La mostra, che troverà spazio nel porticato del Teatro De Sica sabato 27 e domenica 28 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
Le premesse sono allarmanti: evidenziano un problema grave, le cui conseguenze si trascinano ancora oggi. La convivenza forzata dovuta ai vari lockdown causa il proliferare di numerose violenze verso le donne. Spesso le vittime sono costrette a stare 24 ore al giorno con i propri carnefici e non hanno la possibilità di trovare riparo al di fuori del proprio domicilio: un contesto a dir poco inquietante.
L’esposizione “Donne a perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità” che troverà spazio nel porticato del Teatro De Sica sabato 27 e domenica 28 novembre in questi anni è stata ospite di molti comuni italiani; ha inoltre ottenuto l’importante patrocinio dell’International Alliance of Women (IAW), la prestigiosa ONG internazionale con status consultivo generale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, che comprende 41 organizzazioni membri coinvolte nella promozione dei diritti umani delle donne.
Donne a perdere porta il tema della violenza sulle donne al centro del dibattito sociale e civile per contribuire a creare una società più equa e generativa, in cui il divario di genere, che manifesta ancora oggi elementi fortemente discriminanti nei percorsi formativi e professionali, viene esplorato nella sua espressione più tragica e patologica per poter risvegliare le coscienze di tutti e sconfiggere la cultura che le genera. Riconoscere i gesti che stanno alla base di uno stereotipo serve a prevederli e a superarli. Attraverso l’arte e la creatività, Carla Bruschi e Barbara Sanaldi denunciano questo inutile e drammatico martirio quotidiano e promuovono una cultura della prevenzione e della non violenza.
Il Vicesindaco Stefania Accosa con deleghe agli eventi e alla Cultura, l’assessore Beatrice Rossetti con deleghe alle Pari Opportunità e Servizi Sociali hanno commentato: «Più arte e cultura a Peschiera Borromeo. Questa deve essere una delle nostre prerogative come Amministrazione, e proprio per questo motivo ringrazio la giornalista Barbara Sanaldi e l’artista Carla Bruschi per aver accolto la richiesta di esporre le opere della mostra “Donne a perdere” al Teatro De Sica il 27 e 28 novembre, all’interno della settimana dedicata alla sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne e in concomitanza con lo spettacolo teatrale Frida che andrà in scena il 28. Carla è un’artista da sempre legata a Peschiera e di livello internazionale, ha esposto anche a Venezia nel corso della 77° Mostra internazionale d’arte cinematografica ed è un onore poter ammirare le sue opere, così toccanti e significative, nella nostra città. Dopo la visione della “mostra – denuncia” ci si sente cambiati, ed è un dono di pochi artisti. Eventi come questo vogliono essere un segnale, rappresentano la volontà di investire maggiormente in eventi legati alla diffusione della cultura e dell’arte su un territorio dalle grandi potenzialità. Se poi questi eventi divengono un veicolo per sensibilizzare i cittadini su tematiche importanti assumendo rilevanza sociale, allora il Comune si vedrà sempre impegnato in prima linea per la loro organizzazione».
«Portare la Mostra nella mia città mi rende particolarmente orgogliosa. E grazie al Gruppo Inditel che come me ha questo tema nel cuore, e ha voluto sostenere questo evento, sono convinta che faremo un altro passo avanti in questa dura battaglia. Contro la violenza sulle donne c’è ancora tanta strada da percorrere ma se la faremo insieme saremo più forti!», ha spiegato Carla Bruschi.
«Stiamo vivendo un tempo sospeso dove uno dei rischi maggiori è il dimenticarsi di ciò che succede altrove. E l’altrove troppo spesso è fatto di storie nascoste di violenza, vergogna, paura e soprusi. Ora più che mai è importante aprire gli occhi, puntare il dito, urlare “non sei sola” ad ogni donna che si trovi in difficoltà. Oggi, domani e domani ancora», ha dichiarato Barbara Sanaldi.
«La mostra è una grande opportunità per sensibilizzare l’attenzione delle persone sui temi della sicurezza e del rispetto della vita, in particolare in questo difficile momento, che amplifica le violenze domestiche. Sostenere questa esposizione è stata una scelta davvero naturale, presa proprio mentre entra a far parte del Gruppo Inditel la nuova società Remote Assistance che agisce sul mercato italiano per salvaguardare la salute, la sicurezza e l’integrità delle persone sul luogo di lavoro attraverso un servizio altamente professionale di protezione. Angelo Custode, il nome di questo supporto specializzato, fa appello agli stessi valori di questo splendido progetto, allo stesso tempo culturale e sociale», ha commentato Ruggero Cerizza, Presidente Gruppo Inditel.
CARLA BRUSCHI – Il percorso artistico di Carla Bruschi inizia in giovane età e da subito la sua pittura non indaga le forme, bensì lo spirito che le anima. Ha frequentato i corsi liberi all’Accademia di Brera. Ha sempre rappresentato nelle sue opere la sua realtà, contaminata dai limiti umani che una donna coraggiosa incontra sul suo percorso di autodeterminazione nella società moderna. Anche quando si arricchisce nel tempo di nuove formule espressive che integrano materiali come sassi, specchi rotti, stoffe, interpreta i grandi temi dell’attualità indagando a fondo nei sentimenti di chi la circonda. Calamitata dalla bellezza e dalla creatività del mondo della moda, crea abiti, accessori, oggetti d’arredo. Dalla ricerca di nuove formule espressive nascono gli Alieni, arte da indossare: una collezione di gioielli che Carla compone pezzo per pezzo, uno ad uno, mossa da istinto, piacere del contatto ed empatia con tutto ciò che di immateriale e di ignoto la sfiora. Ha esposto nelle migliori Gallerie nazionali e europee. La consacrazione come artista poliedrica arriva con le sue due ultime mostre milanesi patrocinate da Regione Lombardia: nel 2015 alla Casa Museale Tadini, e nel 2016 alla Società Umanitaria.
Critica e pubblico hanno riconosciuto la grande capacità di Carla di leggere con occhi critici e propositivi il nostro tempo. Nel 2019 la Fondazione Bulgari ha donato un’opera dell’artista Carla Bruschi alla nuova scuola di arti e mestieri di Ostia, dedicata ai bambini e ai ragazzi disagiati, realizzata dall’ong Save The Children.
BARBARA SANALDI – Giornalista, cronista, narratrice. La scrittura è il tratto dominante della vita di Barbara Sanaldi, che esordisce nel mondo della cronaca ancora studente con il periodico locale Segrate Oggi ed è, al liceo, tra i fondatori del giornalino scolastico Makia, periodico ancora attivo – ad oltre 30 anni di distanza – tra le aule del liceo scientifico Niccolò Machiavelli di Pioltello. Nel 1990 comincia, con il quotidiano Il Giorno, la sua esperienza di cronista, per il quale si occupa di seguire avvenimenti, fatti, episodi, attualità, della zona Martesana e del Sud Milano. La cronaca locale resta l’attività principale anche quando nell’anno 2000, è la Redazione Metropoli del Corriere della Sera a chiamarla. Con il principale quotidiano nazionale, Barbara collabora fino al marzo del 2017, qui si occupa di cronaca di rilievo anche nazionale. Dall’aprile 2017 si occupa di cronaca locale per Il Cittadino di Lodi. Nel frattempo però ha raccontato anche altre storie e percorso altre strade, affiancando all’esperienza dura e spesso sfibrante della cronaca, nera e non solo, la lievità della fiaba: nel corso degli anni ha pubblicato tre raccolte dedicate ai bambini, “Sogni di Carta”, “Piccole storie per mamme e bambini” e “Storie di magia, amicizia e fantasia”. Cura anche un blog di scritti e pensieri. I racconti che fanno parte di “Donne a perdere” nascono dalla volontà di superare la barriera emotiva che ogni giornalista deve costruire tra se stesso e ciò che racconta, mettendosi in gioco e provando a costruire un ponte di umanità capace di traghettare emozioni e impegno.
Fonte: Ufficio stampa Carnevale Bonino