Il Festival del Tempo, giunto alla sua terza edizione, presenta per la Genova BeDesign Week-Tempo di Design dal 18 al 22 maggio 2022, il lavoro dell’artista internazionale Jaye Rhee, coreana di base a New York, con la sua video installazione Once Called Future. La presenza di Jaye Rhee al Festival del Tempo è promossa dai curatori Roberta Melasecca e Edoardo Marcenaro, Ambasciatori Rebirth Project Terzo Paradiso Cittadellarte.
Once Called Future illustra l’amore ostinato e le utopie fallite come futuri immaginati, attraverso la lente del passato, mentre genera domande e ci invita ad un riesame del nostro presente.
Jaye Rhee riprende queidesign retro-futuristici che ritraggono come veniva immaginato il futuro nella metà del ventesimo secolo: affascinata dalla Futuro House, progettata nel 1968 dal finlandese Matti Suuronen e realizzata in serie in 80 esemplari, l’artista vede questo oggetto architettonico come l’emblema di un futuro, un futuro che è andato perduto, uno che deve ancora venire o non arriverà mai, eppure è già svanito nel passato. L’artista ha realizzato il lavoro in due piccole città del Texas, Royse City e Corsicana, dove ha trovato una Futuro House abbandonata e alcuni veicoli da addestramento della NASA: l’intero viaggio è stato progettato per svelare i meccanismi della memoria e dell’immaginazione.
Jaye Rhee si muove nello spazio tra l’ironico e il toccante con lavori che incorporano simultaneamente video, fotografia e performance. Nata a Seoul, in Corea del Sud, Rhee si è diplomata alla School of the Art Institute of Chicago (BFA, MFA). Da allora il suo lavoro è stato esposto in varie sedi internazionali, tra cui Albright Knox Art Gallery, Norton Museum of Art, Queens Museum, The Bronx Museum of the Arts, Mori Art Museum (Tokyo), Kobe Biennale 2007, The Seoul Museum of Modern Art, DOOSAN Art Center (Seoul), Gyeonggi Museum of Art (Corea del Sud), Leeum Samsung Museum (Seoul), Centro para os Assuntos da Arte e Arquitectura (Portogallo) e La Triennale di Milano (Milano). Rhee ha anche partecipato alle residenze d’artista del Norton Museum of Art a West Palm Beach 2020, Delfina Foundation a Londra 2019, Center for Art, Architecture and Affairs a Guimaraes, Portogallo 2014, Lower Manhattan Cultural Council a New York 2012, Skowhegan School of Painting e Sculpture in Main 2009, Palais de Tokyo Workshop Program a Parigi 2009, Changdong International Studio Program a Seoul 2008, Aljira Emerge Program presso Aljira Center for Contemporary Art nel New Jersey 2008, Artist in Market Place Program nel Bronx Museum nel 2005. Tra i premi principali: Artist Fund 2018 della Byucksan Cultural Foundation, Songeun Art Award 2015, Yonkang (DOOSAN) Art Award 2011, Franklin Furnace Fund 2010, SeMA Young Artist Grant del Seoul Museum of Art 2010, Arts Council Korea Grant for Cultural Exchange 2010 e 2009, e KoreaAmerica Foundation for the Arts Award 2008. Nel 2010, Spector Press ha pubblicato la sua monografia, Imageless: questa retrospettiva della sua opera traccia l’evoluzione del suo lavoro in un decennio ed è accompagnata da saggi di Carol Becker, Raul Zamudio, Sara Reisman e Edwin Ramoran. Prima della sua pubblicazione, il suo lavoro era già stato descritto nel saggio di Carol Becker “Intimate, Immediate, Spontaneous, Obvious: Educating the Unknowing Mind” in Buddha Mind in Contemporary Art (University of California Press). È stato anche oggetto di recensioni in numerosi periodici, tra cui ARTnews, The New York Times, Palm Beach daily, Artslant, Artlyst, Art in Culture e Art Asia Pacific Magazine.Vive e lavora a New York.
Fonte: Melasecca PressOffice