In occasione del 399° festino di Santa Rosalia la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis rende omaggio alla patrona con l’esposizione di una selezione di opere databili tra il XVII e il XIX secolo legate al culto e alla devozione verso Rosalia, protagonista della principale festività cittadina dal ritrovamento del corpo ritenuto miracoloso sul Monte Pellegrino nel 1624 ad oggi.
Le opere, appartenenti a diverse tipologie e ambiti e solitamente custodite nei depositi, sono proposte alla fruizione del pubblico a testimonianza della costante attenzione collezionistica verso l’iconografia della Santa, variamente declinata da artisti affermati a collaudate maestranze di maiolicari e corallari, fino agli scenografici carri dei sontuosi festini ottocenteschi.
Apre l’esposizione il riferimento ad un archetipo della raffigurazione della Santa, ovvero la copia seicentesca, eseguita da un artista locale, del dipinto di Antoon Van Dyck oggi al Museo de Arte di Ponce. (Puerto Rico), da ricollegarsi anche alla tela autografa in esposizione permanente nella Sala Rossa: in una fortunata immagine che contribuì a fissare la canonica iconografia della patrona cittadina, Rosalia, in saio bruno, intercede per Palermo, chiaramente riconoscibile nell’apertura di paesaggio in basso a sinistra con il profilo del Monte Pellegrino, in atto di chiedere la cessazione della pestilenza.
In mostra anche tre maioliche con immagine della “Santuzza” e un piccolo, prezioso capezzale in rame dorato, corallo e smalti di fattura trapanese. Le opere riferibili a devozione privata sono affiancate da una selezione grafica comprendente disegni poco noti e vedute ottocentesche.
Alle grandiose celebrazioni di metà Ottocento si riferiscono le litografie a colori riproducenti i carri riccamente addobbati, alti oltre trenta metri; a questa tipologia fu ispirato lo spettacolare carro del Festino del 1897- raffigurato nel monocromo di grande formato di Giulio Bonomo- che sfilò per le vie cittadine dopo la ripresa, promossa da Giuseppe Pitrè, del tradizionale corteo seguito alla lunga interruzione per i lavori di pavimentazione del Cassaro, con il recupero di una tradizione perdurante fino ai nostri giorni.
La mostra rimane aperta dal 14 luglio al 4 settembre 2023
Fonte: Ufficio Relazioni con il Pubblico di Palazzo Abatellis