Tutto anticipato dalla grande anteprima il 10 novembre al Teatro Asioli di Correggio con il concerto del folkinger di Memphis, Tenessee, Micah P. Hinson, vero poeta maledetto dei nostri tempi.
Nato a Busseto e cresciuto tra Parma e la sua provincia, il Barezzi Festival prende il suo nome dal mecenate di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi, per celebrare l’incontro fra la musica classica, l’Opera e la musica contemporanea. Nel corso di questi 11 anni il Barezzi Festival ha saputo guadagnarsi l’attenzione del pubblico più attento ed esigente per la qualità e l’internazionalità delle proposte artistiche e per la capacità di coniugare i nomi di primissimo piano con il gusto della ricerca e l’attenzione per i talenti emergenti, offrendo al pubblico rare occasioni di scoperta e di ascolto per i più diversi generi musicali.
Alla programmazione principale si affiancano le sezioni che articolano la proposta artistica del Barezzi Festival: Barezzi Snug – Pause di gusto e ozio con concerti e performance all’ora di pranzo in alcune delle più caratteristiche trattorie, osterie ed enoteche del centro storico di Parma, oltre che tra suggestivi scorci, vicoli, piazze e monumenti; Strade by Tanqueray, gli aftershow dedicati alle nuove sonorità elettroniche, e Barezzi Off, con concerti pomeridiani a ingresso gratuito.
Grande novità di quest’anno, l’head quarter del Barezzi Festival: nella chiesa sconsacrata del Borgo delle Colonne (BdC), venue di Barezzi Off, un vero e proprio salotto con il Tanqueray Bar in cui sarà possibile ricevere informazioni, acquistare biglietti, partecipare ai talk curati dal giornalista Fabio De Luca e assistere a concerti e dj set.
L’undicesima edizione del Barezzi Festival si svolge con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Parma e con il sostegno dei comuni di Busseto, Zibello e Fidenza. È inoltre sostenuta dalla Fondazione Teatro Regio di Parma, da Diageo Reserve e da Tanqueray Ten, anche quest’anno sponsor premium, e dai main sponsor Toyota e Conad – Sapori e dintorni (main sponsor di Barezi Off). Si avvale, inoltre, della collaborazione di Borneo, Wopa e BdC.
Un primo assaggio, giusto per entrare in sintonia con quello che ormai è diventato uno dei principali appuntamenti con la musica internazionale in Italia, sarà la grande anteprima affidata al folksinger più tormentato degli ultimi anni: sul palco del Teatro Asioli di Correggio, il 10 novembre salirà Micah P. Hinson per presentare, dopo il fortunato tour del 2016, il suo nuovo straordinario album “Micah P. Hinson presents The Holy Strangers”, uscito lo scorso settembre e già osannato dalla critica internazionale. Definito dallo stesso artista una “modern folk opera”, il nuovo lavoro di Hinson racconta le tappe gioiose e infauste di una famiglia ai tempi della guerra, dalla nascita alla morte.
Ad aprire ufficialmente le danze del Barezzi Fstival 2017 martedì 14 novembre al Teatro Magnani di Fidenza gli alfieri americani del jazz-fusion, gli Yellowjackets. 35 anni di carriera alle spalle, collaborazioni con artisti del calibro di Mike Stern per una band inizialmente fondata nientemeno che da Robben Ford e che negli anni ha cambiato diverse volte formazione, rimescolando sempre le scelte musicali ma sempre fedele alla contaminazione fra jazz, rock, blues e soul. Subito dopo il concerto degli Yellowjackets, tutti pronti a spostarsi al Teatro Pallavicino di Polesine-Zibello per la performance dei Grandbrothers, al secolo Erol Sarp, pianista jazz, e Lukas Vogel, costruttore di synth. Il live del duo tedesco, che con sapienza costruisce un mondo sonoro in cui la musica classica si sposa all’ambient, alla techno e al minimalismo, sarà la data unica in Itala per presentare il loro ultimo lavoro “Open” in uscita a ottobre.
Mercoledì 15 novembre sarà la volta di Gonzalo Rubacalba, vera leggenda del jazz cubano, in concerto al Teatro Verdi di Busseto. Classe 1963 e scuderia Blu Note, il pianista e percussionista de l’Havana nella sua carriera ha collaborato con i più grandi jazzisti di sempre come Dizzy Gillespie, Herbie Hancock e Richard Galliano. La seconda serata, al Teatro Pallavicino di Polesine-Zibello, sarà chiusa invece dalla vera rivelazione della scena indie italiana di questo 2017, Giovanni Imparato, in arte Colombre. Dopo aver percorso in lungo e in largo la Penisola con decine e decine di concerti che hanno registrato diversi sold out, Colombre arriva al Barezzi per presentare “Pulviscolo”, il suo album d’esordio da solista. Salutato dalla stampa come il Mac De Marco italiano, Colombre ha collaborato con Iosonouncane per il singolo “Blatte”, schizzato subito nella top ten della Viral 50 di Spotify.
Nel tour estivo, oltre all’apertura di una data italiana dello stesso De Marco, è stato fra gli artisti più corteggiati dai grandi festival italiani come il Siren di Vasto, il MIami a Milano e lo Sherwood di Padova. E come se non bastasse, Colombre ha aperto le date romane e milanesi del Terra tour di Luci della Centrale Elettrica.
