Non solo notturni mozartiani e preludi bachiani, ma anche pagine di Guarnieri e di Stravinskij e composizioni di Molino e Garbarino in prima esecuzione assoluta nel nuovo appuntamento dell’Atelier. Sul palco un organico inusuale (tre clarinetti e tre voci) diretto dal Maestro Massimo Mazza.
L’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz, classica e contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha spesso unito la ricognizione storica, basata principalmente su pagine rare, al Novecento e alla contemporaneità: ne è un’ulteriore conferma il concerto di sabato 20 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro) con protagonista l’Ensemble dell’Arcimboldo diretto da Massimo Mazza, che si sposa alla filosofia che ne anima la programmazione, così come l’organico per tre clarinetti e altrettante voci risponde alla logica di proporre anche combinazioni strumentali inusuali, legate a pagine singolari o ad altrettante originali trascrizioni.
Il programma è di assoluto interesse e novità e spazia dagli organistici preludi bachiani arrangiati ad opera di Harrison Birtwistle, compositore e clarinettista britannico nato nel 1934, ai notturni mozartiani, esempio di eleganza melodica e di deliziosi intrecci strumentali. Quindi giunge al primo Novecento di Francesco Guarnieri, con un’aria da camera tipicamente italiana nel taglio melodico, e a pagine stravinskiane di singolare fattura. La prima (“Berceuses du chat”), del 1916, è ispirata da pezzi popolari russi, mentre la seconda (“Elegy for J.F.K.”), del 1964, è di impronta seriale e rientra nelle pagine in memoriam scritte da Stravinskji in quel periodo.
Infine, ecco riprendere le prime assolute, tratto distintivo dell’Atelier, con una breve, folgorante riflessione di Pippo Molino e un meditato lavoro di Giuseppe Garbarino ispirato al poeta, drammaturgo, musicista e filosofo indiano Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913.
Massimo Mazza è un direttore di grande esperienza, specializzato nel repertorio lirico e vocale, e quindi è un profondo conoscitore delle pagine in programma, eseguite da un ensemble formato da musicisti affermati a livello nazionale e internazionale, che hanno collaborato con orchestre di rilievo come la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e la Sinfonica della Rai. Nelle voci, la giovane soprano giapponese Kaori Yamada vanta già una carriera operistica che l’ha vista anche in veste di cantante protagonista, come in ascesa è pure la stella della coreana Hyun Jung Oh, mentre Davide Rocca è un baritono da tempo affermato in Italia e all’estero.
Fonte: Ufficio stampa Atelier Musicale – Andrea Conta