Curia di Milano, ma quando si paventò un suo trasferimento a Milano furono proprio i credenti sangiulianesi a ribellarsi, e così la statua, pur ormai di proprietà della Chiesa, rimase nella città di san Giuliano.
Lo scorso 1 maggio la 25^ Festa ha avuto inizio con una messa partecipata sia dalla comunità peruviana che dalla folta presenza di sangiulianesi.
Alla cerimonia era presente la console del Perù Ana Teresa Lecaros Terry, e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale l’assessore Daniele Castelgrande.
Durante l’omelia l’officiante, Don Luca Violoni parroco di San Giuliano, ha auspicato la pace nei territori martoriati dalle guerre dove anche in questi giorni si registrano atrocità e morti. Don Luca ha tenuto anche ad evidenziare che, contrariamente alle Chiese nazionali, l’universalità della Chiesa cattolica è garanzia di fratellanza tra i popoli raccolti sotto un’unica fede.
Dopo la messa la comunità peruviana ha distribuito ai presenti un piccolo dono consistente in una statuina della Madonna o in un Rosario, ed è poi iniziata l’orami tradizionale processione lungo i bordi della piazza antistante la Chiesa. Quindi, la Madonna di Chapi è rientrata in Chiesa ed ha ripreso il suo posto dove peruviani e sangiulianesi insieme la venerano.
*Nella foto in evidenza: la statua della Madonna di Chapi posta sull’altare durante la celebrazione della Santa Messa.