Da ‘Il Grande Gioco’ di Peter Hopkink, 1990, un manuale che racconta le vicende di questa terra che giace per sua s/fortuna a ridosso del Khyber Pass tra l’India e l’Afghanistan, e lambisce terre, città, deserti, valli, fiumi, montagne eccelse: Jallabad, Kabul, Kandahar, il Tagikistan, il Kirghizistan, il deserto del Turkmenistan, l’Uzbekistan, Samarcanda, Buchara, la Via delle Spezie, il Kazakistan, l’Indo, l’Amu Darya, un vasto territorio nell’Asia Centrale percorso da Alessandro Magno che aveva fondato Herat già nel 326 a.C., la Bactriana, la Sogdiana, che aveva sperimentato l’arte del Gandhara, una fusione eccelsa tra l’arte indiana e quella ellenistica, storia e geografia, avvenimenti militari e trame diplomatiche sono rappresentate nella trasposizione teatrale realizzata dal Tricycle Theatre di Londa, da cui è tratta la versione dell’Elfo Puccini con la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, la coppia inossidabile delle scene milanesi e nazionali.
In due tempi: ‘Il Grande Gioco’ racchiude gli avvenimenti dal 1842 al 1996, dalla prima guerra anglo-afghana alla deposizione del presidente Najibullah e la fine del sogno occidentale di Kabul, che sta per cadere nelle mani dei Talebani; ‘Enduring Freedom’ dal 1996 al 2010, la missione dell’ONU, il comandante Massud speranza di riconciliazione, il ruolo delle ONG, il riflesso della guerra nel dialogo e nelle incomprensioni fra il soldato inglese tornato in licenza e la giovane moglie, che non comprende perché sia lui a dover garantire i diritti in un paese lontano e così diverso dal suo, mentre il figlio piccolo reclama la sua presenza in casa.
Ma è nell’ultimo episodio che la realtà si trasforma in tragedia irreversibile, nel sogno delle due sorelle afghane desiderose di recarsi in Inghilterra a studiare che intessono un ipotetico dialogo con un redivivo soldato inglese, vittime tutte della guerra, uccisore e malcapitate ragazze ignare che non è possibile salvarsi dai colpi di fucile, e neppure dai sogni, che fanno rivivere l’ultimo barlume di speranza, ma in realtà tutti accomunano, avvolti dal velo della morte, senza redenzione, stroncati dai fatti drammatici della guerra.
Fra diffidenze e incomprensioni si scontrano due mondi destinati a non capirsi.
E’ possibile assistere separatamente agli spettacoli o sottoporsi al tour de force della maratona la domenica. Orari: mar.-sab. 20:30/dom. 16:00/lun. riposo | Maratona: Il grande Gioco 16:00 più Enduring freedom 20:00; Maratona 25 novembre: Il grande gioco 11:30 più Enduring freedom 15:30.