Il dolore del ritorno.
Capelli sciolti nel vento, una ragazza si immagina di spalle nell’ultima scena di un film di Fellini. Sulla pelle ha impresso il brivido del tango, negli occhi il bianco e nero di una fisarmonica, nella memoria la terra magiara che dovrà presto lasciare.
Vola leggera, ma il cuore è pesante. Non è tristezza: è un sentimento dolente, definitivo.
È il dolore del ritorno: è nost-algìa. (testo a cura di Gabriele Montanaro)
Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, compagine che conferma la sua versatilità sotto la guida del maestro concertatore Sergio Lamberto, storica spalla dell’OFT, propongono per aprile – il più crudele dei mesi, come lo definì T.S. Eliot – un intrigante viaggio con una destinazione dalla dimensione sofferta quanto fascinosa: la Nostalgia.
Il programma è un inno al Novecento, secolo breve di fughe ed abbandoni, grandi distanze e tormentati ritorni.
In apertura, il Concerto per archi di Nino Rota, compositore pluripremiato le cui musiche hanno reso unici i capolavori di maestri del cinema come Federico Fellini, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli. Rota ha sempre affiancato alle colonne sonore musica per orchestra, sacra e per opere liriche. Nel Concerto in programma, che pure rispetta l’impianto formale tradizionale, le sue passioni si traducono in passaggi che sono un chiaro omaggio al passato, da Bach al valzer, e che restituiscono una atmosfera quasi cinematografica. Seguiranno alcuni tra i brani più famosi di Astor Piazzolla, argentino di origine italiana, considerato tra i più importanti musicisti di tango della seconda metà del XX secolo e certamente colui che ha rivoluzionato la forma musicale tradizionale conducendola verso il nuovo millennio. Oblivion, Adios Nonino, Milonga del Angel e Le Gran Tango saranno eseguiti dagli Archi affiancati da un brillante solista come Mario Stefano Pietrodarchi, chiamato ad incantare il pubblico con il suono struggente, nostalgico ed indimenticabile del bandoneon.
In chiusura il Divertimento per archi BB 118 di Béla Bartók, compositore e pianista, considerato uno dei pionieri dell’etnomusicologia.
Il Divertimento per orchestra d’archi venne scritto in appena due settimane, durante il periodo trascorso da Bartók in Svizzera, vicino a Berna, presso la dimora del direttore Paul Sacher, che fu il committente del brano nonché suo primo esecutore nel 1940. Si tratta di una delle composizioni che Bartók produsse negli intensi ultimi anni di vita (egli morì nel 1945), caratterizzati da un esilio volontario dalla natale Ungheria negli Stati Uniti: lavori caratterizzati da maestria di scrittura, complessità costruttiva, ricerca timbrica, preziose idee concettuali. E, nel caso del Divertimento, anche da una poetica purificatrice che rimanda al neoclassicismo, forse per l’autore un rifugio dalle violenze da cui si sentiva accerchiato e che gli facevano provare nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere e più non fu.
Il concerto di aprile, così come ogni concerto della stagione, verrà aperto dalla lettura, a cura dell’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e della Scuola Teatro Sergio Tofano, di un breve ed emozionante testo scritto per l’occasione dal giornalista Lorenzo Montanaro.
Il concerto di martedì 16 aprile al Conservatorio Verdi (Piazza Bodoni, Torino) sarà preceduto da due appuntamenti aperti al pubblico: la prova di lavoro, in calendario domenica 14 aprile alle 10 a +SpazioQuattro (Via Gaspare Saccarelli 18, Torino), offre la possibilità di osservare l’orchestra mentre mette a punto i dettagli del concerto. La prova generale è invece in programma lunedì 15 aprile alle 18.15 al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e sarà aperta, nel ruolo inedito di “gruppo spalla”, da un quartetto d’archi di allievi del Conservatorio Verdi, che proporrà al pubblico alcuni minuti della più bella musica da camera.
In calendario anche un nuovo appuntamento di “Leggere la Classica” al Circolo dei lettori: venerdì 12 aprile, alle ore 18.30, il pubblico verrà accompagnato da Sergio Lamberto alla scoperta del concerto.
Si segnala infine che in occasione della stagione concertistica “OFT Airlines”, l’Orchestra Filarmonica di Torino, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – e l’Abbonamento Musei si sono uniti in un progetto nato da un’idea dell’Assessora alla Cultura Francesca Leon. Ispirati dalla musica scelta da OFT, i tre musei, a rotazione, proporranno il sabato che precede ogni concertouna visita guidata per far scoprire al pubblico aspetti inediti del proprio patrimonio artistico.
Fonte: OFT – Orchestra Filarmonica Torino