L’opera, installata nel mezzanino dello Scalone d’Onore di Triennale dove resterà e sarà disponibile al pubblico fino al 4 aprile 2022, per poi essere messa in vendita all’asta, è un doppio ritratto dell’artista e imprenditore Fedez realizzato in marmo bardiglio e in statuario Michelangelo, e nasce dall’incontro tra arte e musica, da un confronto e scambio tra Vezzoli e Fedez.
Triennale Milano presenta IL PESSIMISTA NARCISISTA o IL NARCISISTA PESSIMISTA, opera del 2021 di Francesco Vezzoli che sarà installata nel mezzanino dello Scalone d’Onore di Triennale dove resterà dal 22 febbraio al 4 aprile 2022. L’opera è un doppio ritratto dell’artista e imprenditore Fedez realizzato in marmo bardiglio e in statuario Michelangelo. L’installazione nasce dall’incontro tra arte e musica, da un confronto e scambio tra Vezzoli e Fedez attraverso il quale Vezzoli si è fatto interprete di alcune tematiche del nuovo album del cantante, Disumano, di cui l’opera stessa è diventata successivamente la cover, con uno scatto del fotografo Delfino Sisto Legnani.
Il 4 aprile 2022 alle 18.30 l’opera sarà messa all’asta, in collaborazione con Sotheby’s Italia, in Triennale. Il battitore sarà Raphaelle Blanga, Senior Director, Head of Department, Contemporary Art, Milano, e i proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione TOGETHER TO GO (TOG), insieme a parte del ricavato dell’album di Fedez Disumano, per la costruzione della nuova sede di via Livigno a Milano. TOG è una Onlus nata alla fine del 2011 con sede a Milano, dove ha dato vita a un centro di eccellenza, con una specializzazione di alta levatura nella riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse, in particolare paralisi cerebrali infantile e sindromi genetiche con ritardo mentale.
Afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: “Quando Francesco Vezzoli e Fedez ci hanno contattato per coinvolgerci in questo progetto abbiamo aderito subito con entusiasmo. Siamo felici di poter esporre la nuova scultura di uno dei grandi artisti della contemporaneità – che dialogherà con l’architettura del Palazzo dell’Arte – e di poter contribuire al progetto di charity promosso da Fedez in favore della fondazione multidisciplinare TOG, una delle eccellenze milanesi, di cui seguiamo con grande attenzione l’impegno quotidiano per la riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse”.
Nella doppia scultura di Francesco Vezzoli convergono e si fondono due filoni di ricerca esplorati negli anni dall’artista: la riflessione sulla statuaria classica e barocca – e sulla sua stringente attualità nel presente – e lo studio delle dinamiche legate allo star system, al culto della celebrità, al narcisismo.
Da un punto di vista formale, il ricorso a un linguaggio barocco, a una iper-espressività alla Franz Xaver Messerschmidt – scultore tedesco celebre per ritratti in cui le espressioni sono esasperate, deformate quasi spinte al caricaturale – sottolinea la dualità della celebrità, sempre sospesa tra sfera pubblica – fonte di gioia, portatrice di amore ma anche di costanti richieste d’attenzione da parte di pubblico e media – e sfera privata.
La scelta di Fedez come soggetto è determinante per Vezzoli per il suo essere una figura molto riconoscibile, profondamente polarizzante e divisiva. E se i soggetti della scultura classica e barocca erano nobili, imperatori, santi e divinità, in grado di alimentare miti, leggende, narrazioni e immaginari, oggi, i nuovi oggetti di ammirazione (e talvolta anche odio) sono i nuovi personaggi “pubblici”, le nuove celebrità, appartenenti al mondo dello spettacolo, del cinema, come anche dello sport, che vanno ad alimentare nuovi miti e leggende.
Triennale Milano prosegue così la sua tradizione di mettere in dialogo l’architettura del Palazzo dell’Arte con grandi artisti di fama internazionale, dalle statue di Leone Lodi e Mario Sironi del 1933 al neon di Lucio Fontana per la IX Triennale del 1951 fino a Piercing a Milano di Corrado Levi del 2020 e all’installazione Lo zoo di Enzo di Nanda Vigo, per continuare con le sculture e installazioni nel Giardino dell’istituzione, in primis I Bagni Misteriosi di Giorgio de Chirico per la XV Triennale del 1973, autore molto amato da Vezzoli.
