Videointervista a Giuseppe Franzoni, esperto d’arte, che ha riscoperto il grande artista e lo ha riportato all’attenzione del mondo artistico internazionale.
“Un suo quadro valeva quanto un appartamento nel centro di Praga”, ci dice Giuseppe Franzoni, “e un appartamento nel centro di Praga vale oggi all’incirca un milione di euro”.
Già questo dà l’idea del personaggio di cui stiamo parlando, ovvero di Vlastimil Kosvanec, un pittore famosissimo nella Repubblica Cecoslovacca prima della seconda Guerra Mondiale, poi artatamente fatto cadere nell’oblìo.
Ma perché tutto questo?
Ce lo spiega in una videointervista lo stesso Giuseppe Franzoni che alcuni anni fa lo ha riscoperto.
Sembra che dopo il fulgore del suo successo, il nostro artista, inviso da sempre al potere costituito perché era un vero e proprio spirito libero che non perdonava le distorsioni del potere e lo attaccava con feroci vignette e satire nei maggiori giornali del tempo, passando dall’occupazione nazista a quella sovietica si rimasto vittima del regime che vedeva in lui un personaggio scomodo
I suoi veri guai iniziano subito dopo il secondo conflitto mondiale, quando viene accusato di collaborazionismo con i nazisti. In realtà tutto fa riferimento ad un episodio che lo aveva visto protagonista proprio nella Praga occupata dai tedeschi. Rispondendo infatti ad un appello delle forze armate tedesche occupanti, che richiedevano coperte e cappotti per i soldati impegnati nel fronte russo, mette in scena un’azione picaresca regalando platealmente sette cappotti ai tedeschi.
Con la fine del conflitto le sue idee, e soprattutto le sue azioni che lasciavano trasparire da sempre la sua tendenza anarchica, si scontrano con il nuovo potere comunista introdotto dall’occupazione sovietica. E allora, approfittando di quella messa in scena della donazione dei cappotti, l’artista viene incriminato e rinchiuso prima in prigione e poi in manicomio. Il suo nome viene bandito dall’elenco degli artisti cecoslovacchi e , conseguentemente, cadrà per oltre mezzo secolo nel completo oblìo.
Kosvanec morirà in miseria e, come lui stesso scrive, senza più neanche un dente e cieco da un occhio.
Ci vorrà più di mezzo secolo affinché un esperto d’arte, Giuseppe Franzoni, non si imbatta per caso in un suo quadro, riconoscendo nel tratto l’opera di un artista “sconosciuto” che, con grande impegno, il nostro critico d’arte riporterà alla luce, ricollocandolo nell’alveo dei grandi artisti del ‘900.
Tutto questo, Giuseppe Franzoni ce lo spiega nella videointervista pubblicata da Farecultura.
*Foto in evidenza: Vlastimil Kosvanec – autoritratto (particolare)