Pierino Esposti, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato. Ci ha lasciato uno storico, un uomo dell’informazione locale, un attivista della promozione della sua città che, con la creazione dell’Associazione Culturale Zivido di cui era presidente e della “Città delle Idee”, video news di informazione locale, ha valorizzato la sua San Giuliano Milanese.
A me, però, piace ricordarlo diversamente. Perché Pierino non era solo il punto di riferimento della città per quanto concerne il suo passato storico, con esplicito riferimento alla Battaglia dei Giganti del 1515 del quale era divenuto il maggiore culture e il promotore della rievocazione che annualmente si ripete attirando un gran numero di persone e le autorità di quei paesi che in quel tragico fatto di guerra furono coinvolti. A quell’evento accaduto cinque secoli prima ha dedicato gran parte della sua attività di studioso e, molto concretamente, ha operato per mantenere vivo il ricordo non solo di quel fatto d’armi, ma anche e forse soprattutto delle conseguenze morali che quel fatto ha determinato in termini non solo di assetto storico-politico dell’Europa: prima tra tutti il rifiuto della guerra, la neutralità e la non belligeranza della Svizzera che, ancora adesso a distanza di così tanto tempo, sono attualissimi.
Non solo della Battaglia dei Giganti si è occupato Pierino Esposti. Quando collaboravo per il giornale locale lo incrociavo continuamente in tutte le occasioni per le quali c’era la necessità di informare il pubblico. Un’attività di informazione locale condotta costantemente e con grande passione. Lui con la sua telecamera, io con il mio taccuino.
La passione per l’informazione ci ha portato a percorrere strade parallele.
La passione per la storia, soprattuto quella locale, ci ha accomunato nell’interesse culturale.
Interessi comuni, storie parallele.
Oltre che un rapporto di amicizia, c’era tra noi un rapporto di “colleganza” fatto di reciproca stima e rispetto.
Ma io voglio ricordare Pierino Esposti soprattuto per la persona che era. Una persona sempre gentile, cortese, amabile, e nonostante la sua encomiabile attività culturale, sempre molto semplice e alla mano con tutti. Una persona che non esercitava quella falsa modestia propria di chi si crede più sapiente degli altri, ma che ci teneva a presentarsi come autenticamente modesta.
Ed è proprio la modestia che fa grande un uomo. Per questo ricorderò Pierino Esposti, prima e al di là dei suoi molteplici meriti culturali, come un grande uomo.