Allestite opere e le installazioni frutto di un periodo di residenza dei dieci artisti coinvolti nel progetto, ideato, organizzato e curato dallo studio artistico l_a_l_t_e_r_n_a_t_i_v_a di Ambra Lorito.
La prima edizione del percorso artistico Suoni delle terre mutate si snoda in vari luoghi all’aperto e punti panoramici del borgo di Castel Santa Maria (MC), dove sono allestite le opere e le installazioni frutto di un periodo di residenza dei dieci artisti coinvolti nel progetto, ideato, organizzato e curato dallo studio artistico l_a_l_t_e_r_n_a_t_i_v_a di Ambra Lorito – sostenuto dal Consiglio Regionale Assemblea legislativa delle Marche, il Comune di Castelraimondo, la Pro Castel Santa Maria, e realizzato in collaborazione con Pelicula di Michele Alberto Sereni, l’associazione culturale Le Nuove Stanze e Magonza.
Differenti linguaggi e modalità espressive danno vita a una riflessione corale sul tema della natura e dell’ambiente, considerato eterna opportunità e allo stesso tempo estrema e temibile variante. Castel Santa Maria – fortemente colpito dal terremoto del 2016 – diviene lo scenario protagonista per le opere site specific pensate dagli artisti invitati, al termine di una residenza nel borgo appenninico. Il trio Suena Barro (Hernan Vargas, Natalia Scromov, Rodrigo Scola), Gio Pistone, Paola Tassetti, Adinda Putri Palma, Ambra Lorito, Francesca Qoya, Donato Mariano, Davide Vizio (Salgari Records) rileggono la natura esaltandone la mutevolezza, la capacità di renderci consapevoli della nostra transitorietà e necessitanti di condivisione e partecipazione.
Strumenti sonori in terracotta e ceramica, a richiamare culture diverse, tribali, ma non per questo distanti, e pitture murali che rielaborano l’enigma dell’inconscio, si affiancano a psicogeografie emotive, dipinti che mescolano riferimenti mitologici e conoscenze biologiche, installazioni relazionali che rileggono la funzione dell’oggetto, per giungere a bagni sonori, inedite ricerche percettive e cromatiche e groove ipnotici.
L’ingresso al borgo, la piazza centrale e l’ex palazzo comunale, via Ottoni, via Varano e il girone esterno sono i punti del borgo in cui si collocano i lavori, che saranno illustrati da una mappa-opera consegnata a ciascun visitatore all’inizio del percorso libero.
Così Ambra Lorito descrive questo progetto: «L’essenza è ciò che permane nel cambiamento ed è ciò che questo borgo suscita ed emana, la bellezza che troviamo in ogni singolo elemento naturale, i ritmi scanditi dalle stagioni, i suoni puri: come il fruscio del vento, le campane delle pecore che tornano all’imbrunire nella stalla o il cinguettio delle rondini all’alba. La sacralità percepibile nell’aria di una terra antica, testimone di storie e civiltà lontane, pellegrini, nomadi, viandanti, religiosi e rifugiati, una terra fertile e sicura che ha accolto e accoglie ancora oggi la vita, in armonia con la sua mutevolezza. Tutto si trasforma nulla si distrugge. Ed è proprio questa l’essenza che è alla base del percorso artistico Suoni delle Terre Mutate. Partecipazione e condivisione di attimi eterni».
Il programma si svolge in tre giornate durante le quali si alterneranno i percorsi artistici e le performance.
Programma
venerdì 30 settembre
Vernissage ore 16.00 – Percorso artistico
ore 19.00 – Trio Suena Barro e Ambra Lorito, Concerto sculture sonore in terracotta ex palazzo comunale ore 20.00 Rinfresco, piazza principale
sabato 1 ottobre
ore 16.00 – Percorso artistico
ore 19.00 – Davide Vizio (Salgari Records) Djset, ex palazzo comunale
domenica 2 ottobre
ore 16.00 – Percorso artistico
ore 18.00 – Bagno Sonoro guidato da Francesca Qoya, ex palazzo comunale ore 20.00 I Sapori dell’alveare con LE LUNATICHE Az. Agricola
ore 21.00 – Finissage
Installazioni site specific/concerti/performance/bagno sonoro/djset
*Nella foto in evidenza: Un particolare dell’opera di Paola Tassetti, Tendari rituali sovraumani, 2022. Foto Paola Tassetti
Fonte: Sara Zolla – Ufficio stampa e comunicazione