Sei gridi di separazione – Piccola fenomenologia del distanziamento: “Grido 2: Divisi per soldi”, con il duo Sacco/Schieppati e la partecipazione di Sonia Candellone.
Esistono le classi sociali nella musica? Sì, no, forse, dipende dai punti di vista. In occasione del secondo appuntamento della rassegna di classica dello Spazio Teatro 89 di Milano, intitolata “Sei gridi di separazione”, organizzata in collaborazione con Serate Musicali, Coop Lombardia e PopHistory e realizzata al tempo del distanziamento sociale a causa dell’epidemia da Coronavirus, domenica 4 ottobre (ore 17.30; ingresso 7-10 euro) il public historian Giorgio Uberti, il violinista Piercarlo Sacco e i pianisti Luca Schieppati e Sonia Candellone affronteranno il tema della divisione per censo.
Come? Rivolgendosi alla Storia, riflettendo sulle circostanze, sulle modalità e sulle motivazioni mediante le quali, nel corso dei secoli, sono state attuate e giustificate varie forme di distanziamento sociale e, ovviamente, eseguendo le musiche di alcuni grandi compositori (Bach, Haydn, Beethoven, Mendelssohn, Brahms, Gershwin/Heifetz, Rzewski e Pärt).
Cercando di cogliere, oltre alla bellezza delle loro opere, anche gli indizi della provenienza e della destinazione, dal punto di vista sociologico, della produzione e della fruizione della musica dal ‘700 ai giorni nostri.
Ci si potrà così interrogare se le opere rispecchino la posizione sociale dei loro creatori, seguendo l’evoluzione del rapporto tra compositori e committenti nel più ampio ambito dello sviluppo della società borghese: si partirà dal sommo Bach, estremo esempio delle antiche corporazioni di arti e mestieri che si sono tramandate la professione di padre in figlio, per poi risalire lungo i secoli fino a Haydn (che trascorse gran parte della sua lunga vita al servizio esclusivo di un nobile mecenate), Mozart e Beethoven, alla costante ricerca, con alterne fortune, di una libertà economica su cui porre le basi di quella artistica.
E poi, nell’800, ecco Mendelssohn, imprenditore di attività musicali, e Brahms, libero professionista stimato e conteso nel mondo musicale europeo, fino al XX secolo, con il felice connubio tra cultura e spettacolo, musica d’arte e musica di consumo realizzato da George Gershwin. Ancora con i diversi modi – fortemente ideologizzati in Rzewski; introspettivi, mistici e religiosi in Pärt – attraverso cui gli artisti hanno concepito la loro musica anche come espressione di dissenso politico, ergendosi a coscienza critica della società.
A far da guida, in questo percorso vario e stimolante, sarà il duo composto dal violinista Piercarlo Sacco e dal pianista Luca Schieppati, con la partecipazione di un’altra pianista, Sonia Candellone, giovane talento con una particolare propensione per la musica moderna e contemporanea.
Fonte: Ufficio stampa Spazio Teatro 89 – Andrea Conta