Lo spettacolo di e con Matilde Vigna, che segna il suo debutto alla regia, in scena in prima assoluta dal 15 al 27 marzo (dal martedì al sabato alle 21.00 e la domenica alle 18.00). Nella volontà di ERT / Teatro Nazionale di connettere il Teatro delle Moline e la Sala Thierry Salmon di Bologna con il futuro nuovo Teatro delle Passioni, intesi come luoghi di residenza e produzione, lo spettacolo va in scena anche al Teatro Tempio di Modena dal 29 marzo al 10 aprile.
Classe 1988, Matilde Vigna si è diplomata nel 2015 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti; nel biennio 2015-16 ha partecipato al Corso di Alta Formazione di ERT guidato da Antonio Latella da cui è nato Santa Estasi, diventato un vero e proprio caso teatrale, Premio Ubu 2016 come miglior spettacolo e migliori attori under 35 a tutto il cast.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Ubu come miglior attrice o performer under 35 e di recente, il 28 febbraio 2022, il Premio Eleonora Duse come attrice emergente (menzione d’onore).
Una riga nera al piano di sopra mette in scena una riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta. La storia dell’alluvione del Polesine del 1951 abbraccia la storia di una donna adulta, che tra separazioni, cambiamenti, traslochi, mutui, ci racconta di un’alluvione al contrario, piena di case, oggetti, possibilità di scelta. Un monologo sullo sradicamento volontario e involontario, sugli eventi che ci cambiano la vita, sulle persone che ci vengono in soccorso.
Autunno 1951: piove. La piena del Po rompe gli argini e il Polesine diventa un enorme lago di 70 chilometri quadrati. Si fugge senza poter scegliere cosa portare, si torna per ricominciare.
Autunno 2021: piove. Una donna è alle prese con l’ennesimo trasloco, scandaglia le stanze e decide di portare via tutto. Tutto quello che ha.
Nel suo monologo Matilde Vigna intreccia le due storie, la tragedia naturale e quella personale: da una parte perdita, smarrimento, fuga e dall’altra separazioni, traslochi e mutui.
È davvero possibile perdere tutto?
Fare i conti con questa paura e con quello che non possiamo prevedere è il centro dello spettacolo: a partire da uno studio appronfondito sull’alluvione e attraverso le parole di chi aveva vissuto allora il disastro viene portata in scena la storia di una donna di oggi che guarda al suo di disastro, personale e generazionale, e cerca nuove possibili strade.
Domenica 20 e 27 marzo lo spettacolo Una riga nera al piano di sopra, Monologo per alluvioni al contrario è sovratitolato per le persone sorde, a cura del Centro Diego Fabbri di Forlì.
Matilde Vigna è nata in provincia di Rovigo nel 1988. Dopo la maturità scientifica e la laurea magistrale in Relazioni Internazionali, nel 2015 si è diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, sotto la direzione di Valter Malosti.
Nel biennio 2015-16 ha partecipato al corso di Alta Formazione di ERT / Teatro Nazionale diretto da Antonio Latella. Santa Estasi, il progetto-maratona conclusivo del percorso, è vincitore del Premio Ubu 2016 come miglior spettacolo e migliori attori under 35.
A teatro ha collaborato con Valter Malosti (Arialda, Antonio e Cleopatra), Antonio Latella (Santa Estasi, Aminta), Leonardo Lidi (Spettri, Qualcuno che tace: il teatro di Natalia Ginzburg, La casa di Bernarda Alba), Michele Di Mauro (Causa di beatificazione), Liv Ferracchiati (La tragedia è finita, Platonov), Pier Lorenzo Pisano (Senet) e altre compagnie indipendenti.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Ubu come miglior attrice under 35 e di recente, il 28 febbraio 2022, il Premio Eleonora Duse come attrice emergente (menzione d’onore).
A partire dal 2020 si è avvicinata all’audiovisivo, al podcast e alla lirica.
È stata parte del gruppo scelto dal Teatro Bellini di Napoli per il progetto Zona Rossa, che ha visto gli artisti chiusi in teatro per 76 giorni (20/12/2020 – 05/03/2021).
*Foto in evidenza: Una riga nera al piano di sopra (ph Mario Zanaria)
Fonte: Ufficio Stampa ERT / Teatro Nazionale c/o Teatro Arena del Sole