In occasione del Black History Month Torino – Seconda edizione, rassegna dedicata alla storia e alla cultura afrodiscendente, promossa dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e Seconda generazione, in collaborazione con enti e istituzioni piemontesi, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dal 3 al 27 febbraio 2023, la mostra Congo Italia. Ripensare il passato, a cura di Palazzo Madama, del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino e del Centro Interculturale della Città di Torino.
L’esposizione presenta una selezione di sedici fotografie scattate da Carlo Sesti (1873-1954), un ingegnere, che dal 1900 al 1919 fu al servizio delle compagnie di costruzione delle linee ferroviarie dello Stato libero del Congo, poi Congo belga (1908-1960). Sesti ebbe modo di viaggiare in diverse zone del paese e di ritrarre paesaggi, popolazioni, compagni di lavoro, seguendo i modelli di una certa fotografia colonialista dell’epoca. Le fotografie, stampate ai sali d’argento in occasione della mostra, sono parte di un nucleo di 343 lastre realizzate da Sesti e conservate oggi al Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, recentemente restaurate grazie al progetto “Strategia Fotografia 2020” del MiC.
Nella vetrina centrale sono invece esposte alcune figure di potere realizzate in legno dalle popolazioni Luba e Songye, che furono acquisite da un altro ingegnere, Tiziano Veggia (1893-1957), durante il suo soggiorno in Congo e donate nel 1955 al Museo Civico di Torino – Palazzo Madama.
L’interesse dell’Italia per l’immenso territorio congolese si manifesta a fine Ottocento, quando numerosi lavoratori italiani (medici, ingegneri, tecnici, magistrati e militari) furono impiegati dallo Stato Indipendente del Congo di Leopoldo II del Belgio nel sistematico sfruttamento delle risorse della regione. Ai primi del Novecento una campagna internazionale denunciò le atrocità subite dalle popolazioni, inducendo il Belgio a istituire la colonia.
La partecipazione italiana a uno degli episodi più violenti della colonizzazione dell’Africa ha lasciato numerose tracce: a Torino, le collezioni di reperti e immagini del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università e del Museo di Arte Antica di Palazzo Madama ci ricordano questo passato dimenticato. Un passato che oggi, nel contesto di una società profondamente multiculturale, è quanto mai necessario ripensare.
La seconda edizione del Black History Month Torino, ispirata al tema delle Radici, che coinvolge la città di Torino e la sua provincia, prevede quattro settimane di eventi, laboratori, mostre, convegni e occasioni di riflessione sulla storia africana, il colonialismo, la migrazione e la contemporaneità in diversi luoghi del territorio.
Programma delle attività a Palazzo Madama 3 – 27 febbraio. Mostra Congo Italia. Ripensare il passato
Venerdì 3 febbraio
– ore 10 e ore 11 Corte Medievale: “Suoni d’Africa: strumenti a percussione tradizionali”, workshop per le scuole, a cura di Tatè Nsongan e Samba Mbaye
– ore 10 Sala Feste: “Il somalo e l’italiano, una fusione di lingue”, workshop per le scuole a cura di Suad Omar, formatrice ed esperta di letteratura somala
– ore 15 Sala Feste: “Letture e musica” con le letture di Vesna Scepanovic e Irene Zagrebelsky e l’accompagnamento musicale di Magette Dieng e Elena Russo
– ore 16 Sala Feste: “Radici ed eredità coloniale”, convegno con la partecipazione di Cecilia Pennacini, Università di Torino Antropologia Culturale, Lunanga Lukenge, attivista e mediatrice culturale, Bridget Ohabuch, mediatrice culturale e giornalista, Priscila Cardoso, attivista, Valentina Fusari, ricercatrice in Storia dell’Africa presso l’Università di Torino. Conduce Davide Demichelis, giornalista
Sabato 4 febbraio
– ore 10 Corte Medievale: Le scuole incontrano la poetessa afro-discendente italiana Chiamaka Sandra Madu
– ore 10 Sala Feste: “Appartenenza e identità” workshop con Uchenna Uzoije, consulente promozione affidi e mediatrice dell’associazione ADASS, Samia Makhloufi, ricercatrice Università Torino, Murphy Tomadin, psicologo AFAR
– ore 16 Sala Feste: “L’Italia che cambia: rappresentanza e istituzioni, quale ruolo per le diaspore?” convegno con la partecipazione di Rahel Sereke, consigliera Comune di Milano Distretto 3, Antonella Bundu, consigliera Comune di Firenze, Marwa Mahmoud, consigliera e presidente Commissione Speciale “Diritti umani, pari opportunità e città internazionale” del Comune di Reggio Emilia, Victoria Oluboyo, consigliera Comune di Parma, Atitsogbe Veronica, Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale di Verona. Conduce Suad Omar dell’associazione ADASS.
Domenica 5 febbraio
– ore 10-12 Sala Feste: “Bellezza Esteriore ed Interiore: il segreto della cura della pelle con prodotti tradizionali africani” workshop con Larissa Konan e Asha Omar dell’associazione ADASS
– ore 10-12 Corte Medievale: “Danzaterapia P.N.E.I. delle espressioni tribali africane e contemporanee” (psico neuroendocrino immunologica), workshop condotto da Ngaba Michel
– ore 15-17 Corte Medievale: “Black music – European sound” con il Dj set di Snobiety
Domenica 26 febbraio
– ore 11 Sala Feste: “Riflettiamo insieme: è un diritto salvarsi la vita?”, convegno. Introduzione con proiezione video documentario in prima visione “Donne rifugiate” di Deka Mohamed Osman; partecipano Abdullahi Ahmed, scrittore e consigliere Comune di Torino, Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 Ottobre, Berthin Nzonza dell’associazione Mosaico e Suor Giuliana Gallo della Fondazione Mamre. Conduce Ikram Mohamed dell’associazione ADASS
– ore 16 Sala Feste: “L’evoluzione della giurisprudenza e l’applicazione concreta sui nuovi cittadini”, convegno con l’avv. Fairus Jama,Ihsane Ait Yahia, operatrice legale e interprete PA Reggio Emilia e l’avv. Rania Maadani, Associazione Avvocati di discendenza straniera in Italia. Conduce Ikram Mohamed dell’associazione ADASS
La mostra è visitabile con il biglietto d’ingresso del museo ed è gratuita per i partecipanti agli eventi organizzati per il Black History Month (prenotazione obbligatoria blackhistorymonthto@gmail.com ). Le attività sono gratuite. Posti limitati con prenotazione obbligatoria
*Nella foto in evidenza: Membri della Force Publique, Repubblica Democratica del Congo, 1900-1919, Carlo Sesti
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Torino Musei