L’Amministrazione ha adottato un provvedimento che riduce il consumo di acqua potabile attingendo, per la pulizia delle strade, ai pozzi cittadini, quindi utilizzando l’acqua di falda.
La stagione estiva, l’andamento del clima in generale, sono solo alcune delle valide ragioni per cui appare indispensabile raccomandare un utilizzo oculato delle risorse idriche, limitando l’utilizzo dell’acqua potabile ed evitando di consumarla per usi diversi da quelli strettamente necessari ai bisogni primari della popolazione.
Il Comune di San Giuliano si schiera in linea con questo obiettivo e, proprio nell’ottica di limitare lo spreco di acqua potabile, sta lavorando per arrivare ad utilizzare acqua non potabile, proveniente da pozzi di prima falda, per lo svolgimento dei servizi di pulizia strade, marciapiedi e spazi pubblici. Il Gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico in città, sta infatti realizzando degli appositi totem, da posizionare in prossimità dei pozzi, dai quali sarà prelevata l’acqua non potabile che le macchine spazzatrici utilizzeranno durante lo svolgimento dei servizi.
Dei tre pozzi cittadini, quello di via Toscana è già in gestione a Cap, mentre per gli altri due (via Giovanni XXIII e via B. Partigiane) è ancora in corso l’iter per l’affidamento a Cap. Pertanto, il primo è già pronto per l’installazione della struttura per l’estrazione dell’acqua.
Con questa inversione di tendenza, San Giuliano da un segnale forte e concreto sul fronte del rispetto dell’ambiente e sull’uso consapevole di risorse di primaria importanza, come ad esempio proprio l’acqua, per la vita di tutti.
Commenta l’Assessore all’Ambiente ed Ecologia, Alfio Catania: “Nella seduta dello scorso 21 giugno, la Giunta si è espressa in modo convinto sul progetto di utilizzare l’acqua non potabile dei pozzi di prima falda per la pulizia di strade e marciapiedi.
Si sente spesso parlare di azioni ecosostenibili, di limitare l’impatto ambientale di alcune scelte. Abbiamo deciso di passare dalle parole ai fatti, promuovendo insieme al Gruppo Cap un’inversione di rotta che ci porterà a limitare fortemente gli sprechi di acqua potabile per lo svolgimento di alcuni servizi pubblici. Infatti, considerato che oggi per quei servizi elencati in precedenza si utilizza acqua potabile, il prelievo di acqua di prima falda ci consentirebbe di risparmiare un bene primario e indispensabile, anche alla luce dei cambiamenti climatici sempre più rilevanti che purtroppo incideranno fortemente sul futuro dei nostri figli.
Per queste ragioni pratiche, siamo convinti che una novità di questo tipo sarebbe un bel segnale, vero e sostenibile, in direzione della tutela dell’ambiente e del rispetto delle risorse naturali. Presumiamo quindi che, nel prossimo autunno, possano essere attivati tutti i totem per consentire l’avvio di questo cambiamento “ecologico” nello svolgimento della pulizia del territorio”