Mostra di pittura di Mario Tapia Radic dal 13 maggio al 4 giugno 2023, al Centro Culturale Giuseppe Verdi Via XXV Aprile a Segrate.
Le opere scelte per allestire la mostra coprono un arco temporale che va dal 1983 al 2006, alcune in particolare costituiscono il modello di laboratorio pittorico per il coinvolgimento dei bambini che frequentano la Scuola dell’infanzia S. Rita di Segrate. Per quanto siano piccoli, tuttavia il rapporto con l’arte di Mario Tapia è immediato e istintivo per i contenuti e per le modalità esecutive dell’arte “tapiana”. I titoli riflettono gli aspetti della natura e dei suoi “abitanti”, animali e vegetali: Pachamama (la Grande Madre, Gaia eurýsternos, dall’ampio petto, dicevano i greci, o Alma Mater, i latini), per richiamare la sua fertilità e il ruolo di progenitrice e sostentatrice, gli Uccelli, la Foresta, la Foresta in fiamme, il Cacciatore (la cultura degli indios Yanomami dell’Amazzonia), il Sole (la culture del deserto), la Serenata, il Mercato e Totem al sole, Maternità (le sculture in terracotta policroma). Mario Tapia Radic era giunto in Italia nel settembre del 1970 dal sud del Cile, Valdivia, dove era nato il 3 luglio 1939. Si trasferì dapprima, dopo una iniziale attività da ceramista in una fabbrica sul Lago Maggiore, e poi a San Giuliano Milanese. Questa è stata la sua seconda patria, fino al termine della sua vita, il 19 novembre del 2010. La pittura di Mario Tapia è espressa in innumerevoli immagini della sua terra andina, nei suoi più vari aspetti: notturni, solari, umani, al mercato, della natura florida o paesaggi dominati dal sole cocente, una umanità dolente eppure felice dipinta con i colori sgargianti e luminosi che si contrappongono al buio e al grigiore, agli stenti dell’esistenza. In Cile, a Santiago, si era laureato in Architettura di interni con specializzazione in ceramica ma fu l’incontro con Pablo Neruda a segnare fortemente il suo spirito e a disseminare la sua arte in varie parti del mondo, all’EXPO ’70 in Giappone, alla Fiera dell’Artigianato di Losanna in Svizzera e in tutta Europa. Questa retrospettiva promossa dalle instancabili e amorevoli Kitty e Francisca (moglie e figlia) dell’artista ritraggono gli aspetti più appariscenti e reconditi dell’anima andina, attraverso i paesaggi che incombono sferzati dal sole o floridissimi e vitalissimi di piante e animali o ambienti umani, carovane o mercati, dove l’incontro fra le persone determina il senso della vita e della socialità andina. I colori ci parlano, i visi ci guardano e ci interrogano, nei mille racconti di uomini, dei o usurpatori come nel murale esposto nella Sala Previato della Biblioteca Comunale di San Giuliano che racchiude la storia di un continente, mai così solidale nella freschezza primigenia e nella capitolazione dolente per mano degli spagnoli. Questa iniziativa nasce da un progetto della Scuola dell’Infanzia S. Rita di Segrate, sostenuto con entusiasmo dal Comune. L’idea ha coinvolto i bambini in un viaggio immaginario intorno al mondo per coltivare uno sguardo multiculturale e di valorizzazione di ogni diversità. Una tappa immaginaria di questo percorso è l’America del Sud, vista attraverso la vita e le opere dell’artista Mario Tapia Radic. I dipinti richiamano la bellezza della Natura e il suo essere Madre, creatura vivente. Da qui la necessità di custodirla e proteggerla.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 18, Ingresso libero. Per info: www.mariotapia.org, Francisca Tapia de Frutos (https://www.facebook.com/profile.php?id=100008348551797), Kitty De Frutos Diez (https://www.facebook.com/kitty.defrutosdiez) o (https://www.facebook.com/rossana.colli.9), Rossana Colli, a cui è affidata la presentazione.