Sotterraneo, artisti associati del Piccolo presenta il trittico Shakespearology, Overload, L’Angelo della Storia. Il collettivo teatrale, associato al Piccolo, sarà protagonista dal 19 al 23 ottobre di tre spettacoli.
Dal 19 al 23 ottobre, al Teatro Grassi, Sotterraneo presenta una personale, articolata in tre spettacoli e cinque giorni: Shakespearology (19 e 20 ottobre, ore 19), Overload, premio Ubu 2018 come migliore spettacolo (negli stessi giorni, alle 21.30), L’Angelo della Storia (22 e 23 ottobre). Il collettivo teatrale è, dalla scorsa stagione, artista associato del Piccolo ed è stato tra i protagonisti delle due ultime stagioni estive con il loro Talk Show. Il particolarissimo format, a metà tra palestra di pensiero e performance, ha coinvolto in conversazioni trasversali tra teatro e altri territori culturali, nell’estate 2020 in via Rovello, Maura Gancitano, Telmo Pievani, Wu Ming 1 e, nella scorsa estate, in un’edizione dislocata nei quartieri nell’ambito di Milano è Viva, Vera Gheno e Silvia Bencivelli.
Sotterraneo nasce a Firenze nel 2005 e nel tempo si confronta con formati diversi quali spettacoli, performance, site-specific, regie liriche, progetti per l’infanzia, talk-show. Le produzioni del gruppo – caratterizzate da un approccio avant-pop in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero filosofico – vengono ospitate nei più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize, Silver Laurel Wreath Award/Sarajevo MESS Festival e due Premi UBU di cui uno per Overload come “spettacolo dell’anno 2018”. Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese.
Shakespearology è un one-man-show, una biografia, un catalogo di materiali shakespeariani più o meno pop, un pezzo teatrale ibrido che dà voce a Shakespeare in persona e cerca di rovesciare i ruoli abituali. È un modo per usare il teatro per incontrare Sir William Shakespeare in carne-e-ossa e fare due chiacchiere con lui sulla sua biografia, su cosa è stato fatto delle sue opere, su più di 400 anni della sua storia post-mortem dentro e fuori dalla scena: in Shakespearology ci troviamo di fronte al Bardo in persona che, dopo secoli passati a veder rielaborare la sua vita e le sue opere, può finalmente prendere la parola e dire la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo attraverso una “intervista impossibile” condotta in voce off dai componenti di Sotterraneo.
In Overload – premio Ubu 2018 come migliore spettacolo – il protagonista è David Foster Wallace: lo scrittore porta avanti un racconto che si trasforma in un ipertesto, dotato di link improvvisi che innescano possibili azioni e visioni, contenuti extra che solo gli spettatori decidono se attivare o meno; una riflessione sulla nostra condizione di soggetti sovrastimolati da informazioni che bombardano continuamente la nostra attenzione. Il discorso di Wallace rischia di non compiersi mai, frantumato da un sistema di salti superficiali e interruzioni molto simile alla nostra esperienza quotidiana: è possibile usare questo stato confusionale per una riflessione sull’ecologia dell’attenzione?
Fatti e pensieri lontani fra loro ma uniti da una tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie che secondo lo storico Yuval Noah Harari compongono la materia stessa di cui è fatta la Storia.
Con il terzo spettacolo della rassegna, L’Angelo della Storia, Sotterraneo assembla aneddoti storici di secoli e geografie differenti, gesti assurdi che raccontano i paradossi di intere epoche, messi in cortocircuito con il pensiero filosofico di Walter Benjamin per sviluppare una riflessione su come le narrazioni intervengono nella percezione della realtà.
*Nella foto in evidenza: Shakespearology (Ph. Francesco Niccolai)
Fonte: Ufficio stampa Piccolo Teatro di Milano