Palazzo Madama ha inaugurato il 2024 proseguendo la propria missione di Museo Civico nell’ottica della valorizzazione delle collezioni comunali torinesi, del dialogo con il territorio, della presentazione delle donazioni e della proposizione di nuovi allestimenti temporanei. Se all’inizio dell’anno si andrà a ridefinire, per motivi di tutela e conservazione dei beni, la sezione dedicata ai tessuti e, al contempo, si presenterà per la prima volta al pubblico l’importantissima collezione di peltri donata da Attilio Bonci nel Piccolo Guardaroba e nel Gabinetto cinese, febbraio è stato consacrato al completamento del progetto iniziato nel 2022 e dedicato ai valori fondanti i popoli europei.
Con i suoi duemila anni di storia, Palazzo Madama incarna significativamente la storia e l’identità europee: nel I secolo porta decumana di Augusta Taurinorum; dal XIII secolo castello medioevale e poi residenza rinascimentale; nel Settecento capolavoro del barocco e nell’Ottocento sede del Senato che decreta l’Italia unita dopo aver svolto lo Statuto Albertino, la carta costituzionale nata dal ciclo rivoluzionario e dai moti europei del 1848, spesso definiti ‘la primavera dei popoli’ in Europa. Promulgato da Carlo Alberto di Savoia Carignano il 3 marzo 1848, con l’Unità d’Italia del 17 marzo 1861 lo Statuto divenne la carta fondamentale del Regno fino all’entrata in vigore della nostra Costituzione repubblicana, che ancora trova in esso fondamenti.
Dopo la commissione da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – in occasione della Giornata dell’Europa del 9 maggio 2023 e a integrazione di quanto compiuto da Palazzo Madama nel maggio 2022 per la riunione del Consiglio d’Europa nelle sue sale – delle illustrazioni relative a quella che allora era solo l’utopia di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – è il Manifesto di Ventotene del 1941 – e all’immagine che rievoca la nascita della Comunità Economica Europea con i Trattati di Roma del 25 marzo 1957, due tra i più significativi documenti compiuti dall’Italia per il farsi della comune storia europea, che hanno integrato il progetto Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli e l’hanno accompagnato in 43 paesi del mondo di cinque continenti, Palazzo Madama ha dunque scelto di completare questo intervento proprio con un’illustrazione dedicata allo Statuto Albertino, realizzata da Marta Signori, che ha preso significativamente spunto dalla chiosa del Proclama che annuncia lo Statuto, con le parole di Carlo Alberto: “Mentre così provvediamo alle più alte emergenze dell’ordine politico, non vogliamo più oltre differire di compiere un desiderio, che da lungo tempo nutriamo, con ridurre il prezzo del sale a 30 centesimi il chilogrammo fino dal 1° luglio prossimo venturo, a benefizio principalmente delle classi più povere, persuasi di trovare nelle più agiate quel compenso di pubblica entrata, che i bisogni dello Stato richiedono. Protegga Iddio l’era novella che si apre per i Nostri popoli; ed intanto ch’essi possano far uso delle maggiori libertà acquistate, di cui sono e saranno degni, aspettiamo da loro la rigorosa osservanza delle Leggi vigenti, e la imperturbata quiete, tanto necessaria ad ultimare l’opera dell’ordinamento interno dello Stato. Dato in Torino addì otto febbraio mille ottocento quarantotto”. È questo il testo generativo lo Statuto Albertino, prima pietra del riconoscimento dei diritti civili e prima carta costituzionale dell’Italia unita, resa possibile proprio dalle riforme in esso contenute: dall’abrogazione di molti iniqui privilegi al rinnovo del commercio, dagli investimenti dedicati all’agricoltura, alla viabilità stradale e ferroviaria, alle infrastrutture portuali alla riduzione delle tasse doganali per il grano, per il carbone, per i tessuti e per i metalli. Riforme che Carlo Alberto accompagna a una precisa riflessione sullo sviluppo culturale e sociale del Paese, definendo i tratti essenziali di quello che diverrà il nostro percorso identitario: il re sabaudo ponendo nel 1832 in Palazzo Madama la Pinacoteca Regia, oggi Galleria Sabauda, e creando la Biblioteca di Palazzo Reale; rifondando l’Accademia d’Arte, ora Albertina; fondando la Regia Deputazione sopra gli studi di Storia Patria; avviando la riforma del sistema scolastico e dando vita al Ministero della Pubblica Istruzione.
Un abbrivio della nostra storia moderna che vede infine nuovamente protagonista Palazzo Madama con un nuovo documento essenziale per il farsi d’Europa: il 18 ottobre 1961 ospitando i firmatari della Carta Sociale Europea, il trattato del Consiglio d’Europa che protegge i diritti di ogni individuo nella sua vita quotidiana. Sono il diritto all’abitazione, alla protezione della salute, all’istruzione, al lavoro, alla tutela giuridica e sociale, alla libera circolazione delle persone e alla non discriminazione. Sono i diritti generati dai valori fondanti i popoli europei – la Libertà, il Rispetto della dignità umana, l’Uguaglianza, la Democrazia, la Scienza e il Rispetto dei diritti umani – cui si affiancano i valori primari dell’Unione Europea: la Fraternità, il Lavoro, la Cultura, la Pace, l’Ambiente, lo Stato di diritto e l’Inclusione. Le illustrazioni compiute nel 2022 da Lucio Schiavon, Ale Giorgini, Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Marina Marcolin, Francesco Poroli, Giulia Conoscenti e che ora si completano con l’opera dedicata da Andrea Mongia alla Carta Sociale Europea. Un insieme di immagini che, nell’evocazione creativa dei grandi illustratori, sono capaci di raccontare un’Europa fatta di una comunità di nazioni che si riconoscono nella pacifica convivenza di una molteplicità di linguaggi, sensibilità e valori in costante dialogo tra loro.
Un progetto generato da Palazzo Madama e dalla Torino che, da culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale, è ora una metropoli che accoglie popoli e culture, con cittadini provenienti da quarantaquattro paesi europei e da più di centoquaranta differenti nazioni, in un Piemonte che è ancora quello della tecnica e della scienza, del lavoro e della ricerca. In un insieme ora presentato in Corte Medievale quale allestimento a integrazione di quanto compiuto con La porta della città. Un racconto di 2.000 anni per evocare e restituire a Palazzo Madama l’aura e il ruolo di un edificio capace di attraversare la storia e farsene protagonista.
*Nella foto in evidenza: Andrea Mongia, La Carta Sociale Europea (Palazzo Madama, 18 ottobre 1961)
Fonte: Ufficio Stampa Palazzo Madama