Come l’artista italiano anche la duchessa di Cambridge (insieme alla National Portrait Gallery) invita a scattare delle istantanee della vita quotidiana in questo periodo di emergenza.
Mario Vespasiani con l’iniziativa “Per aspera ad Astra” è stato tra i primissimi artisti a muoversi in modo concreto già fin dall’inizio della pandemia, attraverso un evento che ha tentato di alleviare per quanto possibile i pensieri dalle ansie e angosce quotidiane, invitando chiunque ad osservare il proprio contesto domestico e a raffigurarlo in una sola fotografia. L’artista ha sollecitato a cogliere nel proprio ambiente quei dettagli significativi e inaspettati che circondano ciascuno di noi e che fanno parte della nostra vita, anche se spesso, per via dei ritmi di lavoro e degli impegni, erano rimasti in secondo piano o addirittura mai notati con attenzione. L’iniziativa ha immediatamente coinvolto persone di ogni fascia d’età e luogo geografico, e mediante l’utilizzo del social network Instagram è diventato un grande racconto fatto di forme astratte, dettagli e colori inaspettati, che dà origine a una storia personale fino ad ora mai considerata, perché si incrocia e si avvicina a quella di tutti gli altri. Per aspera ad Astra (attraverso le asperità sino alle stelle) è una esortazione a non abbattersi di fronte agli ostacoli e alle difficoltà e per Vespasiani vuol dire osservazione di noi stessi e condivisione di un istante per contrastare la paura, interiore e dell’altro, di un elemento invisibile come di un vicino di casa. Nell’odierna frammentazione della società l’artista ha pensato di ricostruire un ipotetico ed infinito mosaico che si compone tassello dopo tassello, dove ogni immagine è una presenza, una persona.
Un evento simile è stato lanciato in questi giorni da Kate Middleton. Durante il programma tv This Morning, ha presentato “Hold Still” un progetto fotografico per provare a descrivere la propria vita in quarantena. La duchessa ha poi raccontato che le fotografie sono uno strumento potente di narrazione della resilienza e del coraggio non solo nella sfera sanitaria ma anche in quella individuale. Un modo per cristallizzare il momento e ricordarci come eravamo in un periodo che non ha precedenti. “Fotografate il vostro umore, le vostre speranze e paure di questi giorni. I cento scatti migliori verranno esposti in una mostra virtuale il prossimo agosto” ha detto la futura regina consorte. L’evento in collaborazione con la National Portrait Gallery, di cui Kate Middleton è madrina, incentrato sulla grande passione: la fotografia, è nato per documentare il lockdown in Gran Bretagna e per fare un quadro della vita in Inghilterra durante il blocco, attraverso i racconti e le storie degli abitanti del Regno Unito. Le immagini saranno valutate dalla duchessa in persona assieme al direttore della National Portrait di Londra, Nicholas Cullinan. La partecipazione è completamente gratuita e si aderisce inviando una fotografia correlata da una breve didascalia. Ogni scatto sarà poi valutato in base all’emozione e all’esperienza che trasmette piuttosto che alla qualità o alla perizia tecnica. I temi Helpers and Heroes, Your New Normal, and Acts of Kindness vogliono mettere in risalto tre sensazioni del momento, da cogliere attraverso la propria fotocamera.
L’evento lanciato da Mario Vespasiani si rivolge invece ad un pubblico sia italiano che internazionale e richiede principalmente immagini astratte, in modo da invitare a cercare nel proprio ambiente le nuove e inaspettate forme che possono assumere gli oggetti durante il giorno e dal proprio stato d’animo (cos’è un’opera astratta: tale arte esprime concetti attraverso la combinazione di forme, colori e linee, si ottiene semplificando sempre più l’immagine, fino a renderla irriconoscibile e affidando ai colori e alle nuove forme che si creano altri significati). Per partecipare a Per aspera ad Astra basta inviare la propria foto “astratta” all’indirizzo: info@mariovespasiani.com e di conseguenza sarà possibile vederla sul profilo Instagram dell’artista che per questo periodo prende il nome dal progetto. Due eventi dalla grande sensibilità che invogliano a guardare il mondo con occhi vivi e pieni di consapevolezza, ma anche di tanta fiducia.
Fonte: OneLab Contemporary