Se tutto ha un senso e i luoghi e le azioni degli uomini e delle donne ce l’hanno, la scelta di Chiaravalle per aprire una Casa per donne vittime di sopraffazione e di violenza è molto significativa.
Chiaravalle, luogo pre/scelto dai monaci cistercensi nel 1135, in una zona fuori città, a sud, paludosa e impervia, ricca di canali e corsi d’acqua, resa infine con la fatica e la pratica agricola umana, civile. Per ospitare una comunità religiosa a cui si affiancarono nel corso dei secoli le comunità rurali. Il tempo, ora, laddove visioni cupe del presente e del futuro inneggiano a muri e steccati e respingimenti ed espulsioni.
In questo tempo il coraggio e la determinazioni di uomini e donne ha scelto di aprire un Casa di accoglienza per donne maltrattate, di piantare un seme di amicizia e di amore, contro l’odio e la violenza.
Partecipano a questa impresa, folle per i tempi, ma dal grande significato umanitario, soggetti ‘istituzionali, privati, formali ed informali, intorno a un progetto che testimonia come non la criminalità, ma la collettività organizzata possa prendersi gli spazi che le spettano, per costruire un modello di accoglienza e rigenerazione esportabile e replicabile, orientato alla mixité urbana e sociale, dove necessità e provenienza convergono in un unico centro: la Persona’.
Insieme ai professionisti di Passepartout Rete di Imprese Sociali e la comunità territoriale. ‘Dare una nuova vita al più grosso bene confiscato alla criminalità organizzata in Lombardia, significa concentrare sforzi e investimenti nella costruzione di nuovi processi di interazione e convivenza civica che si basino saldamente sui valori della legalità e della giustizia, in antitesi alle logiche della criminalità organizzata, e sulla solidarietà come valore aggiunto e imprescindibile di una comunità forte e coesa. Questa, la nostra idea di sicurezza e protezione’ – afferma Pierfrancesco Majorino, Assessore Politiche sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano, già promotore lo scorso anno, insieme alla Rete delle Scuole senza Permesso, delle Associazioni e delle Comunità straniere, della iniziativa ‘Insieme senza Muri, che aveva raccolto più di 100.000 partecipanti e che quest’anno si replica ampliando la durata e il numero di iniziative, partendo da questa inaugurazione fino al 23 giugno con il meeting antirazzista ed ecosostenibile nell’area del Parco Sempione.
All’inaugurazione partecipano il sindaco Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Daria Colombo, delegata del Sindaco alle Pari Opportunità; Silvia Bartellini, Presidente di Passepartout Rete di Imprese Sociali; Carlo Todini, Presidente associazione Amici di Casa Chiaravalle e Umberto Ambrosoli, Presidente Bpm S.p.A.
L’apertura della casa avverrà alle 15.30. Nel corso del pomeriggio, saranno esposte le opere pittoriche di Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte, politica uccisa nel Salento per mano della mafia nel 1984, la mostra fotografica ‘Abbracci’, con protagonisti le donne e i bambini per raccontare il legame forte e indissolubile che lega madri e figli, abbracci d’amore e di speranza in un futuro migliore. Saranno presenti per testimoniare solidarietà e benvenuto: Maria Grazia Trotti dell’Associazione “Vigevano libera”, testimone di legalità; Gabriella Nobile, imprenditrice e mamma orgogliosa di due bimbi di origine africana; Fatima Issah, già vittima di tratta oggi mediatrice culturale dell’Associazione Piam di Asti – Progetto Integrazione Accoglienza Migranti.
Alle 18.30, nell’ambito della rassegna Piano City Milano, si esibirà in concerto nel giardino di Casa Chiaravalle il compositore Marcelo Cesena.
Dalle 19.30 alle 24.00 il barbecue a cura di Tira il piatto contro il muro, aperitivi e servizio a cura del Bar Circolo Malabrocca – Cascina Castelletto, il Dj Set con Gianpiero Kesten.
Come arrivare a Casa Chiravalle: indirizzo Via Sant’Arialdo 69, Milano. Mezzi pubblici: MM3, fermata Lodi TIBB e autobus 77 che ferma al cimitero di Chiaravalle. Per registrarsi: al link https://goo.gl/forms/ZeEGtSiP0O7nyLxn1.
Evento inserito nella rassegna Insieme senza Muri promossa dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano.