83esima edizione del Festival del Maggio Musicale. Il Maggio presenta il manifesto grafico, opera realizzata da Rä di Martino, che accompagnerà tutto il Festival. La collaborazione con il Museo Novecento. Una bella e gioiosa immagine, un messaggio positivo che ci dona la spensieratezza necessaria in questo periodo.
Il Maggio presenta il manifesto grafico, opera realizzata da Rä di Martino, che accompagnerà tutto il Festival. L’opera d’arte è frutto della feconda collaborazione con il Museo Novecento.
Da sempre il Teatro del Maggio Fiorentino, uno dei più antichi d’Europa, propone collaborazioni con i più importanti artisti contemporanei. Lo ha fatto per esempio, per le scenografie di grandi opere liriche ma anche per illustrare graficamente il Festival in sé. Anche per l’edizione 83 di quest’anno, che mantiene la numerazione saltata nel 2020, dopo i precedenti interventi di Mimmo Paladino e Luca Pignatelli, il manifesto del Festival è stato commissionato a un artista del nostro tempo.
Dice Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento: “Anche quest’anno il Maggio Fiorentino ha deciso di far realizzare il manifesto del Festival a un artista contemporaneo. E questa volta ha deciso con illuminata apertura di coinvolgere una giovane artista del nostro tempo: Rä di Martino, riconosciuta a livello nazionale e internazionale come autrice di affascinanti opere video e cortometraggi in cui passato, presente e futuro si intrecciano in inedite narrazioni e nuovi immaginari. Il Museo Novecento è stato coinvolto nella iniziativa fin dall’inizio, nella sua veste di consulente scientifico. Siamo orgogliosi di questa collaborazione con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino che conferma la dimensione interdisciplinare delle arti del XX secolo e soprattutto sottolinea l’importanza strategica in città della sinergia tra due istituzioni fondamentali per l’educazione e la sensibilizzazione alle arti contemporanee. Abbiamo bisogno di tornare nei teatri e nei musei, per elevare il nostro spirito, soprattutto in questo tempo di sacrifici e restrizioni.”
La scelta, questa volta dunque , è toccata a un’artista italiana, giovane e riconosciuta a livello internazionale, Rä di Martino, la cui ricerca si svolge con i mezzi tecnologici del video e della fotografia. A proposito dell’opera grafica, scrive il professor Sergio Risaliti nel testo critico: “La bella, gioiosa immagine proposta da Rä di Martino, risolta con le figure di due danzatori sospesi in aria, in uno spazio dai colori vivaci, ci fa assaporare il piacere dei sensi, la condivisione delle emozioni che arrecano felicità, l’estasi e quel po’ di spensieratezza che ci serve per alleggerire il nostro stare al mondo, quando il peso drammatico degli eventi ci vorrebbe depressi e scoraggiati. Un messaggio positivo in cui ci pare di leggere anche una sofisticata interpretazione del mito rinascimentale della Primavera nella celeberrima interpretazione di Sandro Botticelli, un giardino di spirituali delizie in cui le tre Grazie sembrano librarsi danzando vaghe e leggiadre. Una libera associazione, inoltre, cui ci viene spontaneo associare per effetto di Mnemosine le indimenticabili sequenze con Fred Astaire e Ginger Rogers, quelle felliniane di Giulietta Masina e Marcello Mastroianni in Ginger e Fred, assieme alle più recenti di La La Land. Solo per dire che Rä di Martino gioca con l’immaginazione del profondo, attiva archetipi figurativi, iconografie passate, moderne e contemporanee, raccogliendo materiali dai diversi mondi dell’arte e del cinema, del fumetto e della televisione, assieme alla storia dell’architettura e del design. E questo lavoro di recupero, editing e restituzione lo fa con leggerezza e con una soave ironia, anche quando le sue immagini sono velate di struggimento e malinconia”.
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, Macro e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale, Berlino, New York Underground Film Festival, Kasseler Dokfest, Torino Film Festival, e al Festival del Cinema di Venezia vincendo nel 2014 il Premio SIAE, il premio Gillo Pontecorvo e una menzione speciale ai Nastri d’Argento con il film The Show MAS Go On (2014). Anche il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia e ha vinto una menzione ai nastri d’argento. Nel 2018/2019 ha sviluppato il progetto AFTERALL con il sostegno del premio del Mibac: Italian Council in collaborazione con la Fondazione Volume!, il Kunstmuseum St.Gallen e il Mostyn, Wales, andando infine nella collezione permanente del MADRE di Napoli. Nel 2019 ha tenuto una mostra personale al Museo Novecento dove ha presentato un video prodotto dall’istituzione fiorentina dal titolo “L’eccezione”.
Fonte: Ufficio stampa Festival del Maggio Fiorentino