Giovedì 16 il festival arriva a Parma e dà il via ai concerti gratuiti del Barezzi Off e agli aftershow elettronici di Strade by Tanqueray. Ma la vera protagonista della serata sarà la talentuosa chitarrista e cantautrice di San Paolo Maria Gadù, arrivata alla fama mondiale con la hit “Shimbalaiê”. Pupilla di Caetano Veloso e Gilberto Gil, Maria Gadù suonerà all’Auditorium Paganini insieme ai Selton, brasiliani di nascita e milanesi di adozione, che nel loro ultimo album “Manifesto Tropicale” creano un sound originale fra pop e tropicalismo, ritmiche da spiagge notturne e chitarre acustiche dense di saudade, beat percussivi e ballate da lungomare.
Venerdì 17 sarà invece il giorno dell’attesissimo concerto di Michael Kiwanuka, pronto a incantare il pubblico del Teatro Regio di Parma. Di origini ugandesi ma nato in un sobborgo londinese, Kiwanuka è la stella musicale del momento, in grado di soddisfare i palati più raffinati così come il pubblico devoto al mainstream. Rincorso da tutti i re dello showbiz, a partire da Kanye West, con il suo ultimo album “Love and Hate”, Kiwanuka ha trasportato il soul in un nuovo pianeta, dimostrando al mondo come si possa tenere insieme Isaac Hayes, Marvin Gaye, i Pink Floyd e i Radiohead. E proprio dei Radiohead ha aperto l’ultimo concerto milanese, così come è stato al fianco di Adele nel tour mondiale del 2011. Ad aprire il concerto di Kiwanuka ci penserà il cantautore campano Carmine Dileo.
Sabato 18 novembre il Barezzi Festival tocca la sua vetta e sempre al Teatro Regio presenta un concerto davvero unico, in prima assoluta e in esclusiva nazionale: Wim Mertens con la Filarmonica Arturo Toscanini. Con quasi 40 anni di carriera alle spalle, in cui spiccano le collaborazioni con Jan Fabre al teatro e con Peter Greenaway al cinema, Mertens è universalmente considerato come uno dei più grandi esponenti del minimalismo, dell’ambient e dell’avant-garde, pur mantenendo sempre una costante attenzione alla melodia. La sua è una musica colta e accessibile. Una musica senza confini, senza timori, senza nome. La serata sarà introdotta dall’esibizione di Bruno Bavota, grande protagonista della scena strumentale contemporanea di casa nostra, amato dalla Apple, che ha utilizzato il suo brano “Passengers” per la campagna di celebrazione dei 20 anni del marchio, e da Paolo Sorrentino che ha inserito “If only my heart were wide like the sea” nella colonna sonora di “The Young Pope”.
La chiusura in grande stile del Barezzi Festival, domenica 19 novembre al Teatro al Parco, sarà nelle mani di Giorgio Conte insieme alla Brass Band l’Orchestrino. Chansonnier di fama internazionale, fratello dell’ancor più celebre Paolo, Giorgio Conte ha scritto brani per Mina, Ornella Vanoni, Rossana Casale, Fausto Leali e Francesco Baccini. Al Barezzi, oltre ai brani più celebri del suo repertorio, presenta l’ultimo album, in uscita a ottobre 2017, dal titolo “Sconfinando”. Una nuova occasione per immergersi in un’atmosfera musicale che spazia dalla canzone d’autore di impronta francese allo swing e alla musica popolare. Il concerto di Conte verrà aperto dall’esibizione del pianista Emanuele Nidi.
Grande spazio alle esplorazioni sonore nei territori del rock con il Barezzi Off e ai suoni digitali e ai bit urbani con i set elettronici di Strade by Tanqueray.
I concerti gratuiti pomeridiani del Barezzi Off prendono il via il 16 novembre al BdC con il cantante, compositore e polistrumentista di Los Angeles, Miles Cooper Seaton, fondatore degli Akron/Family, in grado di catapultare il pubblico direttamente negli sterminati paesaggi del deserto americano per proiettarlo subito dopo nello spazio profondo. Lo stesso giorno, ma in tarda sera, si apre anche Strade by Tanqueray, la sezione di afteshow dedicata ai suoni da club. Ad aprire le cerimonie ci pensa il dream pop dei Malihini, il nuovo progetto di Thony insieme all’ex About Wayne Giampaolo Speziale. Il giorno seguente, 17 novembre sarà ospite del Barezzi Off al BdC l’eclettico Don Antonio con il suo mix di frontiera americana e balere romagnole mentre la notte sarà il regno del trip-hop e del dub con il dj, producer, nonché maestro di yoga californiano Gonjasufi, in azione al Wopa di Parma insieme a Dj Maseo dei mitici De La Soul.
Sabato 18 novembre di scena al BdC per Barezzi Off ci sarà il musicista e compositore francese Pierre Bastien, creatore, fin dal 1977, di automi musicali realizzati assemblando ingranaggi del Meccano, motori elettrici e strumenti riciclati che riescono a riprodurre il suono. Atto conclusivo di Strade by Tanqueray, la furia selvaggia e anarchica di Nico Vascellari: al Wopa, le ritmiche ossessive e ipnotiche del suo progetto musicale Ninos Du Brasil saranno l’esplosione finale prima della decompressione con le note chillout di Nightmares on Wax, un salto indietro negli anni ’90 del downtempo e del funk dilatato dal dub.
Ad ospitare gli appuntamenti in programma, oltre al Teatro Regio di Parma, al Teatro Verdi di Busseto, al Teatro al Parco., l’Auditorium Paganini di Parma e al Teatro Pallavicino di Zibello, alcuni fra i più suggestivi e simbolici luoghi come, il BdC dedicato alla programmazione del Barezzi Off e il Wopa che ospiterà le performance di Strade by Tanqueray
Foto in evidenza: Pierre Bastien
Fonte: Ufficio Stampa GDG Press