Parte della sezione Vetrina contemporanea torna dal 24 novembre al 4 dicembre 2022 al PACTA Salone di Milano, lo spettacolo dello storico progetto TeatroInMatematica di Maria Eugenia D’Aquino, BLACK BOX Dentro l’algoritmo, al debutto la scorsa stagione con la drammaturgia di Riccardo Mini, la regia di Riccardo Magherini anche in scena con Maria Eugenia D’Aquino e Lorena Nocera. Uno spettacolo di grande attualità che getta uno sguardo sul tema degli algoritmi e sul loro impatto nella vita quotidiana, a partire da una semplice domanda: ha senso parlare di libertà in un mondo senza più privacy, in cui ogni gesto, azione o pensiero sono osservati?
Cluster, un data mining analyst lavora per una importante società di analisi dati. Insieme a lui è Alice, l’intelligenza artificiale che gestisce l’ambiente di lavoro, gli fornisce i compiti da svolgere e controlla la sua performance, una macchina che lo conosce così bene da creare con lui un rapporto quasi umano. E poi c’è Celia….
Attraverso lo studio di flussi di dati, comportamenti da osservare, decisioni da prendere, quella che sembra una giornata di lavoro come tutte le altre si trasforma in un’avventura quando Alice propone a Cluster di entrare in Black Box, un gioco di realtà virtuale innovativo, diverso da tutti gli altri perché simile alla vita. La decisione di Cluster cambierà per sempre il suo modo di vedere non solo il proprio lavoro, ma anche il mondo in cui vive e sé stesso.
Intelligenza artificiale. Machine learning. Data profiling. Capitalismo della sorveglianza. Sono termini di cui si sente parlare sempre più spesso, in relazione ai cambiamenti rapidissimi che la società globale sta attraversando nella nostra epoca. Sono gli algoritmi a regolare ogni aspetto della vita economica e sociale e per funzionare attingono alle miriadi di dati che ognuno fornisce ogni volta che accende un computer, uno smartphone, usa una carta di credito o anche solo una carta fedeltà del supermercato.
“Mai come oggi – spiega il consulente scientifico per lo spettacolo Massimo Mazzotti, Director Professor Department of History University of California, Berkeley – un concetto puramente matematico ha avuto un’influenza così grande su ogni aspetto del vivere sociale, tanto che si inizia a parlare di una vera e propria rivoluzione antropologica in atto, perché è proprio ad algoritmi che ci rivolgiamo ogni volta che decidiamo di interagire in un mondo sempre più interconnesso. Lo spettacolo cerca di affrontare alcune delle domande che la constatazione di vivere in una sempre più efficiente algocrazia fa nascere in ognuno di noi. La risposta è lasciata allo spettatore”.
*Le foto sono di Emma Terenzio
Fonte: Ufficio stampa per PACTA . dei Teatri – Giulia Colombo