Due pièce provocatorie e autoironiche per esplorare il ruolo della donna e del corpo femminile nella Storia e nella società contemporanea. Lunedì 6 e martedì 7 novembre alle ore 20.30 alla Sala Mercato vanno in scena in prima nazionale due spettacoli della drammaturga e performer slovena Simona Semenič con ospite speciale Valentina Lodovini
Autrice di pièce teatrali tradotte in quattordici lingue e rappresentate in Europa, Stati Uniti e Medio Oriente, Simona Semenič, classe 1975, è una delle più interessanti drammaturghe e performer slovene. Dopo che il suo lavoro è stato presentato in Italia dalla storica del teatro Annamaria Monteverdi e dalla giovane studiosa Martina Parri, che l’ha tradotta nella nostra lingua, il 6 e il 7 novembre nell’ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile diretto da Consuelo Barilari, vanno in scena in prima nazionale alla Sala Mercato gli spettacoli I, the victim, a Genova eccezionalmente interpretato dall’attrice Valentina Lodovini, e The second time, che vede invece sul palco la stessa autrice.
Provocatoria e ironica, spesso interprete e regista dei suoi spettacoli, Simona Semenič, partendo dalle proprie esperienze autobiografiche, indaga sistematicamente il ruolo della donna e del corpo femminile nella Storia e nella società contemporanea. Nel suo processo di lavoro ha elaborato un tipo di scrittura teatrale da lei stessa definito come “dramma performativo”, inaugurando un approccio inedito alla testualità, che integra pratiche e strategie discorsive tradizionali a nuove tecniche d’espressione: la sua scrittura trasforma il testo in un corpo fluido, vivo, capace di esprimersi e “agire” un atto performativo.
In I, the Victim, l’opera con cui ha debuttato nel 2007, racconta i suoi incontri ravvicinati con forze oscure di varia natura, in particolare la sua esperienza con l’epilessia e conseguentemente con il sistema sanitario, offrendo «un’analisi autoironica e spiritosa di un’anima e di un corpo che non solo sopportano la tragedia ma nel loro modo contorto, la bramano anche». Gli stessi temi vengono affrontati in The second time del 2014, secondo capitolo di quella che poi è diventata la Victim Trilogy. La performance, che vive del coinvolgimento diretto del pubblico, invitato a leggere alcuni brani del testo, ci invita a riflettere su come le difficoltà possano forgiare l’identità di ciascuno di noi, giungendo alla conclusione che «non siamo nulla senza la tragedia che abbiamo sopportato».
*Nella foto in evidenza: Simona Semenic – the second time – ph nada zgank
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