Con la serata di domenica 27 si conclude la tre giorni che ha visto il festival di musica contemporanea e arti digitali alla sua quinta edizione.
Domenica 27 giugno alle Officine Cantelmo di Lecce si conclude la quinta edizione del MA/IN Festival. Per rafforzare il network artistico tra la Puglia e la Basilicata, quest’anno il Festival di musica contemporanea e arti digitali ha ampliato la sua copertura territoriale e dopo Matera (11/12 giugno) è approdato nel capoluogo salentino per tre serate di concerti di musica elettroacustica e opere intermediali ad alto tasso di sperimentazione e innovatività, workshop e seminari con artisti affermati e giovani compositori. L’obiettivo del festival è stato, infatti, la produzione e la promozione della musica contemporanea, con particolare interesse verso la ricerca elettroacustica e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dal 2016, Ma/IN propone, infatti, un concorso internazionale diviso in quattro categorie: composizione elettroacustica, composizione acusmatica, sound art e sonorizzazioni audiovisive.
La giuria internazionale, composta da docenti di composizione, compositori, artisti sonori, visivi e intermediali (Christopher Trapani, Ryoichi Kurokawa, Alessandro Cipriani, Manuela Rocha Iturbine, Hector Parra, Patricia Alessandrini, Carmine Emanuele Cella, Elzbieta Sikora, Seung-Won Oh, Laura Bianchini) ha selezionato le opere tra le oltre 350 candidature provenienti da 38 Paesi in giro per il mondo. Una novità dell’edizione 2021 è la sezione “MA/IN italy”, all’interno del programma “Per Chi Crea”, che promuove le nuove tendenze musicali italiane under 35, anche per dare un forte segnale di sostegno e ripresa alla produzione artistica nazionale. Dopo Maurizio Azzan e Vittorio Montalti, protagonisti a Matera, il MA/IN Italy continua a Lecce con la presentazione di “Organismo Aperto” di Giulio Colangelo e le esecuzioni del “Quartetto Maurice”. Tra gli ospiti anche ZumTrio, Francesco Rizzo e Giacomo Fronzi che presenterà il suo libro “Percorsi musicali del Novecento” (Carocci). Il festival, con la direzione artistica di Giulio Colangelo, docente del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce e compositore contemporaneo, è organizzato dall’associazione LOXOSconcept, attiva dal 2015 nella produzione e promozione della sperimentazione artistica, con il sostegno del Ministero della cultura e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, della Regione Puglia con il patrocinio della Fondazione Matera Basilicata 2019, del Comune di Matera e del Conservatorio Tito Schipa di Lecce e la media partnership di Rai Radio3.
La prima serata di venerdì 25 giugno si è aperta con l’intervista a Francesco Giomi che, subito dopo, ha proposto la live performance Radioscapes con il suo Zumtrio nel quale il musicista e compositore (radio analogica e sintetizzatori) è stato affiancato da Francesco Canavese (chitarra elettrica) e Stefano Rapicavoli (batteria). Un progetto a cavallo tra struttura e improvvisazione, una natura fortemente “elettrica”, un’apertura a linguaggi e modalità di interazione diverse, una varietà espressiva con pochi confini.
Le radici musicali affondano tanto nelle avanguardie dell’elettronica sperimentale quanto nel jazz di ricerca, catalizzando paesaggi sonori, elettronici ed emozionali estemporanei e sorprendenti. Radioscapes è anche il titolo del primo disco di Zumtrio uscito nel 2020 prodotto da Tempo Reale, centro artistico fondato da Luciano Berio a Firenze nel 1987. Francesco Rizzo ha proposto Diploid, un’opera digitale audiovisiva performativa per due schermi e sistema di diffusione del suono multicanale adattabile ad un qualsiasi numero di altoparlanti. L’opera è sviluppata attorno al concept delle figure di genere dell’uomo e della donna che appaiono intenti nella ricerca del rapporto di coppia quale allegoria idealizzata tanto delle proprie similitudini tanto delle proprie differenze. Per la sezione Akousma curata da Francesco Rizzo (Sound direction) e Vincenzo Procino (light design), la prima italiana di Claustro, terza composizione di una serie di lavori di Nikos Stavropoulos che esplorano il microspazio sonoro, e N’Vi’ah di Joao Pedro Oliveira.
Sabato 26 giugno la seconda serata ha preso il via con un’intervista al Quartetto Maurice, quartetto d’archi formato da Georgia Privitera e Laura Bertolino (violino), Aline Privitera (violoncello) e Francesco Vernero (viola), che subito dopo, con Giulio Colangelo (electronics) ha proposto le composizioni Natura morta con fiamme di Fausto Romitelli e “The 1987 Max Headroom Broadcast Incident” di Mauro Lanza. A seguire Amoeba, performance audiovisiva di Roberto Maqueda, Lorenzo Colombo e Fernando Manassero, una trama palpitante, densamente popolata da comunità di microrganismi audiovisivi, che si diffondono nello spazio. Per la sezione Akousma, la prima italiana di Perpetuum Mobile di Francis Dhomont e 30ha di Marin Escande.
Infine, domenica 27 giugno, la serata finale proporrà in apertura, alle 19:30, la presentazione del volume “Percorsi musicali del Novecento” di Giacomo Fronzi, pianista, critico musicale, collaboratore di Rai Radio3 e ricercatore di Estetica all’Università di Messina, pubblicato da Carocci. L’appassionante racconto proposto nel libro intende avvicinare la musica contemporanea ai suoi potenziali ascoltatori attraverso le storie di personaggi come Stockhausen, Gershwin, Berio, Xenakis, Takemitsu, Piazzolla o Sofija Gubajdulina che, nella loro varietà, danno un’idea dell’eccezionale ricchezza dei linguaggi musicali del XX e del XXI secolo e della loro vicinanza alla condizione umana del nostro tempo. Dalle 21 al via le performance live con Organismo Aperto No. 1 di Giulio Colangelo, Arctium Machina di Silvia Berrone e Guglielmo Diana, e, in prima italiana, Alone Together di Nathan Nokes, tutte eseguite dal Quartetto Maurice. Dopo l’opera audiovisiva Initial #1.0 di Isandro Ojeda, in partnership con il festival Mixtur di Barcellona, il festival si concluderà, per la sezione Akousma, con la prima italiana di Adumbrations di David Q. Nguyen e Reverie di Leah Reid.
Nel corso delle tre serate, inoltre, le Officine Cantelmo hanno ospitato le installazioni asumatiche Cecia project di Kosmas Giannoutakis, Blueprints of Eternity di Kyle Vanderburg, Anabasis di Francois Buffet, Screaming Trees di Alex Buck e Astérion di Rocio Cano Valino e le installazioni audiovisual Bodies Vs di Nicola Fumo Frattegiani, Kathodic Karma di Edwin Lucchesi e Adversarial Feelings di Francesco D’Abbraccio.
Fonte: Ufficio stampa Società Cooperativa Coolclub