In questo modo Triennale rende possibile una fruizione dell’arte aperta, inclusiva, non necessariamente destinata agli spazi prettamente espositivi, ma anche a quelli comuni, di passaggio, per arrivare in maniera ancora più diretta a tutti i visitatori.
Il Partner Istituzionale Lavazza, l’Institutional Media Partner Clear Channel e il Technical Partner ATM sostengono Triennale Milano anche per questo progetto.
Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) vive e lavora tra Milano e New York. Ha partecipato alla Biennale di Venezia in diverse occasioni: la prima volta nel 2001, poi nel 2005, con un video dal titolo Trailer for a remake of Gore Vidal’s Caligula, rivisitazione del film Io Caligola di Tinto Brass, nel quale compaiono, tra gli altri, Benicio Del Toro e Adriana Asti e, ancora nel 2007, con un video nel quale Sharon Stone e Bernard-Henri Lévy si contendono la presidenza degli Stati Uniti. Ha inoltre partecipato alla 26a Biennale di San Paolo nel 2004 e la Whitney Biennial nel 2006. Vezzoli ha esposto in importanti musei e istituzioni nazionali e internazionali: il New Museum of Contemporary Art di New York (2002), il Castello di Rivoli (2002), la Fondazione Prada di Milano (2004 e 2005), la Tate Modern di Londra (2006), il Solomon R. Guggenheim Museum di New York (2007), la Kunsthalle di Vienna (2009), il Museum of Contemporary art di Los Angeles (2009), il Moderna Museet di Stoccolma (2009-10) e il Garage CCC, Mosca (2010). Nel 2013 è stato protagonista di tre personali al MAXXI di Roma, al MoMA PS1 di New York e al MOCA di Los Angeles con il progetto The Trinity. Nel 2017 ha presentato alla Fondazione Prada di Milano TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai che ripercorre la ricca produzione televisiva degli anni Settanta. Del 2019 la mostra Huysmans, de Degas à Grünewald sous le regard de Francesco Vezzoli al Museo d’Orsay di Parigi. Nel 2021, Vezzoli ha collaborato con Fondazione Brescia Musei al progetto espositivo Palcoscenici Archeologici, Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli e, sempre nel 2021, è stato protagonista della mostra Francesco Vezzoli in Florence con due nuove sculture in Piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio a Firenze, primo artista italiano vivente a realizzare un’opera site-specific per Piazza della Signoria mettendo in dialogo arte contemporanea e patrimonio storico della città.
Fedez è tra gli artisti più influenti dello show business italiano. Con 76 dischi di platino, 7 album all’attivo, oltre 13 milioni di follower su Instagram. Nel giugno 2018 è stato l’artista italiano più giovane a suonare a San Siro di fronte a 80mila persone. È uno dei fuggitivi nella prima stagione del reality thriller Amazon Original Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, che vince. Insieme a Chiara Ferragni, riceve l’Ambrogino d’Oro 2020 per l’impegno dimostrato durante la prima ondata di pandemia di Coronavirus in Italia, nello stesso anno è anche il principale promotore di Scena Unita, il fondo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Nel 2021 Fedez partecipa al 71° Festival di Sanremo con Francesca Michielin. Il brano in gara, Chiamami per nome, si classifica al secondo posto. Torna su Prime Video ad aprile 2021 nell’inedita veste di arbitro e conduttore, affiancato dalla co-host Mara Maionchi, per la prima stagione del comedy show Amazon Original LOL: Chi ride è fuori, mentre a dicembre 2021 è protagonista con la moglie Chiara Ferragni del nuovo docu-reality Amazon Original The Ferragnez – La serie. A fine novembre 2021 esce il nuovo album Disumano, certificato disco di platino, che include hit come Bimbi per strada (Children), certificato triplo disco di platino, Bella Storia, triplo disco di platino e Mille, 6 dischi di platino. A febbraio 2022 torna su Prime Video con la seconda stagione di LOL: Chi ride è fuori, affiancato dal co-host Frank Matano.
*Nella foto in evidenza: l’installazione dell’opera di Vezzoli. © Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia
Fonte: Ufficio stampa ElettraPR – Ludovica Solfanelli