‘Il Museo dell’innocenza’ (Masumiyet Müzesi, 2008) è il romanzo di Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura 2006.
‘Il Museo dell’innocenza’ è anche il museo, inaugurato nel 2012 a Istanbul, che raccoglie oggetti di uso quotidiano che il protagonista Kemal ha accumulato per rivivere il rapporto con Füsun, una sua lontana parente di cui si è innamorato e che lo ha lasciato quando si è accorta che lui non ha intenzione di sposarla.
Le due creazioni artistiche viaggiano in parallelo e sono autonome.
Kemal va alla ricerca degli oggetti di vita quotidiana che ‘Füsun aveva toccato e che l’avevano resa la Füsun che avevo conosciuto, li accarezzavo, li contemplavo, me li appoggiavo al collo, alle spalle, al petto nudo e al ventre: i ricordi in essi accumulati confortavano la mia anima.’ L’ambientazione è ad Istanbul negli anni ’70, descritta nei particolari: strade, locali notturni, visioni sul Bosforo, vita che tras/corre. Un omaggio alla sua città amata che sfugge, come Füsun, al suo amore irrequieto e irresoluto. Lo scopo del Museo dell’innocenza – ‘Amore musei aspirazione’ in questa trasposizione al Bagatti Valsecchi – nasce dalla considerazione che ‘gli oggetti utilizzati per gli scopi più disparati e che evocano i ricordi più diversi, se sistemati uno accanto all’altro, rivelano emozioni mai provate prima e suscitano pensieri del tutto nuovi’. Ossessivamente Kemal trafuga oggetti di qualsiasi tipo, persino mozziconi di sigarette e fiammiferi usati, che ricordano momenti di intensa intimità con Füsun, sua allieva nel corso delle ripetizioni di geometria, di cui è perdutamente innamorato, anche se non sa decidersi a scegliere tra lei e Sibel, sua promessa sposa. Questa sospensione spinge la ragazza ad allontanarsi da lui. Kemal trascorre il tempo a rintracciarla e a sostituire la sua immagine e le sensazioni provate dalla sua presenza con gli oggetti da lei usati.
Sono disposti in ventinove teche in legno e vetrate in questa sede preziosa, una palazzina ottocentesca di stampo rinascimentale, il Museo Bagatti Valsecchi, prediletto da Kemal, e provenienti dal Museo di Istanbul.
Kemal si è chiesto in che modo dovesse disporli, se in sequenza secondo l’asettica tradizione dei musei statali, oppure sistemarli in composizioni per farli diventare veri e propri oggetti d’arte. Aderire ad un collezionismo sistematico o romantico, più vicino alla sua sensibilità? Osservando la nave che attraversa il Bosforo Kemal rivela che è interessato non alla bandiera che batte o all’anno di costruzione e alle altre sue caratteristiche tecniche ma al sentimento che evoca in lui questo passaggio. E’ proprio per spiegare questo sentimento profondo che ha creato il Museo dell’innocenza. Perché ‘la felicità è stare accanto alla persona che si ama’ e quando per le circostanze del caso questo non è possibile allora si cerca di rivivere le sensazioni provate con lei attraverso gli oggetti che le sono appartenuti.
E’ questo il vero museo, quello dell’anima, delle piccole cose, delle mirycae, non i grandi musei che inneggiano agli stati nazionali, alle epopee. Per questo ha amato intensamente il Museo Bagatti Valsecchi, che si trova in via Gesù 5 a Milano. L’esposizione dura dal 19 gennaio al 24 giugno 2018.
Orari mostra e museo: da martedì a domenica, 13,00-17,45; chiuso tutti i lunedì. Info: museobagattivalsecchi.org, #PamukalBagatti #AmoreMuseilspirazione #museobava.