La rassegna di classica dello Spazio Teatro 89 di Milano inaugura il 2020 nel segno di Ludwig van Beethoven, di cui quest’anno si celebra il 250° compleanno, con il festival “Immortale amato – Beethoven, il Titano che innamora”, che dal 26 gennaio al 25 febbraio si articolerà in cinque appuntamenti: due monografici (il 28 gennaio e il 23 febbraio), due in cui la musica beethoveniana verrà affiancata da brani di altre epoche, per sottolinearne ascendenze e derivazioni (il 26 gennaio e il 25 febbraio), e uno (il 20 febbraio) in cui il Titano di Bonn sarà evocato dagli omaggi che altri compositori gli tributarono nel decennio successivo alla sua scomparsa.
Il primo concerto di questo festival, in programma domenica 26 gennaio (ore 17; ingresso 7-10 euro) nell’auditorium di via Fratelli Zoia 89, avrà per protagonista Elia Cecino, giovanissimo pianista che sta mietendo importanti successi in numerosi concorsi internazionali. Cecino sarà impegnato in un programma dedicato alla Sonata, forma prediletta da Beethoven, che la ereditò ancora legata a equilibri e simmetrie illuministiche, trasformandola in un processo organico la cui irresistibile forza espansiva pone il materiale musicale costantemente in sviluppo, scardinando qualunque logica aprioristica nel costante anelito verso mondi sonori inesplorati.
Il pianista veneto eseguirà due Sonate beethoveniane accomunate dalla rivisitazione, a tratti ironica ma sempre affettuosa, del passato: l’op. 31 n.1, in cui gli stilemi settecenteschi vengono manipolati con sorridente bizzarria; e l’op. 54, in due soli movimenti, il cui iniziale “In tempo d’un Minuetto” è una straniata reminiscenza di una antica danza e dell’ethos di cui era espressione, nonché preludio a un secondo movimento il cui scorrevole moto perpetuo nulla concede a effetti brillanti, a favore invece di colori sfumati e sonorità leggere, con effetti di elusiva, ambigua reticenza espressiva che sembrano anticipare tanti aspetti dell’estetica e del pianismo novecenteschi.
Il programma si completa con due Sonate di epoche successive, in ognuna delle quali riconosciamo evidenti ascendenze nella prolifica fecondità del sonatismo beethoveniano, quali la dialettica contrapposizione di temi icasticamente caratterizzati (terza Sonata di Scriabin) e l’essenzialità del materiale motivico e la logica stringente nell’elaborarlo (Sonata di Bartòk).
Elia Cecino, nato nel 2001 a Treviso, comincia lo studio del pianoforte a 9 anni con Maddalena De Facci sotto la cui guida si diploma da privatista con 10 e Lode presso il conservatorio di Cesena nel 2018. Attualmente si perfeziona con la pianista georgiana Eliso Virsaladze presso la Scuola di Musica di Fiesole e con il polacco Andrzej Jasinski all’Accademia del Ridotto di Stradella.
Recente vincitore del Premio Venezia 2019, Elia si è affermato in Italia e all’estero in diversi concorsi internazionali (Pozzoli di Seregno, Casagrande di Terni, Schumann di Düsseldorf, Luciano Luciani di Cosenza, Città di Albenga, Krystian Tkaczewski di Busko-Zdrój, Brunelli di Vicenza, Isidor Bajic di Novi Sad, Chopin di Budapest, Rosario Marciano di Vienna e Marco Bramanti di Forte dei Marmi).
Si è proposto da solista con la Düsseldorf Symphony Orchestra, Sichuan Philarmonic Orchestra, Orchestra Antonio Vivaldi, Bacau Philarmonic Orchestra, Joven Orquesta Leonesa, FVG Orchestra, l’Orchestra del Concentus Musicus Patavinus e l’Orchestra San Marco di Pordenone. Dal 2014 Cecino si esibisce con continuità in recital, spaziando nel repertorio presso numerose sale europee. Nel 2016 ha preso parte a un tour di concerti che l’ha visto esibirsi in numerose località degli Stati Uniti. Allo studio del repertorio solistico il giovane pianista veneto affianca un’intensa attività cameristica in duo e trio con archi con i quali si esibisce in numerose rassegne concertistiche
Fonte: Ufficio stampa Spazio Teatro 89 Andrea Conta