Il progetto è vincitore del bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020, Linea committenza – della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Il Museo Civico di Castelbuono è lieto di annunciare l’avvio del progetto “Il Taglio, l’Innesto, il Castello” della coppia di artisti Domenico Mangano & Marieke van Rooy, vincitore del bando PAC-Piano per l’Arte Contemporanea 2020 (Linea committenza), promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. I risultati del progetto saranno presentati al pubblico in una mostra, a cura di Valentina Bruschi, che aprirà sabato 7 maggio 2022 alle ore 18.
Il progetto riconferma l’approccio e le modalità di promozione culturale adottate dal Museo Civico di Castelbuono, per la valorizzazione del patrimonio locale, in collaborazione con il Museo Naturalistico “F. Minà Palumbo”. I due artisti Domenico Mangano & Marieke van Rooy, impegnati in una residenza a Castelbuono nel periodo primaverile, lavoreranno a stretto contatto con esperti, artigiani e maestranze locali e la comunità tutta. Il progetto prevede la realizzazione di un gruppo di sculture in ceramica, ottenute con un processo sperimentale e inedito di colorazione e smaltatura oltre all’uso di materie prime locali come la manna, materiali di scarto organici ed ecologici. Per la cottura verrà ricostruita all’aperto una fornace che utilizzerà come combustibile, legno, foglie, paglia, segatura, carta, semi, bucce, pigne e altri materiali naturali, allo scopo di “trasferire l’essenza e l’anima del territorio delle Madonie e di Castelbuono sulla superficie delle sculture di ceramica”, come hanno dichiarato Domenico Mangano & Marieke van Rooy.
Il progetto prevede inoltre una serie di laboratori per bambini curati da Stefania Cordone, coordinatrice del Dipartimento Educazione del Museo Civico e un Programma Pubblico dal titolo “l’Alchimia delle relazioni”, a cura di Maria Rosa Sossai, responsabile del Dipartimento Progetti Partecipativi: un ciclo di incontri, passeggiate nella natura e workshop aperti a tutta la comunità e gratuiti, per approfondire la conoscenza della lavorazione della ceramica, la sua storia e le innovazioni possibili, proponendo la rilettura contemporanea di una delle più antiche tradizioni manifatturiere delle Madonie.
“La relazione tra arte e artigianato, la condivisione delle attività creative, la disseminazione dei saperi”, commenta la direttrice del Museo Laura Barreca, “sono alla base del progetto di Mangano & van Rooy a Castelbuono, il cui esito finale sarà un’opera scultorea che entrerà a fare parte della collezione permanente del Museo, grazie al sostegno che la DGCC ha destinato a supporto dei musei italiani attraverso il PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020”.
CALENDARIO DEL PROGRAMMA PUBBLICO
Il programma pubblico si svolgerà da marzo ad agosto 2022 secondo un calendario di attività aperte alla partecipazione di tutti, previa prenotazione. Le date potranno subire variazioni in base al meteo e all’andamento della pandemia. Opportuni aggiornamenti saranno divulgati tramite i canali social del Museo Civico e sul sitowww.museocivico.eu
– Venerdì 8 aprile ore 9.00 – 10.30: incontro degli artisti Domenico Mangano & Marieke Van Rooy con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, in dialogo con Irene Biolchini, autrice del libro “VIVA. Ceramica arte libera” (Gli Ori, Firenze). Introduce Laura Barreca, modera Maria Rosa Sossai.
– Domenica 10 aprile: escursione al Bosco degli Agrifogli giganti di Piano Pomo nel Parco delle Madonie e a seguire pranzo a sacco all’aperto, in collaborazione con il Museo Naturalistico “Minà Palumbo”. Durante la passeggiata si osserveranno le piante spontanee incontrate lungo il cammino e si raccoglieranno materiali organici di varia natura (foglie, ossa, rami, e altro secondo le indicazioni degli artisti). Durante il pranzo il collettivo Aterraterra (Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla) parlerà delle relazioni che intercorrono tra le piante e altri esseri viventi e non. Ai partecipanti verrà chiesto di raccogliere i resti del pranzo e della sua preparazione – ossa, gusci di uova, altro – che, insieme ai materiali raccolti durante la passeggiata, verranno conservati in un apposito contenitore e usati nella fase di coloritura delle sculture.
– Sabato 30 aprile: creazione della fornace e coloritura delle sculture che si svolgerà in uno spazio pubblico all’aperto. La partecipazione della comunità darà a questa fase del progetto un carattere magico-rituale, grazie all’utilizzo dei materiali organici precedentemente raccolti e alla natura arcaica della fornace; il carattere sperimentale e imprevedibile dell’azione contempla l’ipotesi di un fallimento, tema presente nella poetica dei due artisti. La costruzione del forno e la cottura delle sculture saranno momenti di comunione con gli abitanti del paese, dall’alto valore rituale e simbolico e considerate come parti integranti della mostra. Durante la coloritura/invetriatura delle ceramiche, si svolgeranno piccole animazioni condotte da Luigi Ciotta dell’APS il Cinghiale e la Balena inerenti rituali magici intorno al fuoco.
– Giugno (data da definire): Università degli Studi di Palermo: incontro di Domenico Mangano & Marieke Van Rooy con Viviana Trapani, docente di Disegno Industriale presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, Irene Manzella, studentessa del Corso Magistrale di Disegno Industriale e con Tommaso Gambaro, studioso della ceramica siciliana. Il tema dell’incontro verterà sulla storia della ceramica nelle Madonie. Introducono e moderano Valentina Bruschi e Maria Rosa Sossai.
– Tra il 28 luglio e il 28 agosto: performance partecipativa di Marieke van Rooy presso il Museo Civico di Castelbuono e successivo incontro dei due artisti e Maria Rosa Sossai con il pubblico. Liberamente ispirata alla figura di Costanza Chiaramonte, prima moglie di Francesco I Ventimiglia, di cui la leggenda narra sia stata rinchiusa in una stanza del castello dal marito Francesco I Ventimiglia, durante la performance Marieke van Rooy sarà inarcata organicamente e metaforicamente in un mobile. Come se fosse cresciuta insieme a esso o come un innesto di una pianta, alcuni arti del suo corpo sporgeranno da dei fori e la sua persona produrrà suoni e parole. La performance dal vivo unirà sia l’esperienza scultorea che lo scambio diretto con il pubblico coinvolgendolo attraverso tutti i sensi. La performance funzionerà come un loop e cambierà a seconda dell’interazione con il pubblico diventando una sorta di teatro dell’assurdo.
*Nella foto in evidenza: uno scorcio di Castelbuono (PA)
Fonte: Ufficio stampa Sofia Li Pira