Il weekend del 26 e 27 settembre dell’eco festival plastic free al Porto Turistico di Roma, cuore del X Municipio della capitale, lascia un’importante eredità grazie alle tante attività per grandi e piccini, la tavola rotonda “Il punto sul mare”, il live painting di Moby Dick, la mostra di artisti emergenti e il concerto finale.
Il weekend di PLASTICA d’A-MARE al Porto Turistico di Roma ha aperto una finestra sul mare per lanciare un SOS e far riflettere su un tema che non può essere rimandato oltre: il mare, su cui affaccia il X Municipio della capitale e gran parte del nostro pianeta, chiede aiuto a gran voce per essere salvato dallo “tzunami” della plastica. Una flotta di 150 milioni di tonnellate di rifiuti plastici – secondo gli ultimi dati aggiornati del WWF – che naviga nei mari del mondo e minaccia 700 specie marine.
L’eco festival plastic free della capitale, giunto alla sua seconda edizione grazie all’organizzazione di Doc Live, ha offerto diversi spunti di riflessione, declinando il tema dell’inquinamento della plastica nei mari e del riciclo della plastica in diverse forme ed espressioni, grazie a conferenze, laboratori, visite guidate, arte e musica.
Al centro della due giorni della kermesse, un importante momento di dialogo con la tavola rotonda “Il punto sul mare” – che ha coinvolto tutti i partner del progetto di PLASTICA d’A-MARE, quali WWF Italia, BlueMed, Marevivo, Clean Sea Life, Ostia Clean Up, Mercato Circolare e Acea a presentare la nuova app Waidy – in cui sono stati presentati i risultati delle diverse ricerche condotte dalle realtà scientifiche presenti.
Sono state diverse le proposte per contrastare quella che è stata definita da tutti come una vera e propria “invasione” della plastica non solo nell’ambiente, ma anche nella nostra quotidianità. Le materie plastiche, di fatto, inquinano la natura e la nostra esistenza, arrivando a intaccare ogni forma di organismo vivente, dalle specie marine al nostro organismo, a causa delle microplastiche che finiscono negli alimenti che consumiamo (dal pesce alla frutta e verdura, sempre secondo gli studi del WWF).
Grande spazio è stato dedicato all’arte, con il live painting di Moby Dick, che ha realizzato uno squalo tridimensionale che emerge da un oceano di plastica, ora in esposizione presso il Porto Turistico. Grandissimo successo per il concorso d’arte di PLASTICA d’A-MARE 2020, che tra gli oltre 100 progetti di artisti emergenti, ha premiato – grazie al prezioso contributo del critico d’arte Simona Gavioli in qualità di presidente di giuria – il progetto We have a pollutant skin di Eleonora Confalonieri e conferito la menzione speciale BOOMing 2021 all’opera Viandanti di Chiara Mastrangelo. La mostra dei progetti finalisti è stata, immersa nella suggestiva cornice del porto turistico, teatro del concerto finale in acustico di Gabriella Martinelli, Giulio Wilson e Vincenzo Fasano.
Grazie ai laboratori creativi delle associazioni The Science Zone e Le Vibrazioni con i Prototipi di Scartus, e alla talk performance di Laura Pintore del WWF Italia e dello street artist Moby Dick, i più piccoli hanno approfondito la conoscenza del mondo marino e messo “le “mani in plastica” per modellare i rifiuti, creando strumenti musicali e piccole opere d’arte.
Infine, l’attività “in presa diretta”di pulizia delle spiagge del litorale romano e l’iniziativa di promozione culturale con il progetto “Bibliot-ECO” dell’associazione Ostia Clean Up – hanno arricchito la manifestazione, permettendo alla cittadinanza di toccare con mano le problematiche del territorio.
“Non abbiamo un altro pianeta” è il messaggio nella bottiglia che viene dal mare e trasmesso da PLASTICA d’A-MARE, che non si ferma qui e continua fino al 10 ottobre con le “Esplorazioni tra storia e natura organizzate da WWF Litorale Laziale e Associazione Cyberia Idee in Rete.
L’intero progetto è infatti vincitore dell’Avviso Pubblico Estate Romana 2020–2021–2022,fa parte di ROMARAMA 2020,il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Fonte: Ufficio stampa DOC-COM